Risultati della ricerca per: e3

Haters gonna hate, ovvero i postumi delle conferenze E3 2019

Conferenze E3 2019

Le conferenze E3 2019 hanno, come sempre, fornito materiale di discussione.  E dove c’è discussione, nel 2019 e soprattutto online, c’è odio. E l’odio, nel 2019 e soprattutto online, si veicola tramite i social. Per stabilire dunque cos’è il meglio ed il peggio uscito dalle conferenze E3 2019 qualche buontempone ha ben pensato di tradurre tutto in statistica. Basata sull’apprezzamento dimostrato dagli utenti YouTube verso i video ufficiali caricati, ecco a voi la classifica dei Videogiochi E3 2019 schiferiti dal pubblico!

IL GIOCO SCHIFERITO DALLA GENTE DOPO LE CONFERENZE E3 2019

Conferenze e3 2019

Con Endgame si è chiusa una decade in continua ascesa, per Marvel. Distratti come eravamo dalle emozioni cinematografiche non ci siamo mai veramente riproposti di pretendere ed ottenere la stessa qualità nei prodotti videoludici dedicati ai figli di Stan Lee. Almeno fino a quando Insominac non ha dimostrato al mondo che era possibile anche per un videogioco ricreare le stesse emozioni dei film, grazie al loro Spider-Man.

Conferenze E3 2019

“poi ti guardi in faccia e dici dov’è che vuoi che andiamo con ste’ facce io e te” cit. Max Pezzali

Benché Marvel’s Avengers prometta un single player solido, tanti contenuti aggiuntivi gratuiti e una fedeltà all’universo fumettistico. Benché Crystal Dynamics sia da sempre garanzia di qualità. Benché si tratti del classico TriplaA dal budget milionario… ‘ste facce di cazzo non si possono vedere! “Il mio falegname con trentamilalire li disegnava meglio”, in culo alle interconnessioni fra media differenti…

Chi invece dell’interconnessione fra universi paralleli di supereroi ne ha fatto un vanto, nel 2015, è la Aurum Light. Con il loro calendario “eroine bagnate fraciche” fecero scalpore. Quindi reputo ci siano le giuste condizioni per riproporvelo, fosse anche solo per farvi ripigliare un attimo dallo scempio di characters design di Marvel’s Avengers.

(ArumLight Studio) 2015 Splash Heroes calendar

Conferenze E3 2019

 

IL GIOCO PIU’ ODIATO DALLA GENTE DOPO LE CONFERENZE E3 2019

Conferenze E3 2019

Non fai in tempo a pubblicare un articolo celebrativo della serie Pokémon (più che altro festeggiando la perversione sempre più immediata della rete e dei sui Rule34) che subito ti tarpano le ali. Mi ero convinto che l’annuncio di nuovi videogiochi Pokémon per Switch fosse un evento, per l’ultimo Direct Nintendo. Credevo gli appassionati avessero trovato di che godere. Con le classifiche alla mano, direi che mi sbagliavo.

Conferenze E3 2019

Poi è sempre vero che gli Haters si possono anche attaccare al cazzo…

A parte il fatto che i Pokémon hanno rotto i coglioni, rimane la peculiarità di questa classifica. Spada e Scudo sono i titoli più odiati dell’E3 2019 perché non garantiranno la retrocompatibilità! Perché non ci sono tutti i mostriciattoli! Ve beh, poco male… fino a quando c’è Pikachu tutto fila dritto! Al giorno d’oggi c’è un solo modo giusto per interessarsi ai Pokémon…

[Danielle Beaulieu] Pokemon Gijinka Set

 

IL GIOCO PIU’ VISTO DALLA GENTE DOPO LE CONFERENZE E3 2019

Conferenze E3 2019

Dato che non stupisce minimamente. Con tutto il parlare che si è fatto di Keanu Reeves e del suo coinvolgimento nel gioco. Con tutti i meme generati a seguito. Con un gioco, Cyberpunk 2077, che ha veramente tutte le carte per diventare GOTY. Con queste premesse, era inevitabile diventasse il titolo più cliccato. Come era inevitabile che Keanu assurgesse a nuovo messia della rete.

Conferenze E3 2019

Delle nudità generate da Cyberpunk 2077 ve ne parlai già un anno fa. Di Octokuro pure e anche nello stesso articolo. La ragazzina rimane comunque una prolifica cosplayer con le tette di fuori, e qualcosa a tema ha deciso di regalarcelo anche in occasione delle conferenze E3 2019.

Octokuro Cyberpunk 20177 Ero Cosplay

 

 

 

 

 


 

E3 2019 e il buco con la menta intorno

E3 2019. Volendo riassumere tutti e i duemiladiciotto anni di E3 appena trascorsi, il pensiero sarebbe grossomodo il seguente:

  • “Vaffanculo tutti! Quest’anno non dedicherò attenzione a quella pagliacciata dell’Electronic Entertainment Expo! Speriamo che la faglia di Sant’Andrea si apra prima di giugno così ci togliamo il pensiero!”
  • “Hahahaha guardali ‘sti fessi di articolisti, tutti a pubblicare news e rumors sul nuovo E3. Non cambieranno mai! Ma non ve lo ricordate l’anno scorso? Sembrate i peggio Italiani con l’entusiasmo pre-elezione e l’inculata post voto”
  • “Ah, ma… presenteranno anche questo gioco? Poi è un mese che le notizie di settore parlano di conferenze epocali… Chissà quest’anno cosa faranno Sony e Microsoft per scontrarsi sul palco. Magari nasce qualche nuovo meme divertente su Nintendo…”
  • “Manca una settimana all’E3, meglio che mi salvi nei preferiti i link alle conferenze. Vediamo anche se gli orari coincidono con i mie impegni di vita praticamente inesistenti…”
  • “9 GIUGNO!!!! -3!!!! Non sto più nella pelle! Fanculo Sony stattene a casa quest’anno sarà comunque il più memorabile di tutti gli E3 di sempre forewer!!!”
  • Durante le presentazioni “WOW incredibile! Siii evvai vengo! Tutti titoli imperdibili grandi capolavori questa Gen è la migliore da quando esistono le Gen!”
  • Dopo la presentazione, quando scopri che tutti gli annunci hanno data di rilascio TBA e la roba più grossa si vedrà sulle next-gen console: “Vaffanculo tutti! L’anno prossimo non dedicherò attenzione a quella pagliacciata dell’Electronic Entertainment Expo! Speriamo che la faglia di Sant’Andrea si apra prima di giugno così ci togliamo il pensiero!”

Chiarito il fatto che sarò sempre il solito coglione e seguirò le conferenze, leviamoci dalle palle in modo veloce l’incombenza di riassumere dove e a che ora potremmo seguire le presentazioni, per dedicarci ad altro:

E3 2019

Per i Ticinesi, poco avvezzi anche solo a pensare che esiste un mondo fuori dalla Svizzera: dovete consultare la fascia UTC+2

Gli OutSider che vogliono fare i fighi:

Google Stadia Connect – 6 Giugno, ore 18.00
EA Play – 8 Giugno, ore 18.00

Conferenze Ufficiali E3 2019:

Microsoft – 9 Giugno, ore 22.00
Bethesda Softworks – 10 Giugno, ore 02.30
Devolver Digital – 10 Giugno, ore 04.00
PC Gaming Show – 10 Giugno, ore 19.00
Limited Run Games – 10 Giugno, ore 21.00
Ubisoft – 10 Giugno, ore 22.00
Kinda Funny Games Showcase – 11 Giugno, ore 01.30
Square Enix – 11 Giugno, ore 03.00
Nintendo – 11 Giugno, ore 18.00

Riprendendo il titolo dell’articolo, il buco è qui rappresentato dallo showcase ufficiale di quest’anno. E la menta intorno? Cosa darà sapore all’ E3 2019 o già lo sta facendo da giorni?

E3 2019

Vedi se non ti trovo un’immagine a sfondo erotico anche della caramella Polo…

E infine il Signore, sull’angelo della morte, sul macellaio…

La Fiera dell’E…lectronic Entertainment Expo sta sempre più modificando il suo aspetto. Seppur, come appena visto, continui a generare attenzione. Fra concorrenza sempre più serrata di altri eventi (anche Europei) e una struttura ormai datata, l’ E3 necessiterebbe oggi come non mai uno svecchiamento.

