LibidiNerd – Macrofilia

La iGen, o Generazione Z, non si è inventata un cazzo. La MIA generazione, quella sì! La Generazione X, quella del film di Kevin Smith. La generazione che ha dato il via a tutto quanto…

Macrofilia

THE MORE YOU KNOW
Che poi il titolo originale era Mallrats. Generazione X fu solo l’ennesimo scempio traduttivo italiano. In quel film Stan Lee interpretava se stesso, mentre in Capitan Marvel (ambientato nel medesimo periodo), il cameo ritraeva Stan mentre leggeva il copione del film. MINDFUCK!!!

 

Macrofilia

Questo sfogo molto personale serve solo per dire che sì vanno bene i meme . Sì va bene l’ilarità nonsense gratuita veicolata attraverso la rete tramite gli stessi. Ma è tutta roba che può avere piglio sulle menti più deboli e semplici. Noi avevamo LA PUBBILICITA’!

I meme di oggi sono i tormentoni pubblicitari della generazione X!

Cosa abbiamo imparato dai tormentoni pubblicitari degli anni ’80 e ’90? Abbiamo capito che l’apprendimento di una lingua straniera non è poi così complicato e che tutto il linguaggio umano è una derivazione dell’italiano. Quindi possiamo sfoggiare espressioni strutturate come “Two gust is megl che one” e rimorchiare facilmente fighe estere. Siamo diventati un po’ più arrivisti ed approfittatori, gestendo le amicizie per i nostri scopi personali. Senza nessun rispetto per la proprietà privata, fra l’altro. Perché che non ci fosse Gigi in casa a noi fregava cazzi, se c’era la Cremeria sfondavamo con il piede di porco la porta blindata, sterminavamo tutta la sua famiglia e poi festeggiavamo a cucchiaiate di gelato. Abbiamo imparato le basi della nutrizione e i concetti della forma fisica e grazie alla giapponese Kaori abbiamo iniziato a mangiare “PocoPoco“. Anche perché se di quel formaggio ne mangiavi TantoTanto finivi la tua vita sulla tazza, nel tentativo di contenere un prolasso rettale.

Il concetto che ad alcuni di noi è rimasto saldamente ancorato nei bassifondi dell’ippocampo è che le cose non devono per forza avere dimensioni ragguardevoli per impressionare, piuttosto devono essere cose dall’elevata qualità. Teorema impersonificato dal mitico imbianchino che, ingenuamente, pensava di ottenere risultati utilizzando un pennello grande, quando quello che gli serviva era solo un grande pennello.

Ecco, oggi è possibile affermare che tale pubblicità, alquanto fuorviante, abbia deviato sessualmente molti di noi.

Gigantismo, Macrosomia e Macrofilia – Quando una gnocca enorme è preferibile ad un’enorme gnocca

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Di Gwynevere vi ho già parlato, ricordate?

L’inimitabile rubrica LibidiNerd, come intuibile, tratterà oggi la passione per le enormità femminili. Non ad identificare donne prosperose o dalle forme più che generose, ma donne letteralmente enormi. Grandi come palazzi. Capaci di fare il culo a strisce a Godzilla in un tripudio celebrativo di macrofilia!

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O di essere Godzilla, perché no…

Karma Tatsurou – Oo Tsuma Italiano (Macrofilia a fumetti)

Non è facile identificare il momento storico in cui le fantasie sessuali rivolte a donne gigantesche abbiano iniziato ad occupare la mente dei nerdazzi pervertiti. E’ però possibile ipotizzare, per una volta, una natura non Sol-Levantina di questa devianza.In fondo La Statua della Libertà troneggia dal lontano 1886 e non è sicuramente made in Japan. Trascorsero molti anni prima che la tecnologia riuscisse a trasporre in concreta fantasia la passione per le gigantesse. La macrofilia risulta quindi essere una fantasia erotica nata con i B-Movie americani anni ’50.

