8 Storie dal Ticino

In un blog dal chiaro orientamento come può essere Containerd (che ovviamente è quello di trattare tematiche di cultura nerd, diversamente da quanto crede l’indicizzazione di Google che ormai mi mette fra i siti NSFW da consultare solo quando siete in bagno) è sempre piacevole riproporre argomenti legati al territorio d’appartenenza; è capitato per lo scandalo Games Arena di Lugano, con un paio di articoli d’approfondimento, ma anche per cose più divertenti e creative come la presentazione del gioco da tavolo Barlott.

Fates 8 Stories

Vi pare che uno si prodiga per difendere l’onore della bandiera della sua nazione e viene censurato e bollato NSFW? Pazzia!

Oggi ho di nuovo questa opportunità grazie ad un articolo letto su Identitànerd.ch, portale grazie al quale ho scoperto l’esistenza dell’RPG Old School Fates 8 Stories.

FATES 8 STORIES, UN VIDEOGIOCO CONTRO

Veramente i ticinesotti di Horizon Psytech & Games hanno osato tanto? Veramente nel 2019 c’è qualcuno che si prende l’ardire di chiamare un personaggio chiave del suo videogioco “Nero”?

Come se non bastasse, che è sta roba del “vuoi usare un personaggio maschile o femminile”? E i pansessuali? E i Bellusessuali? e i Cupiosessuali? (qui la gif di South Park ve la risparmio ma state certi che esiste anche per questo argomento)… Per prendere in esame Fates 8 Stories e le sue scelte coraggiose bisogna fare una breve introduzione di Horizon, società che si è posta l’obiettivo di fondere psicologia e nuove tecnologie. E come hanno unito le loro conoscenze psicologiche e il comparto videoludico? Ma con RPG Maker, come negli anni ha fatto qualsiasi ragazzino incapace di programmare da se!

Da questo esperimento è nato un RPG dalla chiara impronta retro (e grazie al cazzo, con RPG Maker), con quel piglio dei titoli giapponesi 16 BIT tanto cari a noi retrorompicoglioni (e grazie al cazzo, con RPG Maker), con problematiche tipiche del genere (e grazie al cazzo, … va beh, ci siam capiti).

Fortunatamente il punto di forza di questo titolo non risiede nella scarsa originalità e rappresentazione grafica, nella pochezza della giocabilità o nelle limitazioni del gameplay, bensì nella caratterizzazione degli 8 protagonisti che alimentano la storia e dovrebbero aiutare il giocatore nel miglioramento delle sue capacità sociali grazie all’empatia che si creerà con loro durante l’avventura.

Il supporto al titolo, nonostante le parole dal tono poco lusinghiero, è a prescindere consigliato, non fosse che per mantenere per una volta l’attenzione su un prodotto made in Ticino; la realtà purtroppo è che il mercato ci ha saturato i coglioni di giochi di ruolo Maker (specie se si segue il mercato underground dei giochi hentai) e che i titoli indie attuali sono mediamente ad un livello nettamente più alto di questo Fates 8 Stories. Da considerarsi comunque il primo esperimento di una SoftCo che potrebbe riservarci sorprese nel prossimo futuro…

 

 

 

 

 


 

Resident Evil 2 Nude Patch

Resident Evil 2 Nude Patch! Una frase che tutti i fan del clamoroso remake Capcom attendevano con ansia di sentire e leggere… Quindi andiamo subito a recuperare le istruzioni su come installare la Resident Evil 2 Nude Patch, recuperabili da qui.

Resident Evil 2 Nude Patch

Il remake di Resident Evil 2 uscito il 25 gennaio ha già macinato incredibili risultati e riscosso i più alti consensi, posizionandosi subito come uno dei migliori remake della storia videoludica. Gli early adopter che si saranno fiondati sul titolo al day one ormai l’avranno bello che finito, quindi la nude patch arriva fresca fresca per giustificare un’altra run di gameplay. E se gli inglesismi vi danno sui nervi potente andare a fuck off!

Vista l’alta qualità di questa patch sembra già essere in cantiere la preparazione della Nude Patch per Ada

Ma cosa c’è di meglio che vedere la propria eroina digitale nudizzata da sapienti programmatori? Vederla in versione zozzetta grazie a qualche aitante cosplayer!

Resident Evil 2 Nude Patch – Confusion LEVEL.XX version Claire

Naturalmente, essendo Bio Hazard nato nel 1996 e avendo ampiamente superato i suoi vent’anni di presenza sul mercato, ormai da tempo ci offre spunti erotici grazie alle sue variegate protagoniste. Se pensate che Containerd non ne abbia mia parlato sbagliate di grosso e vi dovreste rileggere la mia TOP TEN CULI DIGITALI, dove viene celebrata Sheva da Resident Evil 5. Per quanto poco amata dai Salviniani, rimane una bregna di tutto rispetto!