Nato nel 1995 come antagonista del CES, aveva lo scopo di abbagasciare (rendere allettante come una bagascia d’alto bordo) titoli già di base altisonanti. I cosiddetti triplaA.

E3 2019

Emma Stone e la sua rivisitazione de “La Lettera Scarlatta”. E ‘sticazzi le citazioni, era solo per mettere una GIF di Emma Stone…

Lo scopo sordido di tutta questa pagliacciata era permettere ai produttori di strappare accordi favorevoli ai rivenditori. Più hype generava la tua presentazione durante l’ E3 più, che so, GameStop era pronto a calare le braghe (per poi rifarsi sui giocatori e i loro sfinteri).

Perché a distanza di ventiquattro anno il giochino non stia più in piedi meriterebbe un approfondimento degno del miglior Zave e di testate più altolocate, come appunto IGN. Qui in prevalenza si parla di bregna, ma un piccolo excursus sul tessuto macroeconomico del rutilante mondo dei videogiochi posso permettermelo, dall’alto della mia terza media.

Digital Delivery, Giochi in Streaming, DLC e altre amenità si sono fatte strada negli anni e come oggi parlare di VHS ti fa risultare retrorompicoglioni, così a breve parlare di supporto fisico per i videogiochi farà esclamare ai più giovani “Ué Zio ti sei congelato come Fry e ti hanno appena disibernato?”

Se il retail vive un periodo di timore e guarda alla catena Blockbuster come a un’avvisaglia del suo futuro prossimo, anche la tipologia di prodotto a cui l’E3 era dedicato è oggi meno identificabile. Verso il 2008 ha iniziato a farsi timidamente strada un mercato completamente nuovo, quello degli sviluppatori indie e dei titoli di basso profilo, che oggi vanta un impatto notevole per motivi diversi. La fiera di Los Angeles oggi non è strutturata per trattare questo mercato, che da solo catalizza l’attenzione di una grossa fetta di pubblico.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a cambi importanti nella politica commerciale delle grandi case, con Nintendo presente All’E3 solo in video, abbandonando le conferenze (linea che seguiranno altri quest’anno). Microsoft sempre presente ma con un’importante riduzione degli spazi mentre altri protagonisti hanno spostato le loro presentazioni al di fuori dei padiglioni dell’Expo. Devolver Digital, in particolare, ha apertamente dichiarato guerra all’Expo durante le ultime edizioni.

Quest’anno decade anche l’ultimo spiraglio di utilità di questo evento, almeno teoricamente. I fatti appena esposti potrebbero non essere sufficienti a decretare la fine di uno show che ha modificato negli anni in modo fondamentale la sua struttura a più riprese. Per qualcuno potrebbe essere ancora un buon palco per la presentazione di una nuova console o di un nuovo servizio. Non per Sony, che sta già parlando di PS5 da più di un mese e salterà l’E3. Sicuramente non per Google che, in quanto colosso, prova a dettare le sue regole e oggi farà una presentazione in anticipo su tutti.

La Next Next-Gen

E’ proprio vero che il tempo vola, quando ci si diverte. Tipo non fai in tempo ad abituarti al tuo nuovo sistema di gioco che tante gioie continua a regalarti e subito ti ritrovi a doverti preoccupare del futuro. “Subito”, ovvero sei anni più tardi. Così ti ritrovi da buon anziano quale sei a definire ancora next-gen la PS4, un po’ come tua madre che chiama “La Playstation” qualsiasi strumento tecnologico atto ad intrattenere. A conti fatti parliamo di un hardware vecchio e di 6 anni, equivalenti ad un’era geologica, in termini informatici.

Così capita che ti alzi una mattina ancora tutto impiastricciato dalla polluzione notturna, accedi alla sezione news del tuo iPad mentre distrattamente ti siedi sulla tazza per alleggerire il tuo spirito e il tuo corpo, scoprendo che Sony ha deciso di far decadere le regole tacite del mercato annunciando al mondo la presenza quasi concreta di una nuova console. Tutto prima dell’E3, tutto a sfregio della concorrenza.

E3 2019

Playstation 4, più di una console…

Googlare sta a petaloso come….

L’importanza del marchio è un concetto di marketing fondamentale. Se aziendalmente viene svolto un lavoro mirato, il tuo marchio verrà riconosciuto ancora prima del prodotto o del servizio proposti.

Google è un po’ quella roba lì. E oggi cosa indichi se parli di googlare? Guardare video di ciccioni che tentano il suicidio mangiando cose assurde davanti ad una webcam scrausa? Provare ad arrivare a Pizzo Calabro con le indicazioni di un navigatore che magari ti eviti di sterminare tutta la fauna locale? Oppure, a breve, giocare ovunque a qualsiasi cosa su qualsiasi device?

“A new foe has appeared” e per quanto odio fanatico gli si voglia riservare, se Google decide di entrare nel gaming con un servizio streaming bisogna fermarsi un secondo e stare ad ascoltare.

Homo Ludens

La parte Expo l’abbiamo trattata, la parte Electronic pure. E l’entertainment? Incredibile a dirsi ma l’E3 tratta ancora di videogiochi e sicuramente ne verranno presentati tanti. Eppure l’assenza di Sony qualcosa smuoverà anche da quel punto di vista, almeno in termini di esclusive. A ben vedere qualcosa ha già smosso. Tipo il rilascio di un impressionante trailer di Death Stranding, di quelli che se presentati durante una conferenza fanno venire giù il palazzetto.

Come se non bastasse un trailer di 9 minuti con sequenze in game, Kojima ultimamente esterna la sua follia creativa come non mai. A quanto pare la sua ultima fatica farà genere a se e per dimostrarlo ha pure depositato i marchi registrati  “Strand Game” e “Social Strand System”. Non un FPS, quindi. Nemmeno uno stealth. Probabilmente non sarà neanche un gioco sporcelloso. Ora che sappiamo cosa non sarà non rimane che scoprire cosa invece vuole essere…

Che altro? ShenMue dicono sia quasi finito ma hanno pure rimandato la data di lancio. Beyond Good and Evil 2 si è mostrato più impressionante che mai. Nintendo spara a zero con un trailer dei Pokemon che strizza l’occhio a Zelda. I capoccioni di Sony e Microsoft che si stringono manina parlando di cross-play.  Cuphead esce su Switch e sancisce una collaborazione fra Microsoft e Nintendo che potrebbe anche portare a vedere Xbox Live sulla console giapponese.

E tutto questo e l’ E3 2019 non è ancora iniziato…

 

 

 

 

 


 

Bocce Ferme. Vecchiezza. E3 2017

40 anni, l’anno prossimo. Che poi non sarebbero neanche il problema, se non fosse per tutti i cazzi che si portano dietro. Per quanto possa essere cambiato negli anni, generalmente sempre in funzione della bregna, una cosa rimane invariata; la passione per i videogiochi. Devo dire che il media ludico ricambia con molto piacere, nel senso che pure lui non varia, anzi tende a riciclarsi più di quanto dovrebbe, più di quanto ad un vecchio di merda come me potrebbe far piacere. Bocce ferme, non nel senso che scrivo dal circolino con in mano un bicchiere di rosso scadente e circondato da bestemmie ad alta voce, più intendendo che dell’E3 2017 tutto avete visto e letto, ora se ne può scrivere disintossicati dai facili entusiasmi del momento.

E3 2017

Il logo di Metroid Prime 4 e il cosplay in bikini di Kiki Aran. Già si sta trasformando nell’articolo più interessante che troverete in rete dedicato all’E3 2017!

Era il 2003 ed era il GameCube; console non cagata dai più, ma che fino a quel momento aveva già portato in casa mia perle come Super Mario Sunshine, Luigi’s Mansion, Eternal Darkness, per citarne una manciata. Poi la bomba ed ecco arrivare Metroid Pirme, Nintendo per l’ennesima volta detta gli standard da seguire da quel momento in avanti.

E3 2017 ed è Nintendo a tenere banco, sbiancando tutti con annunci eclatanti e grandi arrivi per Switch! Ed improvvisamente tutti si dimenticano che si sta parlando di Nintendo, che se oggi ti mostra il logo di un gioco e si “scorda” di dirti chi lo sta programmando, di farti vedere qualche elemento in game, di abbozzare una data d’uscita, minimo quel gioco lo vedrai fra tre anni. Ma anche sticazzi, ci sono i conigli….