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Alieni, donne enormi, tradimenti e morti violente. Chiaro come questa pellicola cult sia poi arrivata ad ispirare la nascita di Ginormica nel cartone per bambini “Mostri contro Alieni”. Vediamo di riassumere in due righe questo capolavoro:

Il film, che molti critici hanno giudicato ben piazzato nella ideale classifica delle cose peggiori mai fatte (i trucchi e i particolari di cartapesta della gigantessa ripresi in primo piano lasciano, veramente, a desiderare) è a suo modo un film-cult, se non altro perchè vede riunite e rivali la bruna Hayes e la bionda Vickers, affascinanti e popolari reginette dei b-movies anni ’50.Fantafilm

Poi, i mitici ’60! Le donne la danno più facile, grazie alla pillola anticoncezionale. Gli uomini iniziano a chiederla di meno, grazie alla nuova onda fumettistica che non poche distrazioni porterà ai giovani appassionati di supereroi.

Il gigantismo inchiostrato fu naturale evoluzione delle varie storie e dei vari universi, alcuni più inclini alla rappresentazione di fighe enormi rispetto ad altri.

Macrofilia

Quando hai personaggi che cambiano dimensioni a piacere è un attimo che la fantasia vola…

Sebbene, come dicevo, non sia semplice ipotizzare un periodo concreto della diffusione di questa LibidiNerd (in fondo DC Comics presentò Giganta nel ’44, ma solo anni dopo acquisì poteri macrosomici), è innegabile il fascino esercitato dalle femmine di ragguardevoli dimensioni. Come da prassi, quando tale depravazione approdò sulle frastagliate coste Giapponesi, l’innocente fantasia di relazionarsi con titanici esponenti del sesso opposto prese una connotazione più torbida. In fondo non è depravazione Giapponese se non ci metti dentro anche un po’ di cannibalismo e gore (tipo Cannibal Holocaust, a dire che anche gli Italiani non sono poi tutto ‘sto Carnevale di Rio…).

Karbo, l’artista che ha dato vita a Felarya

Macrofilia Videoludica

A gigantesse nei videogiochi invece come siamo messi? Se avete letto il mio speciale sui giochi Musou avrete notato il video della memorabile battaglia fra ragazze in bikini e una enorme antagonista di fine livello tutta ricoperta di schiuma. Sequenza di gioco mitica ripresa da Senran Kagura: Peach Beach Splash. Quindi anche videogiochi e macrofilia vanno a braccetto, a quanto pare.

Chichibinta Rika da Parodius Da!, Gokujō Parodius e Jikkyō Oshaberi Parodius

Metti un’estate del 1990. Tu hai 12 anni e stai passando un tristissimo pomeriggio estivo al lago. Poi l’epifania; mentre ciccioneggi verso il bar del lido, in cerca di conforto alimentare, la svolta. Di fronte a te la creatura più impressionante che madre natura abbia mai potuto concepire. Una giovane donna dai lunghissimi capelli Pel di Carota, arricciati dall’acqua. Il pallore classico delle Ginger e l’ammontare perfetto di lentiggini, tutte posizionate al posto giusto. A rendere incredibile un quadro già di per se perfetto, l’attività svolta dalla Dea dai capelli rossi. Rivolta a te di spalle, sfoggiando uno statuario accostamento di glutei che solo una pre-diciottenne di questo calibro può vantare, nasconde con la sua fisicità un cabinato da bar, al quale sta dedicando tutti i suoi sforzi. “Perfetto” pensi, “è fatta!”; è videogiocatrice come te, un chiaro legame indissolubile che vi porterà al matrimonio!

Inutile dire che, una volta avvicinato, lei ti dedicherà le stesse attenzioni che La Ragazzina Dai Capelli Rossi ha dedicato a Charlie Brown in cinquant’anni di strips. Non ti resta che rivolgere l’attenzione al gioco, che peraltro non hai mai visto in vita tua. Improvvisamente, una nuova folgorazione! La ragazza che ti ha appena creato un danno psicosessuale che porterai con te a vita sta giocando la cosa più incredibile ed assurda che ti sia mai capitato di vedere! Cosa c’entrano sparatutto, astronavi e gigantesche donne mezze nude?