 

 

 

 

 


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Controllate spesso le vostre mutande: contengono la risposta a tutte le domande importanti!

Mutande, quale evento di rilevanza mondiale mi ha procurato un’erezione, questa settimana? Prendendo per veritiero il titolo dell’articolo e ponendo questa domanda al vostro capo di abbigliamento intimo la risposta per molti potrebbe essere il Nintendo Direct del 13 Febbraio 2019.

Super Smash Bors Ultimate

Annunciato l’arrivo della versione 3.0 del titolo di punta per Nintendo Switch. Oltre ad introdurre un nuovo personaggio aggiungerà un’opzione di scelta chiamata “Bear Daddy”; selezionandola tutti i personaggi classici nintendo si trasformeranno in aitanti gay pelosi!

Super Smash Bears by Leo Leus

Marvel La Grande Alleanza 3: L’Ordine Nero

I super eroi Marvel arrivano in esclusiva su Switch con questo giocone triplaA che avrà l’impatto sul pubblico che ha avuto Adrian trasmesso su Canale 5 in prima serata con le nudità di Milo Manara. Artista che, fra le altre cose, ha rappresentato anche le eroine Marvel.

Marvel Covers by Milo Manara

Se Quest è un Dragon…

Ogni capitolo di Dragon Quest smuove una marea di fan, che ce ne siano due di prossima uscita su Switch fa bagnare le Mutande ai vertici Nintendo. Per unire i temi Dragon Quest e mutande ecco un aggiornamento sui cosplay di Nonsummerjack, amatissima da Containerd per aver rappresentato Anubis in modo molto artistico.

Exotic Mont Barbara from Dragon Quest by NonSummerJack (non)

Potete scaricare la galleria completa da 150 immagini (jpg – 172MB) dal seguente link:

[NonSummerJack (Non)] (コスプレ) EXOTIC MONT BARBARA (ドラゴンクエストIV) – download

Cos’altro? Tanti personaggi di punta presenti con un gioco a loro dedicato, da Link a Toad, da Mario a Yoshi. Vecchie glorie riproposte con contenuti esclusivi (Hellblade e Assassin’s Creed 3, per esemplificare) più qualche nuova IP che già dalla descrizione getta le basi per la pubblicazione futura di tanto materiale zozzetto (faccio riferimento ad Astral Chain, dai publisher di Bayonetta e il designer di NIer Automata).  Tutto riassumibile come segue:

Mutande

Nonostante tutto questo ben di Dio proposto, Nintendo ha al suo arco una freccia alla quale non ha nemmeno accennato durante il suo ultimo Direct! Meno male che c’è Containerd qui per voi…

Panty Party

“‘Warning! NO HENTAI contents in this game! All you get is funny and stupid panties!”

 

Ed ecco riassunto in una frase il gioco spettacolare che approderà presto sullo store digitale di Switch per mano del team Indie Cosen.

Panty Party vi metterà alla guida di diversi tipi di mutande, tutti impegnati in una lotta fratricida per sconfiggere il male e permettere all’umanità intera di riprendere a circolare in tutta tranquillità con il suo intimo addosso.

Questo porting di un titolo già presente su Steam proporrà imperdibili opzioni:

  • Sperimentante l’emozionante e folle eccitazione di guidare in battaglia le vostre mutande, tutte fresche di lavatrice e dotate di armi laser
  • Muovetevi al ritmo delle mutande, con una colonna sonora J-POP di tutto rispetto
  • Decorate le mutande con le più svariate combinazioni di colore. Sgommate non incluse
  • Affrontate “The Warrior of Love” seguendo l’incredibile storia che fa da sfondo al gioco
  • Godetevi le storie d’amore tipiche dei giochi di guerra fra mutande
  • Battaglie eccitanti su diversi scenari in una città mutandocentrica

 

 

 

 

 


 

La console definitiva! Nutaku Oppaistation

Nutaku  è la piena espressione del meraviglioso periodo in cui viviamo. Non che non siano mai esistiti i videogiochi sporcellosi, ma giocarli è sempre stato un impegno non da poco; trovare il modo di scaricarli warez senza infettare i PC di tutta la palazzina, craccarli, pregare che il tutto funzionasse per i limiti di sistema operativo e caratteristiche. Non una passeggiata. L’alternativa a tutto questo sarebbe il soft porno presente su PS4, con Sony che improvvisamente si sveglia puritana e censura anche il pacco di Kratos, Nintendo che apre timidamente le porte al fanservice e Steam che un giorno permette titoli VM18 e il giorno dopo li cancella, Nutaku si ritaglia la sua nicchia di mercato grazie a (brutti) browser games gratuiti.