Ubisoft apre in pompa magna la sua conferenza con l’annuncio di collaborazione con Nintendo e leggi espressamente nei loro occhi la passione per i soldi che li ha spinti verso questa decisione. Nintendo cavalca l’onda e porta a casa un gran risultato con il minimo sforzo, ovvero due giochi di Mario in un anno per la sua console ammiraglia; ad agosto Mario + Rabbids, a ottobre Mario Odissey. E nonostante la mascotte sia sempre la stessa da quasi quarant’anni, si può dire che si tratta delle due più grandi “nuove IP” di quest’anno.

Se ancora non è entrata in casa vostra una Switch grazie a Zelda, innanzitutto coglioni! che basterebbe da solo a tenervi impegnati per mesi, senza considerare i DLC in arrivo. In secondo luogo rivalutate le vostre priorità, che Mario è tornato ed è pronto ad inculare  a sangue la concorrenza!

E3 2017

Mario. Mario Everywhere!

A parte questo? Si è visto uno Skyrim per Switch giocato male, reso ancora più brutto dagli oggetti in game dedicati a Link, il solito Yoshi, il solito Kirby. Il primo in uscita a fine anno, salvo posticipi, gli altri in data da definirsi durante il 2018. E se questa era la parte interessante dell’E3 2017, figuriamoci il resto…

I PUNTI FERMI DI MICROSOFT

Una cosa alla Microsoft di questa generazione va riconosciuta; nonostante quanto capiti intorno a loro non perdono in coerenza e sembrano aver finalmente trovato la linea guida da seguire; dimostrazione di quanto scritto sta nei punti focali della loro conferenza:

E che ti aspetti dalla conferenza E3 di Microsoft se non la presentazione di un nuovo modello di macchina da tamarri sboroni?

Abbandonata quindi la ridicola idea di poter soddisfare tutti gli utenti in tutti i mercati, Microsoft continua a parlare al ‘murricano medio che è in tutti noi, lo stesso che al lancio di Xbox One si esaltava per la possibilità di vederci la TV. E lo fa instillando nello spettatore della conferenza l’idea che chi giocherà con Xbox da qui in avanti avrà il cazzo più grosso e duro di tutti gli altri giocatori. Poi via a un’ora di chiacchiere sulla nuova console e mezz’ora di conferenza persa per vedere ad ogni intro di trailer “ESXLUSIVO! 4K! SOLO SU XBOXONEX! CE L’ABBIAMO PRIMA NOI!”

Xbox One X, la console più potente sul mercato, la più costosa, 4K 60fps come se piovesse, titoli di punta nessuno. Poi per carità tante esclusive vere o temporali, la retrocompatibilità ampliata ai titoli Xbox, Minecraft che da solo tiene in piedi le finanze di tutto il reparti Games di Microsoft, ma cosa resta veramente di questa conferenza?

La bregna vestita da piratina, ma dove cazzo lo trovi un approfondimento E3 così professionale?

I Pirati! Con Sea of Thieves e i suoi 10 minuti abbondanti di presentazione Microsoft dichiara ufficialmente aperta la stagione dei piratini, seguita a ruota da Ubisoft con Skull and Bones. Il primo ci arriva da RARE in esclusiva Xbox, il secondo multipiattaforma da parte del team che pure si è occupato di Black Flag e ha riportato in questo gioco un po’ di quell’esperienza. Due le considerazioni: prepariamoci ad un’invasione di piratini da parte di altre Software House che vorranno cavalcare l’onda, in secondo luogo… RARE, Porcamadonna! Conker!!!! Dove cazzo è finito?

Ah no, aspetta, magari eravate al lavoro anche su questa bomba in arrivo a fine anno….

 

Va beh, prendiamoci un attimo di pausa da tutte queste news imperdibili e rilassiamoci con la galleria completa di Kato (a.k.a. Kate Lambert) svestita da piratina Steampunk:

 

L’E3 2018 di Sony

No, nessun errore di battitura; Sony ad oggi vanta 60 milioni di console vendute per l’intero globo, contro i 30 Microsoft e i 18 Nintendo (suddivisi fra 14 WiiU e 4 Switch). Sony, commercialmente, regna. Inoltre si è giocata gli ultimi tre anni di E3 non lesinando su nulla e sparando annunci anche fin troppo anticipati. Questo del 2017 è stato uno showcase di transizione, si sono riviste tante cose già mostrate e che non arriveranno quest’anno, il contentino per i possessori di VR giusto per non fargli bruciare troppo l’inculata dell’acquisto (sì, anche il sottoscritto), nessun vero annuncio bagnamutande. Per quanto siano stati mostrati nuovamente grandi titoli in arrivo per il 2018, c’è un progetto più di altri che mi lascia l’entusiasmo del ragazzino latente:

Hahahaha donna seminuda anche per parlare di Spiderman!

Sì bello God of War, interessante Detroit, WOW c’è il remake di Shadow che tutti giù a segarsi poi lo comprano in due stronzi come con The Last Guardian. Ma un cazzo di gioco di Spiderman come si deve, che tanto pare prendere di positivo dai Batman di Rocksteady, quando si era mai visto? Va beh, video gameplay almeno capite di che si parla e io scrivo meno:

Beh, tutto qui questo E3 2017 ?

Certo che no e a conti fatti c’è poco di cui lamentarsi; torna il gioco di fare il lavaggio al cervello agli orchi (Shadow of War, a breve la recensione del primo copiata e incollata da GiocaGiue), torna Age of Empires ed è un tripudio di Wololo, torna Star Wars e dice pure che i DLC sono gratis hahaha credici, torna Far Cry vs Donlad Trump, torna Wolfenstein che pare diventato Duke Nukem per il grado di puttanaggine che trasuda, torna Assassin’s, torna Crackdown ‘murrica introdotto da uno dei più ‘murricani che si conosca:

Insomma, un sacco di roba torna e poca arriva. Poi quella che arriva sa di già visto e così hai Anthem che pare Destiny in ambientazione Horizon con però le parti brutte di Mass Effect. Quindi cazzo salviamo di questo E3 2017, a parte quanto già detto?

South Park Phone Destroyer

Pochi cazzi, South Park vince sempre a mani basse su tutto e tutti.

 

 

 

 

 


 

Tira più un pelo di Pokémon…

Il sesso vende. Poco importa che si parli di Pokémon, di nuovi dispositivi tecnologici o di qualsiasi prodotto generico che può fregiarsi di una direzione artistica pubblicitaria orientata alla perversione.

Pokémon

Come fai a vendere caramelle ai bambini? Culo e tette!

La carta stampata, il VuVuVu, ogni supporto di visualizzazione a partire dalle VHS fino al Blu-Ray, i tablet e gli smartphones. Senza provare ad analizzare la situazione televisiva Italiana pre-Mediaset, poi sfociata in un ventennio politico quantomeno libertino. Ogni tassello del mosaico culturale che ci rappresenta quali esseri senzienti ha cambiato nel tempo la sua forma grazie al sesso, unico vero veicolo per la diffusione veloce e capillare di qualsiasi novità tecnologica.

Uno degli esempi più recenti di quanto appena espresso

Pur essendo sempre stato così, qualche grande compagnia dell’intrattenimento ha mantenuto una linea censoria netta in merito a violenza e sessualità, passando anche per estremismi e paradossi importanti. Ma è pur vero che, nel grande mercato globale, o ti evolvi come un Pokémon o muori. E così ha fatto recentemente Nintendo. Sempre impegnata nella censura, oggi si dedica più a quella di contenuti creativi non autorizzati (come l’amatoriale Zelda Maker), concedendo la grazia a fenomeni più pruriginosi, quali Bowsette.

Il sesso al tempo dei Pokémon

Oggi Nintendo punta anche al SoftCore per la diffusione della sua console di punta. Su Switch compaiono produzioni impensabili, mentre titoli nati con Playstation in mente vengono quotidianamente censurati da Sony ed esternano su Switch il loro massimo potenziale.

Pokémon

La faccia di Nintendo ogni volta che viene introdotto un nuovo personaggio e subito viene sessualizzato…

E’ ormai impossibile stabilire dove si fermi la volontà commerciale di Nintendo e dove inizi la perversione estrema dei suoi fan. Viene quasi da pensare che alcune delle loro scelte attuali siano espressamente mirate all’ambiente artistico underground, così abile a generare hype ed interesse pornificando qualsiasi cosa. Ed arriviamo all’E3 2019 e alla presentazione di Pokémon Spada e Scudo per Nintendo Switch:

Durante un Nintendo Direct di tutto rispetto, carico di giapponesità e annunci esaltanti, a tutti i fan dei Pokémon è stata lanciata un’esca succulenta, sotto forma di un nuovo gioco dal design interessante e dalle meccaniche coinvolgenti:

Con un trailer sfarzoso e un annuncio mirato sono stati introdotti nuovi personaggi. Difficile stabilire la casualità dietro alla sessualizzazione degli stessi, avvenuta nel giro di pochissime ore.

Sonia by SuperSatanSon

Nessa by SakimiChan

Sonia e Nessa by NeoArtCorE

Nessonia by SuperSatanSon

Dopo aver visto qualche fanart velocemente prodotta da fumettisti zozzetti già all’onore delle cronache di Containerd, godiamo di una selezione di qualità di altri disegno provenienti da artisti vari.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

La tua fidanzata la chiamo Ikea… la porto a casa e me la monto!

Delimitare la NerdoSfera si fa sempre più complesso. Gli sfigati sfottuti e bullizzati a scuola per la loro passione per i videogiochi guadagnano sempre più spazio, conquistando un potere via-via maggiore. In un’escalation degna de “La Rivincita dei Nerds” riescono a smuovere l’opinione delle masse e passioni prima derise se praticate da giovani adulti sono oggi motivo di vanto ed invidia.

Ikea

Tecnologia, scienza, animazione, intrattenimento videoludico, serial TV, Sci-Fi, fantasy, horror… la personalità nerd si fa sempre più sfaccettata e complessa, inglobando passioni prima d’oggi non rientranti di diritto nella categoria. Tipo le costruzioni. E come LEGO vive oggi una seconda giovinezza, così Ikea trova nei nerdici amanti delle costruzioni un nuovo mercato su cui puntare.

Ikea Real Life Series

Come potete vedere direttamente dal sito ufficiale, Ikea punta al cuore degli appassionati e lo fa con un mirino di precisione, dimostrando che è possibile unire l’amore per le costruzioni alla mania per le serie TV. Vediamo come:

Come tanti altri anch’io ero diventato schiavo della tendenza al nido Ikea.  Se vedevo qualcosa di ingegnoso come un tavolinetto a forma di ying-yang dovevo averlo. Il componibile personale per ufficio della Klipsk, la cyclette della Hovetrekke, il divano Ohamshab a strisce verdi della Strinne, perfino le lampade Ryslampa fatte di carta non candeggiata per un ambiente rilassante. Sfogliavo quei cataloghi e mi domandavo “quale tipo di salotto mi caratterizza come persona?”. Avevo tutto. Anche i piatti di vetro con piccole bolle e imperfezioni, prova che erano stati realizzati da onesti semplici operosi indigeni artigiani di… Dunque… Una volta leggevamo pornografia, ora siamo passati ad arredomania.

Ikea

Dieci anni fa…

Per quanto ben riuscita sia la trovata commerciale di Ikea, seppur inquietante nel senso più “Palahniukiano” che si possa dare a questa espressione, va fatta notare la mancanza di originalità. Di qualche anno fa infatti un catalogo Ikea alternativo, intitolato “Just Another Ikea Catalog”, che altro non era se non un Tumblr riportante tutte le scene dei film prono in cui comparivano oggetti Ikea. Peccato si parli di un evento accaduto nel 2013 senza più traccia presente online. Certo, sarebbe ironico se qualcuno avesse conservato nel suo HDD qualche prova digitale da far comparire su di un blog Nerd NSFW proprio in occasione di un articolo celebrativo a tema mobilificio svedese…

 

 

 

 

 


 

LibidiNerd – Antropoformismo Peloso

Furry … ecco cosa ne pensa un importante esponente italiano dei LAUREATI IN SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

Sta roba del furry credo sia una delle poche perversioni sessuali che proprio non riesco a capire

Capisco tutte le perversioni, a patto che non passino per la violenza non consensuale, ma ‘sta roba del furry proprio mi sfugge… più che altro mi fa riderissimo!

 

Perché un luminare di tale caratura, per motivi di riservatezza citato anonimamente, s’è spinto in una valutazione tanto alta di un feticismo radicato da anni nell’ambiente nerd? Semplice, perché forzato all’ascolto di questo capolavoro trap di FUCKYOURCLIQUE®: Morfina feat. Zyrtck!

Una chiara accusa underground, quella di FuckYourClique, in difesa della libertà di ognuno di praticare la perversione preferita. Breve introduzione, la mia, ad una nuova ala del museo di volgarità gratuita che è Containerd; è infatti con l’intento di esplorare il mondo “furries” e di volerlo semplificare agli settici che nasce LibidiNerd, nuova rubrica che andrà a trattare in modo strutturato le depravazioni del nostro universo.

Come la maggior parte degli elementi che distinguono la cultura nerd, anche il furry fandom nasce negli anni ’80, per voce di un manipolo di amanti dello SciFi, trovatisi a discutere dell’antropomorfismo nei romanzi di fantascienza. Essendo il furry strettamente legato a produzioni di fantasia quali cartoni animati, anime e fumetti, è innegabile l’apporto dato dalla Disney alla nascita della sottocultura fandom dei furries. Proprio per mano dei disegnatori della nota casa gli animali antropomorfi ebbero successo già prima del 1980 ed è facile intuire come il primo al mondo ad essersi ritrovato a pensare “chissà come sarebbe scoparsi Minnie” (probabilmente lo stesso Walt Disney) abbia dato il via inconsciamente al furriesmo.

Furry

Robin Hood, film Disney del 1973, grazie a Lady Marian ci svelò un mondo intero di nuove fantasie!

Stabilito a grandi linee il “quando”, passiamo al “come”. Finché una corrente fandom rimane segregata in conventions e si nutre di fanzine per esprimere il suo essere risulta chiara la naturale segregazione e “settorialità” nella quale deve muoversi ed operare. Ancora una volta a dare uno scossone al tutto ecco arrivare internet e il suo immenso potere rinfrancante. Prima del vu.vu.vu potevi anche ritrovarti nel buio della tua cameretta coi pantaloni abbassati e le mani nelle mutande a ravanarti di fronte alla VHS consumata di SpaceJam, continuando a fare REW-PLAY sulla scena d’ingresso di Lola Bunny. MA… una volta finito ti sentivi un pervertito malato e bisognoso di cure!

Con l’avvento di internet e il suo “potere alla parola” concesso a chiunque, hai scoperto di non essere il solo. Ti sei rincuorato. Ti hanno sollevato dalle tue colpe. Non eri più uno psicopatico, ora facevi parte di una community!

Lola Bunny by Kayla Erin

Chiaramente gli adepti del furry fandom negano o minimizzano la componente sessuale che si cela dietro la loro passione, identificandosi come semplici appassionati e comportandosi come tali. Nulla di strano nel vedere un fan di una squadra di calcio girare con la maglia del suo team preferito, ormai accettata e sdoganata la presenza al mondo dei trekkies che vanno in giro vestiti come Spock. Normale in certi contesti trovarsi di fronte a persone vestite da Harry Potter o Darth Vader. Quindi che problema dovrebbe esserci nel vestirsi da “animale antropomorfo peloso”, se si ha questa passione?

A smentire il loro teorema, sicuramente sostenuto con convinzione da alcuni furries, arriva il freddo e spietato mondo del marketing. Sempre Disney, con Zootopia, propone al mercato un prodotto perfettamente confezionato per tutte le utenze, conscia e consapevole che avrebbe vissuto di vita propria grazie ai furries. Così, dopo anni di totale abbandono del mercato dei “cartoni animati di animali parlanti”, torna con una hit sbanca-botteghini, madre anche di qualche scandalo importante, tipo petizioni e appelli per far cessare i Rule34 nati dal cartone animato Disney più sessualizzato di sempre.

 

Arrivati a questo punto resta da capire chi cazzo sono veramente ‘sti furries! Regola valida per tutti i gruppi di appartenenza e anche qui applicabile… ci sono gli estremisti! Secondo la loro scuola di pensiero rientri nella cerchia solo se quotidianamente ti trasformi nel tuo alter ego peloso, se al posto del cesso hai la cassetta con la sabbia e se invece che farti la doccia preferisci leccarti (anzi meglio, farti leccare da altri). Questi fanno il paio ai simpatici personaggi che ti dicono che non sei nerd se non hai aiutato Bob Yannes ad assemblare il primo modello di VIC-20 in garage, che non ne sai di rap se almeno uno dei 4 colpi che hanno fatto secco Tupac non l’hai sparato tu, eccetera.

C’è poi una corrente di pensiero che ti vede appartenente al furry fandom se tolleri, accetti o anche solo non ti fa schifo al cazzo il fatto che possano esistere opere rappresentative, artistiche o popolari aventi come soggetto animali antropomorfi.

Come sempre la verità sta nelle vie di mezzo e non sei sicuramente furry perché a Natale ti trovi a guardare i cartoni animati di Bugs Bunny in piena digestione da pranzo delle feste (che in TV a quell’ora passano solo quello) come non devi per forza essere ad un passo dalla zooerastia per rientrare nella categoria.

Una cosa è certa,, se sei un furries è facile che tu sia europeo e forse anche un po’ ricchionello (lo dicono autorevoli sondaggi, mica io a casaccio):

Assurdamente il furry non è oggi all’onore delle cronache per la potenziale depravazione che porta con se, piuttosto per ataviche inclinazioni del suo bacino d’utenza maggiore; è infatti in Germania che il furries fandom conta il più alto numero di simpatizzanti e stranamente è anche un po’ di tempo che ci si interroga sul fatto che ci sia un problema di nazismo…

Per ora il “Furred Reich” ha solo nome e logo, non mi sembra una cosa così preoccupante…

In parte diceria generata a causa di meme, in parte verità mal raccontata, quello dei Nazi Furries rimane una piccola tessera di un mosaico decisamente più grande, che ingloba anche gli amanti dei rettili (chiamati scalie) e quelli dei volatili (avian).  A tutto questo nutrito gruppetto di debosciati dedico Lone Digger dei Caravan Palace:

 

L’INNO FURRY!

A chiudere la mia disamina sul furry fandom la arriva la naturale esposizione di materiale a tema, iniziando con un altro cosplay di Kayla Erin, questa volta nei panni pelosi (completi di orecchie e coda) di Holo, una donna lupo presa di peso da un anime di cui non so una fava.

Holo the Wise Wolf by Kayla Erin

Fra gli inchiostratori più famosi troviamo poi Jay Naylor:

 

E per chiudere in bellezza:

 

 

 

 

 


 

Fucking Playstation Classic

Playstation Classic è da poco realtà ma, grazie all’imperdibile lista di titoli installati nella mini-console, ha già subito un crollo di prezzo e vendita. Nonostante questo e alla facciazza del livello tecnico raggiunto dagli odierni emulatori e dall’hardware che permette di farli girare in contenutissimi miniPC (sia per spazio occupato che per spesa), ogni nuova retro console in miniatura un po’ mi fa bagnare il pisellino.

E’ successo pochi giorni fa con il non ancora confermato Nintendo 64 Classic Mini Ultra, prima di lui con tutte le altre mini console. Inevitabilmente mi è capitato anche con l’annuncio della Playstation Mini, in modo decisamente meno godurioso; se l’uscita delle altre console e relativi giochi era equiparabile ad una polluzione notturna soddisfacente, con Playstation Classic parliamo più di un rilascio di liquido pre seminale sfociato in un coito interrotto.

Ad interrompere il climax di videogiocatore legato alla storia del genere, la già citata lista di giochi annunciati da Sony. Al fianco di alcuni titoli realmente imperdibili e rappresentativi di una generazione fanno infatti sfoggio di se altri giochi indegni anche solo di essere ricordati.

Già limitare a venti titoli la selezione per una console che ha cambiato il mercato risulta riduttivo, perdere delle posizioni in favore di cacate è una scelta quantomeno originale. Andiamo a vedere cosa ci riserva questa mini Playstation, fra piccole perle date in pasto ad enormi porci, nell’unico ordine possibile; dal migliore alla peggio cacata! Il fucking nel titolo, come sempre, sta a segnalare che se ci sarà margine per mostrare nudità, verrà fatto.

Playstation Classic – Jumping Flash!

Pochi cazzi, Jumping Flash! è il top di questa compilation. Non che lo giocherei oggi, tutti i giochi PSX non 2D sono invecchiati male e si fanno giocare anche peggio, ma questo occuperà PER SEMPRE una posizione importante nella memoria di chi ha vissuto il periodo di lancio della prima Playstation settecentomilalire e mesi di attesa prima che arrivasse in europa ufficialmente… Quando i pad ancora non avevano comandi analogici e il 3D era rappresentato da poligoni tagliati col machete da Danny Trejo arrivò questo coniglio robot a sconvolgere le convinzioni dei giocatori che mostrarono le palle di voler sperimentare comprando Jumping Flash!

Playstation Classic

Dava gli schiaffi anche a StarFox!

Non perché fu uno dei primi titoli real 3D per console, non per la sua giapponesità, non per la grafica tutto sommato appariscente per l’epoca… questo gioco rimarrà negli annali per la sua brama di originalità. Raro esponente del genere FPPSFAB (platform sparatutto in prima persona funzionanti a bestemmie), univa egregiamente tutti questi generi in un tripudio di balzi, inquadrature forzate e bestemmie accorate per gli atterraggi mancati. Inoltre vantava simpatici stacchetti in CG con protagonisti i MuuMuu, qualcosa tipo i Rabbids di Rayman, anni prima che venissero inventati.

Voto: 

 

 

 

Playstation Classic – Rayman

Una delle cazzate più grosse che mi capitò di leggere all’epoca su una rivista di settore fu la descrizione di un evento Nintendo. Erano giorni concitati, PSX stava per uscire sul mercato nipponico e i suoi sfarzi erano ormai realtà tangibile, l’Ultra 64 ancora non sapeva che console sarebbe stata (e probabilmente non l’ha mai saputo), Nintendo doveva combattere la concorrenza con quello che aveva; un vendutissimo Supernintendo e dei programmatori con le palle enormi.

Playstation Classic

Nel frattempo Sega dichiarava guerra ai Kaiju con la sua personalissima versione dei Jaegers!

Venne quindi presentato a porte chiuse Donkey Kong Country e il giornalettista di settore descrisse la reazione dello sparuto gruppo di partecipanti l’evento come un’epifania, tanto che qualcuno si sbilanciò ad affermare “se questa è la qualità dei titoli NextGen Nintendo, la concorrenza dovrà tremare!”. Immaginate quanto ci rimase di merda quando annunciarono il gioco appena mostrato in uscita su un vecchio 16BIT, visto che di nuova console ancora non si sapeva nulla.

La realtà dei fatti fu che la grande N dovette fare di necessità virtù, spremendo all’osso il Super Famicom per ottenerne piccoli capolavori intramontabili, di sicuro capaci di prolungare di molto la vita del piccolo mostro grigio. Senza certo poter fermare l’ascesa Sony.

27esima regola non scritta dell’internet: ogni articolo che parla di Ubisoft deve riportare una foto di Jade Raymond nuda!

In un periodo strano, dove non tutti erano convinti che il passaggio alla terza dimensione fosse la via più giusta da seguire, avevamo chi puntava tutto il suo successo su quello (Sony) e chi, per limiti tecnologici e legame nostalgico dei suoi utenti, rimaneva ancorato alle meccaniche 2D (Nintendo). Fu Rayman a far capire che con Playstation non si fotteva neanche in quell’ambito; un platform che fu definito un cartone animato, equiparabile da un laser game ma decisamente più giocabile. Come se non bastasse, carisma del personaggio, giocabilità e design erano ai livelli dello sfarzo grafico proposto, regalando ai giocatori di tutto il mondo un personaggio che ancora oggi genera consensi ad ogni sua uscita e trasformò Ubisoft in quella che conosciamo oggi.

Voto: 

 

 

 

 

Playstation Classic – Final Fantasy 7

Ed eccoci qui, nel 2018, ancora a parlare di Final Fantasy 7. Come se i sei capitoli precedenti non valessero un cazzo, come se i millemila successivi ti spingessero a descriverli ogni volta con un “sì, certo, bello, ma vuoi mettere la scena della morte di Aeris?” In attesa che il remake per PS4 si trasformi da Vaporware a qualcosa di più concreto utilizzerò questo spazio per celebrare questo capolavoro nell’unico modo professionale che mi viene in mente: Poppe e Culo!

[Meryl-Sama] Tifa Lockhart Set (Final Fantasy)

Voto: 

 

 

 

 

 

Playstation Classic – Destruction Derby

Prima che il progresso tecnologico riuscisse a concedere ai programmatori del margine sperimentale, permettendo di realizzare titoli arcade dall’enorme contenuto di esplosioni, collisioni, distruzioni e follia quali Burnout o Flatout, prima di tutto c’era Destruction Derby. Il capostipite che diede il via al filone dei “giochi di donne bionde al volante” partiva da semplici basi; simulare alla meglio una tipica attività ‘murricana!

‘murrica, Fuck Yeah!!!

L’abilità di Reflections e la potenza di Playstation fecero il resto, introducendo sul mercato qualcosa di mai visto fino a quel momento. Devo ammettere di averci passato diverse ore riscontrando anche i bug più strani, nonostante i giochi di macchinine mi abbiano sempre fatto venire l’orchite. Aneddoto simpa legato al periodo e a questo genere di videogiochi l’enorme produzione di periferiche di tutti i tipi viste per PSX; i produttori iniziarono infatti con una vastità di volanti e simili, supportati dall’enorme numero di giochi di guida e dalle recensioni sempre più “arcade perfect oriented”, per poi degenerare verso cose assurde. E detto da uno che si è giocato Steel Battalion con controller originale…

Voto: 

 

 

 

 

 

Playstation Classic – Metal Gear Solid

Sì, nei mille articoli comparsi online dopo l’annuncio dei “venti giochi venti” quasi tutti hanno posizionato Metal Gear Solid al primo posto della classifica. E ancora sì, qui lo trovate sotto Destruction Derby. Pur meritando a pieno titolo il diritto di rimanere nella collection vintage, Metal Gear paga un grosso scotto; l’anno di pubblicazione!

Quindi fanculo a Kojima e a chi gli ha fatto credere di essere ‘stocazzo nell’anno più importante della storia dei videogiochi!

Voto: 

 

 

 

 

 

Playstation Classic – Resident Evil: Director’s Cut

Non esistessero remake, ristampe, rivisitazioni o più semplicemente versioni dello stesso gioco ma migliorate in modo sostanziale, questo sarebbe il top per questa mini console. Ma visto che esistessero, Resident Evil per PSX rimane un bel ricordo, da rigiocare esclusivamente per rigodersi le scene live action degne di un capolavoro cinematografico dei B-Movies.

[Meryl-Sama] Resident Evil Set

Voto: 

 

 

 

 

Playstation Classic – Oddworld: Abe’s Oddysee

Abe’s Oddysee proponeva tutti gli elementi cari alle associazioni di MILF (Mamme Indignate e Ludicamente Frustrate); era un titolo tetro, violento, morboso che trattava temi importanti quali la repressione, lo schiavismo, il cannibalismo, le sevizie e la Tav. Abe, un simpatico alieno poco loquace (un po’ anche per colpa del fatto che i suoi principali gli hanno letteralmente cucito la bocca per far sì che rendesse di più al lavoro), lavora come schiavo di infimo ordine in una inquinantissima fabbrica di alimenti poco equo solidali. Decide di rassegnare le sue dimissioni con effetto immediato quando scopre casualmente che lui e tutta la sua stirpe stanno per diventare l’ingrediente principale di una nuovissima barretta energetica. Rachitico, muto e poco sicuro di se, si imbarca in un’avventura che lo porterà a salvare la sua razza. Non potendo contare sulle performance fisiche farà leva sull’astuzia e la sua dote più innata; la sua inutilità, che lo rende invisibile ai più.

Gioco chiaramente concepito negli anni ’90, che oggi è impensabile studiare una trama credibile che parli di macellazione a scopo nutritivo senza ficcarci in mezzo i vegani a rompere il cazzo a tutti, è riuscito a rappresentare elementi e tematiche violentissime senza che le succitate MILF insorgessero. Un ottimo platform 2D, antitesi di quello che rappresentò Rayman, ma soprattutto una sorpresa inaspettata.

Voto: 

 

 

 

Playstation Classic – Wild Arms

Che più di un esponente del genere JRPG dovesse comparire nella collection era chiaro, a rimarcare quanto in quegli anni Sony avesse surclassato Nintendo anche nei suoi punti di forza maggiori. Wild Arms è un’ottima scelta e probabilmente il gioco che meno sente il trascorrere degli anni, per la sua realizzazione e le sue meccaniche.

Visto che mi ritrovo con poco da dire sul gioco che, pur avendo generato una discreta saga, vanta pochi cosplay di rilievo e anche dei Rule34 poco interessanti, vi ripresento un artista in cui mi sono imbattuto cercando zozzerie a tema Wild Arms:

Brantdraw (B.Bor)

 

Se vi suona familiare è perché ne parlai in questo articolo, citando i culi di Overwatch!

Voto: 

 

 

 

 

 

Playstation Classic – Tekken 3

Videogiochi di ficcare schiaffi nella faccia alla gente in 3D Arcade Perfect! E Tekken fu uno dei più importanti! Sony non aveva solo Nintendo da contrastare, rubandole tutto il know-how e accaparrandosi una serie di generi videoludici. Doveva tenere sotto controllo Sega in un momento storico in cui le sale giochi ancora andavano per la maggiore e quindi molte conversioni sarebbero obbligatoriamente comparse solo su Saturn.La collaborazione con Namco portò grandi vantaggi a Sony, come vedremo anche dopo, Tekken fu una delle esclusive più importanti comparse su Playstation. Sebbene il genere dei picchiaduro perse un po’ di smalto negli anni a venire oggi possiamo dire che vive una terza giovinezza, ragion per cui rigiocarsi Tekken 3 potrebbe fare un brutto effetto.

Fortunatamente qui si parla di un gioco di menare le mani e, come spesso accade, le protagoniste femminili si sprecano. Di conseguenza anche i cosplay da mostrarvi con la scusa di aver parlato del gioco!

[Yaya Han] Eliza (Tekken Revolution)

Voto: 

 

 

 

 

Playstation Classic – Twisted Metal

Twisted Metal è semplicemente un videogioco assurdo. Per background e ambientazione, certo, ma prevalentemente per il concetto di fondo; un titolo di guerriglia urbana fra veicoli folli tutto incentrato sul multiplayer, quando ancora il gioco online era pura immaginazione su console! Il gioco era veramente interessante, purtroppo rimase di nicchia per gli evidenti limiti; avevamo ormai tutti chiuso i ponti con la generazione precedente di console e ci eravamo quasi dimenticati il Multitap e le partite a 4 giocatori in split screen, non serviva questo gioco a farci ripiombare in quel limbo.

E poi, diciamola tutta: chi ancora voleva provare le emozioni del multiplayer casalingo faceva meglio a prendersi un Nintendo 64, nato per quello. questa era una misera manovra per rubare un po’ di attenzione ad una delle poche feature vincenti dell’Ultra 64!

Voto: 

 

 

 

 

 

Playstation Classic – Super Puzzle Fighter II Turbo

In difficoltà nel rilanciare il genere dei picchiaduro e ormai orientata al 3D, Capcom fece tesoro del suo brand più importante reinventandolo in forma di puzzle game. Sulla carta una potenziale cagata, all’atto pratico un gioco godibilissimo ancora oggi e un validissimo videogioco di rompicapi multiplayer. E i personaggi femminili Capcom attizzano in qualsiasi versione, anche se disegnati Super Deformed. Capcom prima casa della storia a sfruttare il fanservice!!!

Ashlynne Dae – Morrigan

Voto: 

 

 

 

 

Playstation Classic – Syphon Filter

Non è il caso di tergiversare, Syphon Filter si merita il premi di “paraculata degli anni ’90”! Con Metal Gear da una parte e Goldeneye dall’altra la corsa a chi avrebbe “clonato” al meglio le intuizioni dei titoli di maggior successo di quel periodo era iniziata e la vinsero i ragazzi di Eidetic proprio con questo titolo.

Giocarlo oggi equivale ad evirarsi con il trinciapollo, ma rimane un buon ricordo.

Voto: 

 

 

 

 

 

Playstation Classic – Revelations: Persona

Ok, il panorama attuale non lascia certo tanto spazio alle produzioni giapponesi di rilievo, ma rifugiarsi nella malinconia degli anni in cui usciva un Gioco di Ruolo Giappo alla settimana non risolverà il problema! Ecco un altro JRPG presente in questa collection, il rpimo della saga “Persona”. Oltre ad essere il più particolare di tutta la saga, con ruoli e trama non ancora ben delineata, è quello che vanta un adattamento degno dei cartoni animati Giapponesi trasmessi da Italia 1 negli anni ’80 / ’90. Utile per farsi un po’ di cultura, se volete sfruttare qualche promo PS4 per acquistare il quinto capitolo in saldo e vedere da dove tutto è iniziato.

Bitsy ー Haru Okumura (Persona 5)

Voto: 

 

 

 

 

 

 

Playstation Classic – Ridge Racer Type 4

Chi è nell’ambiente da un po’ sa quanto sia stata importante per Sony la saga di Ridge Racer; l’unico commento che mi sento di fare su questo gioco, che varrà anche come voto, è il seguente:

Playstation Classic – Grand Theft Auto

Ecco, diversamente da quanto succede con Final Fantasy, dove mi girano vorticosamente i coglioni quando in molti non si rendono conto che la serie è iniziata molto prima del settimo capitolo e con una buona qualità media, con GTA capita il contrario; la saga è iniziata concretamente con Gran Theft Auto 3 e i due capitoli precedenti sono da segregare nell’oblio!

Brutta grafica 2D, giocabilità ridicola e zero profondità. Certo, ha dato il via a tutto, ma c’era ben altro da mettere nella Playstation Classic che questo…

Voto: 

 

 

 

 

Playstation Classic – Mr. Driller

Di Mr. Driller scrissi APPROFONDITAMENTE nel memorabile articolo “Videogiochi che assomigliano a Bettie Ballhaus“; visto che sono fermamente convinto non vada dato fondo alla creatività quando questa può essere risparmiata, vi ripropongo pedissequamente la recensione:

Bettie Ballhaus vs Mr. Driller

Mr. Driller è una simulazione di minatore cileno che, grazie ad una grafica accattivante, istruisce i più giovani sulle difficoltà di lavorare in miniera. Carenza d’ossigeno e crolli non previsti sono all’ordine del giorno in questo puzzle game dall’elevata difficoltà. Questo seguito spirituale di Dig Dug ci fa compagnia ormai dal lontano 1999, pubblicato in seguito nei più disparati formati, purtroppo senza essere mai riuscito ad eccellere. Uno di quei videogiochi che “sì, se proprio non c’è altro da giocare, ecco … magari accendo la TV e guardo Amici”.

Voto alla posa di Bettie Ballhaus: 

Voto Mr. Driller: 

Playstation Classic – Cool Boarders 2

Sei mesi dopo l’uscita di questo arcade sullo snowboard uscì 1080 Snowboarding e con molta probabilità sia i programmatori di Cool Boarders che tutti i suoi acquirenti si vergognarono per aver realizzato e apprezzato questa vaccata. Per vedere dei buoni titoli di snowboard in casa Sony si è dovuto aspettare la generazione successiva di console, mentre i giocatori di nicchia se la sono stragoduta con il loro Nintendo 64.

Voto: 

 

 

 

 

Playstation Classic – Intelligent Qube

Kurushi era un gioco veramente figo, purtroppo nell’accezione oggi hipster del termine. Era un prodotto di nicchia in un genere di nicchia che puntava all’arte e alla sperimentazione. Per questo motivo nella mia personalissima classifica si trova in una delle ultime posizioni; per quanto possa essere felice della sua presenza all’interno della console, avrei preferito qualcosa di più incisivo e memorabile che un giochino che oggi si perderebbe nel marasma delle produzioni indie.

Voto: 

 

 

 

Playstation Classic – Tom Clancy’s Rainbow Six

Questo capolavoro che gode di un ragguardevole 48% su gamerankings come valutazione complessiva è il penultimo titolo della classifica, a quanto pare a ragion veduta. Una pessima conversione, quella uscita su Playstation, di un buon titolo PC.Come si possa pensare che ci sia dell’interesse nel rigiocare questa ciofeca a distanza di anni rimane un mistero, oppure in Sony hanno dovuto soddisfare l’ultimo desiderio di qualche programmatore della serie, ora sul letto di morte.

Voto: 

 

 

 

 

Playstation Classic – Battle Arena Toshinden

Eccoci all’ultima, provocatoria, posizione. Così come su Game Power anni fa il primo capitolo di Toshinden prese un voto più alto del 100%, proprio provocatoriamente, così oggi a mio avviso è da posizionare come ultimo in graduatoria. Un picchiaduro con pochissimo da offrire, se non uno sfarzo tecnico impressionante per l’epoca, finito in brevissimo tempo nel dimenticatoio a causa delle produzioni superiori uscite per mano della concorrenza. Un gioco che sicuramente sfigura di fronte al Tekken comunque presente nella collection e che nulla può con i massimi esponenti di quegli anni.

Voto: 

 

 

 

 

 


 

Nintendo Power-Ups

È passato un mese dalla nascita di Bowsette e la febbre da fan-artismo non accenna a diminuire; a pochissimi giorni dal caos generato dalla “Super Crown” avevo già abbastanza materiale per proporvi un approfondimento sull’argomento, vi lascio solo immaginare che livelli possiamo aver raggiunto un mese dopo il giorno zero.

Nintendo Power-Ups – La nascita di Chompette

Non siete ancora convinti che la cosa sia sfuggita di mano? Non fraintendetemi, personalmente sono convinto che sia un momento incredibile per essere vivi e che la situazione darà una spinta qualitativa al Rule34, sperando in contaminazioni dirette sulla produzione videoludica ufficiale. Non è possibile però ignorare l’estrema ricerca di “originalità” di alcuni artisti.

Nintendo Power-Ups

Dite quello che volete ma ci ho riso, molto.

Sempre su Chompette…

 

Stabilito che sarebbe impossibile seguire con dovizia di particolari tutta la produzione “artistica” degli ultimi giorni non mi rimane che monitorare il tutto e segnalarvi le creazioni di maggior interesse. Oggi tocca all’artista SuperSatanSon che ha ben pensato di ampliare il concetto dietro la “Super Corona”, creando una sua serie personale di Nintendo Power-Ups!

SuperSatanSon Power Ups Pin-Up

SUPERSATANSON ONLINE

Twitter – Pixiv  – Deviantart

 

Se in fatto di disegnini l’argomento risulta ampiamente coperto, non mi resta che presentarvi il live action dedicato. Pensavate che i ragazzi di Wood Rocket si sarebbero fatti attendere con una porno-parodia su Bowsette? Infatti NO! Dai produttori di Fortnut e Dragon Boob Z eccovi un nuovo CAPOLAVORO cinematografico. April O’Neil nei panni di una tristissima Bowsette (di lunga più scadente dei cosplay visti fino ad oggi) e Tommy Pistol rappresentante letteralmente stocazzo di Mario ripropongono un imbarazzante fuck live action. Non che ci si potesse aspettare di più da un porno, se non un’attenzione maggiore ai costumi e senza strafare in trame assurde, una fedeltà al fumetto che ha dato vita a tutto. Da guardare a scopo puramente didattico e culturale. Containerd, recensioni di film porno come fossero film d’essai!

 

 

 

 

 

 


 

L’immediatezza della sessualizzazione

Il 13 settembre 2018 è stato mostrato al mondo l’ultimo Nintendo Direct… Da qualche parte nella vostra scatola cranica si sta formando l’affermazione che, GIUSTAMENTE, fuoriesce da ogni bocca nerd ultimamente quando si parla di News Nintendo, ovvero: ESTICAZZI?

Sì, vabbè Nintendo ma il dramma della Palestina?

Vi assicuro che, almeno a ‘sto giro, non potreste fare errore più grande, ignorando quanto si va delineando nel quartier generale di Mario. Per un aspetto FONDAMENTALE che vedremo fra pochissimo. Ma andiamo con ordine e proviamo a dare un senso alla strada che Nintendo sta seguendo da qualche mese, ipoteticamente alla cieca. Si presentano ad un E3, in fondo solo la fiera di settore più importante dell’anno, senza nulla da dire. Deludono sotto ogni punto di vista sia gli appassionati che i meno fanboy, di sicuro scazzano con gli investitori che preferiscono dirottare i loro soldi in borsa sulle bambole di silicone piuttosto che tenerli fermi in attesa di qualche nuovo miracolo di Miyamoto (e in una frase ho riassunto lo zoccolo duro di Containerd; LumiDolls, Shigeru e Fiera Losangelina). Qualcuno sperava recuperassero durante il Gamescom, sbagliando, altri attendevano il Tokyo Game Show, salvo venir presi alla sprovvista prima dell’evento.

Bowsette

Ricordate, per Nintendo non è mai Game Over!

In un direct che nessuno si aspettava recuperano in corsa tutto il terreno perso ultimamente, facendo come sempre il cazzo che vogliono. 2019 anno di Nintendo, anche se qualche colpo grosso lo spareranno già entro la fine dell’anno; Luigi’s Mansion, Animal Crossing, nuovi personaggi per Super Smash Bros Ultimate, Katamari, Daemon x Machina, Town, Yoshi,  fottio di titoli terze parti. E poi Final Fantasy in tutte le salse. Tutti i Final Fantasy che vi potevate solo sognare di rivedere su console Nintendo.

Poi l’online, con abbonamenti, giochi gratuiti, app per cellulare, chat di gioco e multiplayer anche su titoli di vent’anni fa. Cose che solo loro…

Nel caos ragionato che Nintendo ha voluto portare nelle nostre vite, fra la miriade di annunci che andrete ad approfondire su altri siti più indicati a parlare in maniera generalista dell’argomento videogames, a me ha colpito un aspetto più di altri, un gioco su tutti; New Super Mario Bros U Deluxe.

164 livelli, 4 giocatori in contemporanea, la rimasterizzazione di due grandi titoli per WiiU. Introduzione di due nuovi personaggi, Ruboniglio e Toadette. Poi, l’elemento fondamentale:

La “Super Corona”!

La “super Corona” non è una birra realizzata distillando gli umori intimi di Peach (leggere per credere), bensì un nuovo oggetto di gioco che sarà in grado di trasformare il nuovo personaggio Toadette in Peachette, per il massimo del divertimento!!!

Bene, direi che la news e l’articolo si possono anche chiudere qui, giusto? Non manca nulla rispetto a quanto vi ho abituati… già, ma il titolo? La sessualizzazione?

Il 13 settembre 2018 è stato mostrato al mondo l’ultimo Nintendo Direct. Il 13 settembre 2018 un simpatico fumettista ha realizzato questa strip immaginando cosa sarebbe successo a Bowser se avesse utilizzato la nuova “Super Crown”. Il 13 settembre 2018 è stato creato dai fan un nuovo personaggio dell’universo Nintendo, Bowsette. Dal 13 settembre 2018 ad oggi (e così a venire), un nuovo personaggio non ufficiale legato a Nintendo è stato sessualizzato. L’immediatezza della sessualizzazione.

Come dite? Volete sapere da me se esiste già un cosplay di Bowsette? E cosa ne dovrei sapere io, che sta cosa ha dell’assurdo già di suo per come è nata e quante fan-art ha già generato, non posso essere così aggiornato anche su quell’aspetto! In fondo è nato tutto solo il 13 settembre 2018!

Nadyasonica – Bowsette Cosplay

Bowsette

NADYASONIKA ONLINE

Instagram – Twitter – Facebook – Deviantart

 

 

 

 

 


 

Genital Jousting

Ricordate Devolver Digital? Di certo per Serious Sam, Hotline Miami e Shadow Warrior ma ora mi piacerebbe solleticare la vostra memoria a breve termine e riportarvi all’E3 2018 e alla loro “conferenza”. Volgarità, violenza e scene splatter ostentate per perculare la concorrenza, senza peraltro mostrare nessuna nuova produzione ludica concreta. Nel mercato odierno, dove anche avere la scopa nel culo sembra essere eccessivo e i publisher si mostrano dannatamente attenti a non commettere passi falsi, provocazioni come quelle di Devoler Digital sono la satira che ci permette di tenere gli occhi aperti. Nella speranza che non ci sborrino dentro con uno dei loro giochi…

Genital Jousting

Se pensate che non potrebbero mai farlo, non avete capito di chi stiamo parlando…

Negli anni in cui leggevo Game Power e formavo la mia personale idea su come l’argomento videogioco si sarebbe potuto affrontare, apprezzavo il loro stile e seguivo i loro suggerimenti, quando possibile. Purtroppo era anche un periodo di vacche anoressiche quindi molti oggetti “da articolo” rimasero pure chimere, come nel caso del PC Engine; appena uscito dagli ’80 con ancora gli occhi strabordanti animazione giapponese, ogni recensione di titoli per la console NEC mi suscitava un giappanilismo incontrollato.

Il contrario del concetto di “vacche anoressiche”, in questo cosplay che trasuda giappanilismo

E cosa è rimasto degli anni di gheimpaua? Gli approfondimenti su PC Kid e la curiosità di scoprire quanto avrebbe potuto spaccare il culo a Super Mario? Il desiderio di immergersi nel mondo di Ys e capire se veramente Final Fantasy fosse tutto ‘sto capolavoro? Il prurito di giocare ad un bomberman con donne quasi nude?

Diciamo che sulle donne quasi nude di Bomberman la memoria mi ingannava un po’…

Sicuramente rimane tutto questo, ma il ricordo più vivido è legato ad un articolo dedicato ad un gioco che, per la prima volta, mi fece pensare “ah, vedi te ‘sti cazzo di giapponesi”, Nella fattispecie l’approfondimento su Toilet Kid, sparatutto a scorrimento verticale di sparare alle cacche a bordo di un sanitario volante. Una recensione divertente e professionale dedicata ad un titolo nettamente borderline. Una folgorazione che portò all’apertura mentale verso un mercato che da lì in avanti mi avrebbe regalato infinite emozioni.

I concetti del gioco ben esposti nel suo manuale d’istruzioni

Provando a fare il punto della situazione si può dire che gli anni passati a videogiocare mi hanno portato a sperimentare di tutto, godendo dell’eterogeneità dei mercati e vivendo in prima persona il passaggio di testimone delle produzioni TriplaA da oriente ad occidente. Oggi le distinzioni si fanno sempre meno marcate, grazie alla sperimentazione degli studi indie, ad un’utenza più matura e una richiesta di mercato in parte più perversa. Come abbiamo visto in questo articolo alcuni tabù sono ancora da superare ma non è più così raro scovare bizzarrie provenienti da occidente. Ed ora parliamo di…

Genital Jousting

Genital Jousting is an online and local multiplayer party game about flaccid penises and wiggly anuses for up to eight players at once. Players control a detached penis complete with testicles and an anus. Multiple game modes provide a stimulating orgy of objectives: penetrate and be penetrated as fast as possible or compete in absurd, silly and sexually suggestive games and challenges.

Questa la descrizione che lo sviluppatore Free Lives fa del suo Genital Jousting e sinceramente c’è poco altro da dire. Il gioco vi mette alla guida di un flaccido pene dotato di grossi attributi fra i quali fa bella mostra di se un buco del culo ottimamente realizzato. Nascendo come party game ed avendo questo genere di giochi l’obiettivo di far divertire gente ubriaca che vuole passare una serata spensierata, direi che già dalle premesse ottiene metà del risultato.

Se all’idea fuori di testa affianchiamo una proposta di minigames “à la WarioWare” (e passatemi l’accostamento un po’ forzato) e la possibilità di giocare ad incularella fino ad 8 giocatori, il delirio è garantito. Wrestling fra cazzi, gara a chi ce l’ha più lungo, gara di supposte, sfida a chi mangia più hot dog (e l’orifizio di entrata è uno solo, quindi spazio all’immaginazione), corsa alla conquista dello spazio a suon di peti che neanche quell’annusascorregge di Elon Musk…

Maledetto annusascorregge!

Alle solide basi di un party game ben riuscito si affianca anche una modalità storia dalle tematiche complesse, alleggerite dal fatto che… per viverla dovrete impersonare un cazzo alle prese con tanti altri cazzi. L’eterna ricerca dell’amore, la vita come continuo banco di prova, la vergogna di andare ai ritrovi delle superiori e dover dire che scrivi per Containerd. In Gential Jousting c’è tutto questo, come anche una degna rappresentazione digitale di te stesso, un cazzone in cerca d’amore!

Di questo gioco si parla da un po’ ma io l’ho scoperto grazie alla recente “liberalizzazione” di Steam; lo consiglio spassionatamente anche se raggiunge il suo apice in poche ore di gioco, per poi scemare, perché va premiato il non-sense mirato e ragionato che il gioco spruzza copioso. Fino a quando non farà più scalpore, fino a quando questa sarà normalità al fianco di titoli come Destiny, Spider Man o CoD. Fino a quando non esisterà una sezione Steam “giochi di cazzi mosci”.