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Parodius ha fatto grossi danni…

 

Questa la mia prima esperienza con Parodius. Inutile dire che, di lì a breve, feci mia una copia del gioco in formato SuperNES. Squagliata nel giro di un anno per le troppe ore di gioco. Col senno di poi si può dire che in Konami in molti dovevano essere affetti da macrofilia, vista l’abbondanza di titaniche bellezze.

Honey Miyako da Parodius Da!

Macrofilia

Se un videogame ti mette alla guida di pinguini o polipi volanti e ti scaglia in una guerra spaziale contro gatti pirata e panda col tutù, quando ti trovi a fronteggiare un’enorme bionda mezza nuda domande non te ne fai. Anzi ringrazi i programmatori per averti dato un momento di respiro dal nonsense dilagante.

Evidentemente l’idea di un “videogioco di sparare a donne nude sotto le coperte” piacque tanto in Konami che ripresero e approfondirono il concetto anche nei capitoli seguenti…

Kaori Merumeto da Sexy Parodius

Quando arrivi ad intitolare il tuo gioco “Sexy Parodius” stai già suggerendo dove andrai a parare. Inserire una gigantesca bregna nuda in grado di schiacciarti con il culo e decretare il tuo “game over” è la dimostrazione. Il tragitto per arrivare ad incontrare Kaori non era comunque semplice e nascondeva enormi insidie. Vediamole, insieme ad altri personaggi giganti comparsi nella serie.

Parodius-Yuko
Parodius-Tanuki
Parodius-Medusa
Parodius-Hikaru-Akane-03
Parodius-Hikaru-Akane-02
Parodius-Hikaru-Akane-01
Parodius-Eliza
The Great Fairy dalla serie Zelda
Macrofilia
L’enorme fata che da sempre assiste Link nelle sue avventure ha visto in “Breath of the Wild” la sua più estesa rappresentazione.

 

Oltre a soddisfare la macrofilia di molti videogiocatori, la sua ipotetica transgenia regala fantasie anche a tutti gli amanti delle donne col manico.

 

Nonostante la sua fisicità mascolina, rimane una chiara esponente del sesso femminile alla quale diversi artisti hanno dedicato le loro opere.

Cala Maria da Cuphead

Sessione di gioco di Cuphead dalla chiara ispirazione Parodiusana, la parte di sparatutto porta il giocatore al cospetto di una gigantessa degli oceani. Nel personaggio di Cala Maria sono racchiuse tantissime fantasia, dalla Pin-Up anni 50 ai tentacoli, dall’attrazione sessuale verso le sirene ad una più complessa devianza quale la Sindrome di Stoccolma. Sì perché il gioco è l’equivalente 2D Cartoon di Dark Soul e giocarci ti fa male, ti riduce una merda. Ma non riesci a farne  meno…

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Supersatanson è sempre una garanzia.

Giga Mearmid da Shantae: Half-Genie Hero

Eccoci di nuovo alle prese con un titolo 2D a scorrimento, genere rivalutato grazie alla deGenerazione di programmatori Indie che infestano l’attuale mercato. Anche SoftCo più importanti si imbarcano nella programmazione di giochi di genere, alle volte con ottimi risultati. Shantae è uno di questi, oltre a presentare un’altra gigante aberrazione della natura. La Giga Mearmid!

Macrofilia

 

Che sia quindi cinematografica, fumettistica, videoludica o di altre estrazioni, la macrofilia è una LibidiNerd ormai conclamata. E dire che, per molti di noi, è una perversione nata a Gardaland grazie al viaggio all’interno del corpo gigante di Eva…

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Haters gonna hate, ovvero i postumi delle conferenze E3 2019

Conferenze E3 2019

Le conferenze E3 2019 hanno, come sempre, fornito materiale di discussione.  E dove c’è discussione, nel 2019 e soprattutto online, c’è odio. E l’odio, nel 2019 e soprattutto online, si veicola tramite i social. Per stabilire dunque cos’è il meglio ed il peggio uscito dalle conferenze E3 2019 qualche buontempone ha ben pensato di tradurre tutto in statistica. Basata sull’apprezzamento dimostrato dagli utenti YouTube verso i video ufficiali caricati, ecco a voi la classifica dei Videogiochi E3 2019 schiferiti dal pubblico!

IL GIOCO SCHIFERITO DALLA GENTE DOPO LE CONFERENZE E3 2019

Conferenze e3 2019

Con Endgame si è chiusa una decade in continua ascesa, per Marvel. Distratti come eravamo dalle emozioni cinematografiche non ci siamo mai veramente riproposti di pretendere ed ottenere la stessa qualità nei prodotti videoludici dedicati ai figli di Stan Lee. Almeno fino a quando Insominac non ha dimostrato al mondo che era possibile anche per un videogioco ricreare le stesse emozioni dei film, grazie al loro Spider-Man.

Conferenze E3 2019

“poi ti guardi in faccia e dici dov’è che vuoi che andiamo con ste’ facce io e te” cit. Max Pezzali

Benché Marvel’s Avengers prometta un single player solido, tanti contenuti aggiuntivi gratuiti e una fedeltà all’universo fumettistico. Benché Crystal Dynamics sia da sempre garanzia di qualità. Benché si tratti del classico TriplaA dal budget milionario… ‘ste facce di cazzo non si possono vedere! “Il mio falegname con trentamilalire li disegnava meglio”, in culo alle interconnessioni fra media differenti…

Chi invece dell’interconnessione fra universi paralleli di supereroi ne ha fatto un vanto, nel 2015, è la Aurum Light. Con il loro calendario “eroine bagnate fraciche” fecero scalpore. Quindi reputo ci siano le giuste condizioni per riproporvelo, fosse anche solo per farvi ripigliare un attimo dallo scempio di characters design di Marvel’s Avengers.

(ArumLight Studio) 2015 Splash Heroes calendar

Conferenze E3 2019

 

IL GIOCO PIU’ ODIATO DALLA GENTE DOPO LE CONFERENZE E3 2019

Conferenze E3 2019

Non fai in tempo a pubblicare un articolo celebrativo della serie Pokémon (più che altro festeggiando la perversione sempre più immediata della rete e dei sui Rule34) che subito ti tarpano le ali. Mi ero convinto che l’annuncio di nuovi videogiochi Pokémon per Switch fosse un evento, per l’ultimo Direct Nintendo. Credevo gli appassionati avessero trovato di che godere. Con le classifiche alla mano, direi che mi sbagliavo.

Conferenze E3 2019

Poi è sempre vero che gli Haters si possono anche attaccare al cazzo…

A parte il fatto che i Pokémon hanno rotto i coglioni, rimane la peculiarità di questa classifica. Spada e Scudo sono i titoli più odiati dell’E3 2019 perché non garantiranno la retrocompatibilità! Perché non ci sono tutti i mostriciattoli! Ve beh, poco male… fino a quando c’è Pikachu tutto fila dritto! Al giorno d’oggi c’è un solo modo giusto per interessarsi ai Pokémon…

[Danielle Beaulieu] Pokemon Gijinka Set

 

IL GIOCO PIU’ VISTO DALLA GENTE DOPO LE CONFERENZE E3 2019

Conferenze E3 2019

Dato che non stupisce minimamente. Con tutto il parlare che si è fatto di Keanu Reeves e del suo coinvolgimento nel gioco. Con tutti i meme generati a seguito. Con un gioco, Cyberpunk 2077, che ha veramente tutte le carte per diventare GOTY. Con queste premesse, era inevitabile diventasse il titolo più cliccato. Come era inevitabile che Keanu assurgesse a nuovo messia della rete.

Conferenze E3 2019

Delle nudità generate da Cyberpunk 2077 ve ne parlai già un anno fa. Di Octokuro pure e anche nello stesso articolo. La ragazzina rimane comunque una prolifica cosplayer con le tette di fuori, e qualcosa a tema ha deciso di regalarcelo anche in occasione delle conferenze E3 2019.

Octokuro Cyberpunk 20177 Ero Cosplay

 

 

 

 

 


 

Tira più un pelo di Pokémon…

Il sesso vende. Poco importa che si parli di Pokémon, di nuovi dispositivi tecnologici o di qualsiasi prodotto generico che può fregiarsi di una direzione artistica pubblicitaria orientata alla perversione.

Pokémon

Come fai a vendere caramelle ai bambini? Culo e tette!

La carta stampata, il VuVuVu, ogni supporto di visualizzazione a partire dalle VHS fino al Blu-Ray, i tablet e gli smartphones. Senza provare ad analizzare la situazione televisiva Italiana pre-Mediaset, poi sfociata in un ventennio politico quantomeno libertino. Ogni tassello del mosaico culturale che ci rappresenta quali esseri senzienti ha cambiato nel tempo la sua forma grazie al sesso, unico vero veicolo per la diffusione veloce e capillare di qualsiasi novità tecnologica.

Uno degli esempi più recenti di quanto appena espresso

Pur essendo sempre stato così, qualche grande compagnia dell’intrattenimento ha mantenuto una linea censoria netta in merito a violenza e sessualità, passando anche per estremismi e paradossi importanti. Ma è pur vero che, nel grande mercato globale, o ti evolvi come un Pokémon o muori. E così ha fatto recentemente Nintendo. Sempre impegnata nella censura, oggi si dedica più a quella di contenuti creativi non autorizzati (come l’amatoriale Zelda Maker), concedendo la grazia a fenomeni più pruriginosi, quali Bowsette.

Il sesso al tempo dei Pokémon

Oggi Nintendo punta anche al SoftCore per la diffusione della sua console di punta. Su Switch compaiono produzioni impensabili, mentre titoli nati con Playstation in mente vengono quotidianamente censurati da Sony ed esternano su Switch il loro massimo potenziale.

Pokémon

La faccia di Nintendo ogni volta che viene introdotto un nuovo personaggio e subito viene sessualizzato…

E’ ormai impossibile stabilire dove si fermi la volontà commerciale di Nintendo e dove inizi la perversione estrema dei suoi fan. Viene quasi da pensare che alcune delle loro scelte attuali siano espressamente mirate all’ambiente artistico underground, così abile a generare hype ed interesse pornificando qualsiasi cosa. Ed arriviamo all’E3 2019 e alla presentazione di Pokémon Spada e Scudo per Nintendo Switch:

Durante un Nintendo Direct di tutto rispetto, carico di giapponesità e annunci esaltanti, a tutti i fan dei Pokémon è stata lanciata un’esca succulenta, sotto forma di un nuovo gioco dal design interessante e dalle meccaniche coinvolgenti:

Con un trailer sfarzoso e un annuncio mirato sono stati introdotti nuovi personaggi. Difficile stabilire la casualità dietro alla sessualizzazione degli stessi, avvenuta nel giro di pochissime ore.

Sonia by SuperSatanSon

Nessa by SakimiChan

Sonia e Nessa by NeoArtCorE

Nessonia by SuperSatanSon

Dopo aver visto qualche fanart velocemente prodotta da fumettisti zozzetti già all’onore delle cronache di Containerd, godiamo di una selezione di qualità di altri disegno provenienti da artisti vari.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

E3 2019 e il buco con la menta intorno

E3 2019. Volendo riassumere tutti e i duemiladiciotto anni di E3 appena trascorsi, il pensiero sarebbe grossomodo il seguente:

  • “Vaffanculo tutti! Quest’anno non dedicherò attenzione a quella pagliacciata dell’Electronic Entertainment Expo! Speriamo che la faglia di Sant’Andrea si apra prima di giugno così ci togliamo il pensiero!”
  • “Hahahaha guardali ‘sti fessi di articolisti, tutti a pubblicare news e rumors sul nuovo E3. Non cambieranno mai! Ma non ve lo ricordate l’anno scorso? Sembrate i peggio Italiani con l’entusiasmo pre-elezione e l’inculata post voto”
  • “Ah, ma… presenteranno anche questo gioco? Poi è un mese che le notizie di settore parlano di conferenze epocali… Chissà quest’anno cosa faranno Sony e Microsoft per scontrarsi sul palco. Magari nasce qualche nuovo meme divertente su Nintendo…”
  • “Manca una settimana all’E3, meglio che mi salvi nei preferiti i link alle conferenze. Vediamo anche se gli orari coincidono con i mie impegni di vita praticamente inesistenti…”
  • “9 GIUGNO!!!! -3!!!! Non sto più nella pelle! Fanculo Sony stattene a casa quest’anno sarà comunque il più memorabile di tutti gli E3 di sempre forewer!!!”
  • Durante le presentazioni “WOW incredibile! Siii evvai vengo! Tutti titoli imperdibili grandi capolavori questa Gen è la migliore da quando esistono le Gen!”
  • Dopo la presentazione, quando scopri che tutti gli annunci hanno data di rilascio TBA e la roba più grossa si vedrà sulle next-gen console: “Vaffanculo tutti! L’anno prossimo non dedicherò attenzione a quella pagliacciata dell’Electronic Entertainment Expo! Speriamo che la faglia di Sant’Andrea si apra prima di giugno così ci togliamo il pensiero!”

Chiarito il fatto che sarò sempre il solito coglione e seguirò le conferenze, leviamoci dalle palle in modo veloce l’incombenza di riassumere dove e a che ora potremmo seguire le presentazioni, per dedicarci ad altro:

E3 2019

Per i Ticinesi, poco avvezzi anche solo a pensare che esiste un mondo fuori dalla Svizzera: dovete consultare la fascia UTC+2

Gli OutSider che vogliono fare i fighi:

Google Stadia Connect – 6 Giugno, ore 18.00
EA Play – 8 Giugno, ore 18.00

Conferenze Ufficiali E3 2019:

Microsoft – 9 Giugno, ore 22.00
Bethesda Softworks – 10 Giugno, ore 02.30
Devolver Digital – 10 Giugno, ore 04.00
PC Gaming Show – 10 Giugno, ore 19.00
Limited Run Games – 10 Giugno, ore 21.00
Ubisoft – 10 Giugno, ore 22.00
Kinda Funny Games Showcase – 11 Giugno, ore 01.30
Square Enix – 11 Giugno, ore 03.00
Nintendo – 11 Giugno, ore 18.00

Riprendendo il titolo dell’articolo, il buco è qui rappresentato dallo showcase ufficiale di quest’anno. E la menta intorno? Cosa darà sapore all’ E3 2019 o già lo sta facendo da giorni?

E3 2019

Vedi se non ti trovo un’immagine a sfondo erotico anche della caramella Polo…

E infine il Signore, sull’angelo della morte, sul macellaio…

La Fiera dell’E…lectronic Entertainment Expo sta sempre più modificando il suo aspetto. Seppur, come appena visto, continui a generare attenzione. Fra concorrenza sempre più serrata di altri eventi (anche Europei) e una struttura ormai datata, l’ E3 necessiterebbe oggi come non mai uno svecchiamento.

Nato nel 1995 come antagonista del CES, aveva lo scopo di abbagasciare (rendere allettante come una bagascia d’alto bordo) titoli già di base altisonanti. I cosiddetti triplaA.

E3 2019

Emma Stone e la sua rivisitazione de “La Lettera Scarlatta”. E ‘sticazzi le citazioni, era solo per mettere una GIF di Emma Stone…

Lo scopo sordido di tutta questa pagliacciata era permettere ai produttori di strappare accordi favorevoli ai rivenditori. Più hype generava la tua presentazione durante l’ E3 più, che so, GameStop era pronto a calare le braghe (per poi rifarsi sui giocatori e i loro sfinteri).

Perché a distanza di ventiquattro anno il giochino non stia più in piedi meriterebbe un approfondimento degno del miglior Zave e di testate più altolocate, come appunto IGN. Qui in prevalenza si parla di bregna, ma un piccolo excursus sul tessuto macroeconomico del rutilante mondo dei videogiochi posso permettermelo, dall’alto della mia terza media.