Nutaku

Nintendo Fanservice anche nel merchandising

Sebbene sarebbe un’opera degna di Containerd recensire tutti i giochi presenti sul portale, parlo oggi di Nutaku per un “sold out” tutto particolare che li vede protagonisti:

Nutaku Oppaistation

Nutaku

In un mercato al collasso per il numero di console, retro-console e mini PC da emulazione presenti gli ideatori del portale hanno ben pensato di lanciare la loro alternativa, ovviamente in pieno tema VM18. La Oppaistation è una console a forma di poppa, rivestita in silicone per riproporre l’estranea sensazione (almeno per noi nerdazzi) di un seno vero, un po’ come accade per le nostre amate bambole in silicone. Il tasto power è alloggiato sotto il capezzolo, che va titillato per avviare il tutto. Una volta accesa la console vi si troveranno preinstallati un mix di giochi premium e free to play che si possono trovare sul sito, tutti pronti all’uso.

Per la giustificatissima somma di 169,99 dollari la Oppaistation propone quanto segue:

  • La morbidezza del silicone che fa da rivestimento alla console
  • Capezzolo in grado di accendere le vostre fantasie
  • Una porta HDMI
  • Due porte USB
  • Uscita jack audio
  • Connessione wireless

La come ho già anticipato è per il momento sold out, se dovessi mai riuscire a metterci sopra le mani e a non consumarla per il troppo sfregamento vi proporrò un fantastico unboxing come ai tempi di Ouya!

A chiusura di un articolo che parla di console da gioco a forma di tetta mi sembra doveroso sottoporvi un artista che qualche anno fa celebrò il seno femminile con una serie di scatti fotografici visualizzabili in 3D per uso di occhiali anaglifici:

3DD: A 3-D Celebration of Breasts by Henry Hargreaves

Hardware mammellico e foto 3D di donne completamente senza reggiseno, vado sempre più fiero della qualità di contenuti di questo blog!

 

 

 

 

 


 

LibidiNerd – Antropoformismo Peloso

Furry … ecco cosa ne pensa un importante esponente italiano dei LAUREATI IN SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

Sta roba del furry credo sia una delle poche perversioni sessuali che proprio non riesco a capire

Capisco tutte le perversioni, a patto che non passino per la violenza non consensuale, ma ‘sta roba del furry proprio mi sfugge… più che altro mi fa riderissimo!

 

Perché un luminare di tale caratura, per motivi di riservatezza citato anonimamente, s’è spinto in una valutazione tanto alta di un feticismo radicato da anni nell’ambiente nerd? Semplice, perché forzato all’ascolto di questo capolavoro trap di FUCKYOURCLIQUE®: Morfina feat. Zyrtck!

Una chiara accusa underground, quella di FuckYourClique, in difesa della libertà di ognuno di praticare la perversione preferita. Breve introduzione, la mia, ad una nuova ala del museo di volgarità gratuita che è Containerd; è infatti con l’intento di esplorare il mondo “furries” e di volerlo semplificare agli settici che nasce LibidiNerd, nuova rubrica che andrà a trattare in modo strutturato le depravazioni del nostro universo.

Come la maggior parte degli elementi che distinguono la cultura nerd, anche il furry fandom nasce negli anni ’80, per voce di un manipolo di amanti dello SciFi, trovatisi a discutere dell’antropomorfismo nei romanzi di fantascienza. Essendo il furry strettamente legato a produzioni di fantasia quali cartoni animati, anime e fumetti, è innegabile l’apporto dato dalla Disney alla nascita della sottocultura fandom dei furries. Proprio per mano dei disegnatori della nota casa gli animali antropomorfi ebbero successo già prima del 1980 ed è facile intuire come il primo al mondo ad essersi ritrovato a pensare “chissà come sarebbe scoparsi Minnie” (probabilmente lo stesso Walt Disney) abbia dato il via inconsciamente al furriesmo.

Furry

Robin Hood, film Disney del 1973, grazie a Lady Marian ci svelò un mondo intero di nuove fantasie!

Stabilito a grandi linee il “quando”, passiamo al “come”. Finché una corrente fandom rimane segregata in conventions e si nutre di fanzine per esprimere il suo essere risulta chiara la naturale segregazione e “settorialità” nella quale deve muoversi ed operare. Ancora una volta a dare uno scossone al tutto ecco arrivare internet e il suo immenso potere rinfrancante. Prima del vu.vu.vu potevi anche ritrovarti nel buio della tua cameretta coi pantaloni abbassati e le mani nelle mutande a ravanarti di fronte alla VHS consumata di SpaceJam, continuando a fare REW-PLAY sulla scena d’ingresso di Lola Bunny. MA… una volta finito ti sentivi un pervertito malato e bisognoso di cure!