Digital Delivery, Giochi in Streaming, DLC e altre amenità si sono fatte strada negli anni e come oggi parlare di VHS ti fa risultare retrorompicoglioni, così a breve parlare di supporto fisico per i videogiochi farà esclamare ai più giovani “Ué Zio ti sei congelato come Fry e ti hanno appena disibernato?”

Se il retail vive un periodo di timore e guarda alla catena Blockbuster come a un’avvisaglia del suo futuro prossimo, anche la tipologia di prodotto a cui l’E3 era dedicato è oggi meno identificabile. Verso il 2008 ha iniziato a farsi timidamente strada un mercato completamente nuovo, quello degli sviluppatori indie e dei titoli di basso profilo, che oggi vanta un impatto notevole per motivi diversi. La fiera di Los Angeles oggi non è strutturata per trattare questo mercato, che da solo catalizza l’attenzione di una grossa fetta di pubblico.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a cambi importanti nella politica commerciale delle grandi case, con Nintendo presente All’E3 solo in video, abbandonando le conferenze (linea che seguiranno altri quest’anno). Microsoft sempre presente ma con un’importante riduzione degli spazi mentre altri protagonisti hanno spostato le loro presentazioni al di fuori dei padiglioni dell’Expo. Devolver Digital, in particolare, ha apertamente dichiarato guerra all’Expo durante le ultime edizioni.

Quest’anno decade anche l’ultimo spiraglio di utilità di questo evento, almeno teoricamente. I fatti appena esposti potrebbero non essere sufficienti a decretare la fine di uno show che ha modificato negli anni in modo fondamentale la sua struttura a più riprese. Per qualcuno potrebbe essere ancora un buon palco per la presentazione di una nuova console o di un nuovo servizio. Non per Sony, che sta già parlando di PS5 da più di un mese e salterà l’E3. Sicuramente non per Google che, in quanto colosso, prova a dettare le sue regole e oggi farà una presentazione in anticipo su tutti.

La Next Next-Gen

E’ proprio vero che il tempo vola, quando ci si diverte. Tipo non fai in tempo ad abituarti al tuo nuovo sistema di gioco che tante gioie continua a regalarti e subito ti ritrovi a doverti preoccupare del futuro. “Subito”, ovvero sei anni più tardi. Così ti ritrovi da buon anziano quale sei a definire ancora next-gen la PS4, un po’ come tua madre che chiama “La Playstation” qualsiasi strumento tecnologico atto ad intrattenere. A conti fatti parliamo di un hardware vecchio e di 6 anni, equivalenti ad un’era geologica, in termini informatici.

Così capita che ti alzi una mattina ancora tutto impiastricciato dalla polluzione notturna, accedi alla sezione news del tuo iPad mentre distrattamente ti siedi sulla tazza per alleggerire il tuo spirito e il tuo corpo, scoprendo che Sony ha deciso di far decadere le regole tacite del mercato annunciando al mondo la presenza quasi concreta di una nuova console. Tutto prima dell’E3, tutto a sfregio della concorrenza.

E3 2019

Playstation 4, più di una console…

Googlare sta a petaloso come….

L’importanza del marchio è un concetto di marketing fondamentale. Se aziendalmente viene svolto un lavoro mirato, il tuo marchio verrà riconosciuto ancora prima del prodotto o del servizio proposti.

Google è un po’ quella roba lì. E oggi cosa indichi se parli di googlare? Guardare video di ciccioni che tentano il suicidio mangiando cose assurde davanti ad una webcam scrausa? Provare ad arrivare a Pizzo Calabro con le indicazioni di un navigatore che magari ti eviti di sterminare tutta la fauna locale? Oppure, a breve, giocare ovunque a qualsiasi cosa su qualsiasi device?

“A new foe has appeared” e per quanto odio fanatico gli si voglia riservare, se Google decide di entrare nel gaming con un servizio streaming bisogna fermarsi un secondo e stare ad ascoltare.

Homo Ludens

La parte Expo l’abbiamo trattata, la parte Electronic pure. E l’entertainment? Incredibile a dirsi ma l’E3 tratta ancora di videogiochi e sicuramente ne verranno presentati tanti. Eppure l’assenza di Sony qualcosa smuoverà anche da quel punto di vista, almeno in termini di esclusive. A ben vedere qualcosa ha già smosso. Tipo il rilascio di un impressionante trailer di Death Stranding, di quelli che se presentati durante una conferenza fanno venire giù il palazzetto.

Come se non bastasse un trailer di 9 minuti con sequenze in game, Kojima ultimamente esterna la sua follia creativa come non mai. A quanto pare la sua ultima fatica farà genere a se e per dimostrarlo ha pure depositato i marchi registrati  “Strand Game” e “Social Strand System”. Non un FPS, quindi. Nemmeno uno stealth. Probabilmente non sarà neanche un gioco sporcelloso. Ora che sappiamo cosa non sarà non rimane che scoprire cosa invece vuole essere…

Che altro? ShenMue dicono sia quasi finito ma hanno pure rimandato la data di lancio. Beyond Good and Evil 2 si è mostrato più impressionante che mai. Nintendo spara a zero con un trailer dei Pokemon che strizza l’occhio a Zelda. I capoccioni di Sony e Microsoft che si stringono manina parlando di cross-play.  Cuphead esce su Switch e sancisce una collaborazione fra Microsoft e Nintendo che potrebbe anche portare a vedere Xbox Live sulla console giapponese.

E tutto questo e l’ E3 2019 non è ancora iniziato…

 

 

 

 

 


 

La tua fidanzata la chiamo Ikea… la porto a casa e me la monto!

Delimitare la NerdoSfera si fa sempre più complesso. Gli sfigati sfottuti e bullizzati a scuola per la loro passione per i videogiochi guadagnano sempre più spazio, conquistando un potere via-via maggiore. In un’escalation degna de “La Rivincita dei Nerds” riescono a smuovere l’opinione delle masse e passioni prima derise se praticate da giovani adulti sono oggi motivo di vanto ed invidia.

Ikea

Tecnologia, scienza, animazione, intrattenimento videoludico, serial TV, Sci-Fi, fantasy, horror… la personalità nerd si fa sempre più sfaccettata e complessa, inglobando passioni prima d’oggi non rientranti di diritto nella categoria. Tipo le costruzioni. E come LEGO vive oggi una seconda giovinezza, così Ikea trova nei nerdici amanti delle costruzioni un nuovo mercato su cui puntare.

Ikea Real Life Series

Come potete vedere direttamente dal sito ufficiale, Ikea punta al cuore degli appassionati e lo fa con un mirino di precisione, dimostrando che è possibile unire l’amore per le costruzioni alla mania per le serie TV. Vediamo come:

Come tanti altri anch’io ero diventato schiavo della tendenza al nido Ikea.  Se vedevo qualcosa di ingegnoso come un tavolinetto a forma di ying-yang dovevo averlo. Il componibile personale per ufficio della Klipsk, la cyclette della Hovetrekke, il divano Ohamshab a strisce verdi della Strinne, perfino le lampade Ryslampa fatte di carta non candeggiata per un ambiente rilassante. Sfogliavo quei cataloghi e mi domandavo “quale tipo di salotto mi caratterizza come persona?”. Avevo tutto. Anche i piatti di vetro con piccole bolle e imperfezioni, prova che erano stati realizzati da onesti semplici operosi indigeni artigiani di… Dunque… Una volta leggevamo pornografia, ora siamo passati ad arredomania.

Ikea

Dieci anni fa…

Per quanto ben riuscita sia la trovata commerciale di Ikea, seppur inquietante nel senso più “Palahniukiano” che si possa dare a questa espressione, va fatta notare la mancanza di originalità. Di qualche anno fa infatti un catalogo Ikea alternativo, intitolato “Just Another Ikea Catalog”, che altro non era se non un Tumblr riportante tutte le scene dei film prono in cui comparivano oggetti Ikea. Peccato si parli di un evento accaduto nel 2013 senza più traccia presente online. Certo, sarebbe ironico se qualcuno avesse conservato nel suo HDD qualche prova digitale da far comparire su di un blog Nerd NSFW proprio in occasione di un articolo celebrativo a tema mobilificio svedese…