Con l’avvento di internet e il suo “potere alla parola” concesso a chiunque, hai scoperto di non essere il solo. Ti sei rincuorato. Ti hanno sollevato dalle tue colpe. Non eri più uno psicopatico, ora facevi parte di una community!

Lola Bunny by Kayla Erin

Chiaramente gli adepti del furry fandom negano o minimizzano la componente sessuale che si cela dietro la loro passione, identificandosi come semplici appassionati e comportandosi come tali. Nulla di strano nel vedere un fan di una squadra di calcio girare con la maglia del suo team preferito, ormai accettata e sdoganata la presenza al mondo dei trekkies che vanno in giro vestiti come Spock. Normale in certi contesti trovarsi di fronte a persone vestite da Harry Potter o Darth Vader. Quindi che problema dovrebbe esserci nel vestirsi da “animale antropomorfo peloso”, se si ha questa passione?

A smentire il loro teorema, sicuramente sostenuto con convinzione da alcuni furries, arriva il freddo e spietato mondo del marketing. Sempre Disney, con Zootopia, propone al mercato un prodotto perfettamente confezionato per tutte le utenze, conscia e consapevole che avrebbe vissuto di vita propria grazie ai furries. Così, dopo anni di totale abbandono del mercato dei “cartoni animati di animali parlanti”, torna con una hit sbanca-botteghini, madre anche di qualche scandalo importante, tipo petizioni e appelli per far cessare i Rule34 nati dal cartone animato Disney più sessualizzato di sempre.

 

Arrivati a questo punto resta da capire chi cazzo sono veramente ‘sti furries! Regola valida per tutti i gruppi di appartenenza e anche qui applicabile… ci sono gli estremisti! Secondo la loro scuola di pensiero rientri nella cerchia solo se quotidianamente ti trasformi nel tuo alter ego peloso, se al posto del cesso hai la cassetta con la sabbia e se invece che farti la doccia preferisci leccarti (anzi meglio, farti leccare da altri). Questi fanno il paio ai simpatici personaggi che ti dicono che non sei nerd se non hai aiutato Bob Yannes ad assemblare il primo modello di VIC-20 in garage, che non ne sai di rap se almeno uno dei 4 colpi che hanno fatto secco Tupac non l’hai sparato tu, eccetera.

C’è poi una corrente di pensiero che ti vede appartenente al furry fandom se tolleri, accetti o anche solo non ti fa schifo al cazzo il fatto che possano esistere opere rappresentative, artistiche o popolari aventi come soggetto animali antropomorfi.

Come sempre la verità sta nelle vie di mezzo e non sei sicuramente furry perché a Natale ti trovi a guardare i cartoni animati di Bugs Bunny in piena digestione da pranzo delle feste (che in TV a quell’ora passano solo quello) come non devi per forza essere ad un passo dalla zooerastia per rientrare nella categoria.

Una cosa è certa,, se sei un furries è facile che tu sia europeo e forse anche un po’ ricchionello (lo dicono autorevoli sondaggi, mica io a casaccio):

Assurdamente il furry non è oggi all’onore delle cronache per la potenziale depravazione che porta con se, piuttosto per ataviche inclinazioni del suo bacino d’utenza maggiore; è infatti in Germania che il furries fandom conta il più alto numero di simpatizzanti e stranamente è anche un po’ di tempo che ci si interroga sul fatto che ci sia un problema di nazismo…

Per ora il “Furred Reich” ha solo nome e logo, non mi sembra una cosa così preoccupante…

In parte diceria generata a causa di meme, in parte verità mal raccontata, quello dei Nazi Furries rimane una piccola tessera di un mosaico decisamente più grande, che ingloba anche gli amanti dei rettili (chiamati scalie) e quelli dei volatili (avian).  A tutto questo nutrito gruppetto di debosciati dedico Lone Digger dei Caravan Palace:

 

L’INNO FURRY!

A chiudere la mia disamina sul furry fandom la arriva la naturale esposizione di materiale a tema, iniziando con un altro cosplay di Kayla Erin, questa volta nei panni pelosi (completi di orecchie e coda) di Holo, una donna lupo presa di peso da un anime di cui non so una fava.

Holo the Wise Wolf by Kayla Erin

Fra gli inchiostratori più famosi troviamo poi Jay Naylor:

 

E per chiudere in bellezza: