Playstation Classic è da poco realtà ma, grazie all’imperdibile lista di titoli installati nella mini-console, ha già subito un crollo di prezzo e vendita. Nonostante questo e alla facciazza del livello tecnico raggiunto dagli odierni emulatori e dall’hardware che permette di farli girare in contenutissimi miniPC (sia per spazio occupato che per spesa), ogni nuova retro console in miniatura un po’ mi fa bagnare il pisellino.
E’ successo pochi giorni fa con il non ancora confermato Nintendo 64 Classic Mini Ultra, prima di lui con tutte le altre mini console. Inevitabilmente mi è capitato anche con l’annuncio della Playstation Mini, in modo decisamente meno godurioso; se l’uscita delle altre console e relativi giochi era equiparabile ad una polluzione notturna soddisfacente, con Playstation Classic parliamo più di un rilascio di liquido pre seminale sfociato in un coito interrotto.
Ad interrompere il climax di videogiocatore legato alla storia del genere, la già citata lista di giochi annunciati da Sony. Al fianco di alcuni titoli realmente imperdibili e rappresentativi di una generazione fanno infatti sfoggio di se altri giochi indegni anche solo di essere ricordati.
Già limitare a venti titoli la selezione per una console che ha cambiato il mercato risulta riduttivo, perdere delle posizioni in favore di cacate è una scelta quantomeno originale. Andiamo a vedere cosa ci riserva questa mini Playstation, fra piccole perle date in pasto ad enormi porci, nell’unico ordine possibile; dal migliore alla peggio cacata! Il fucking nel titolo, come sempre, sta a segnalare che se ci sarà margine per mostrare nudità, verrà fatto.
Playstation Classic – Jumping Flash!
Pochi cazzi, Jumping Flash! è il top di questa compilation. Non che lo giocherei oggi, tutti i giochi PSX non 2D sono invecchiati male e si fanno giocare anche peggio, ma questo occuperà PER SEMPRE una posizione importante nella memoria di chi ha vissuto il periodo di lancio della prima Playstation settecentomilalire e mesi di attesa prima che arrivasse in europa ufficialmente… Quando i pad ancora non avevano comandi analogici e il 3D era rappresentato da poligoni tagliati col machete da Danny Trejo arrivò questo coniglio robot a sconvolgere le convinzioni dei giocatori che mostrarono le palle di voler sperimentare comprando Jumping Flash!
Dava gli schiaffi anche a StarFox!
Non perché fu uno dei primi titoli real 3D per console, non per la sua giapponesità, non per la grafica tutto sommato appariscente per l’epoca… questo gioco rimarrà negli annali per la sua brama di originalità. Raro esponente del genere FPPSFAB (platform sparatutto in prima persona funzionanti a bestemmie), univa egregiamente tutti questi generi in un tripudio di balzi, inquadrature forzate e bestemmie accorate per gli atterraggi mancati. Inoltre vantava simpatici stacchetti in CG con protagonisti i MuuMuu, qualcosa tipo i Rabbids di Rayman, anni prima che venissero inventati.
Voto:
Playstation Classic – Rayman
Una delle cazzate più grosse che mi capitò di leggere all’epoca su una rivista di settore fu la descrizione di un evento Nintendo. Erano giorni concitati, PSX stava per uscire sul mercato nipponico e i suoi sfarzi erano ormai realtà tangibile, l’Ultra 64 ancora non sapeva che console sarebbe stata (e probabilmente non l’ha mai saputo), Nintendo doveva combattere la concorrenza con quello che aveva; un vendutissimo Supernintendo e dei programmatori con le palle enormi.
Nel frattempo Sega dichiarava guerra ai Kaiju con la sua personalissima versione dei Jaegers!
Venne quindi presentato a porte chiuse Donkey Kong Country e il giornalettista di settore descrisse la reazione dello sparuto gruppo di partecipanti l’evento come un’epifania, tanto che qualcuno si sbilanciò ad affermare “se questa è la qualità dei titoli NextGen Nintendo, la concorrenza dovrà tremare!”. Immaginate quanto ci rimase di merda quando annunciarono il gioco appena mostrato in uscita su un vecchio 16BIT, visto che di nuova console ancora non si sapeva nulla.
La realtà dei fatti fu che la grande N dovette fare di necessità virtù, spremendo all’osso il Super Famicom per ottenerne piccoli capolavori intramontabili, di sicuro capaci di prolungare di molto la vita del piccolo mostro grigio. Senza certo poter fermare l’ascesa Sony.
27esima regola non scritta dell’internet: ogni articolo che parla di Ubisoft deve riportare una foto di Jade Raymond nuda!
In un periodo strano, dove non tutti erano convinti che il passaggio alla terza dimensione fosse la via più giusta da seguire, avevamo chi puntava tutto il suo successo su quello (Sony) e chi, per limiti tecnologici e legame nostalgico dei suoi utenti, rimaneva ancorato alle meccaniche 2D (Nintendo). Fu Rayman a far capire che con Playstation non si fotteva neanche in quell’ambito; un platform che fu definito un cartone animato, equiparabile da un laser game ma decisamente più giocabile. Come se non bastasse, carisma del personaggio, giocabilità e design erano ai livelli dello sfarzo grafico proposto, regalando ai giocatori di tutto il mondo un personaggio che ancora oggi genera consensi ad ogni sua uscita e trasformò Ubisoft in quella che conosciamo oggi.
Voto:
Playstation Classic – Final Fantasy 7
Ed eccoci qui, nel 2018, ancora a parlare di Final Fantasy 7. Come se i sei capitoli precedenti non valessero un cazzo, come se i millemila successivi ti spingessero a descriverli ogni volta con un “sì, certo, bello, ma vuoi mettere la scena della morte di Aeris?” In attesa che il remake per PS4 si trasformi da Vaporware a qualcosa di più concreto utilizzerò questo spazio per celebrare questo capolavoro nell’unico modo professionale che mi viene in mente: Poppe e Culo!
[Meryl-Sama] Tifa Lockhart Set (Final Fantasy)
Voto:
Playstation Classic – Destruction Derby
Prima che il progresso tecnologico riuscisse a concedere ai programmatori del margine sperimentale, permettendo di realizzare titoli arcade dall’enorme contenuto di esplosioni, collisioni, distruzioni e follia quali Burnout o Flatout, prima di tutto c’era Destruction Derby. Il capostipite che diede il via al filone dei “giochi di donne bionde al volante” partiva da semplici basi; simulare alla meglio una tipica attività ‘murricana!
‘murrica, Fuck Yeah!!!
L’abilità di Reflections e la potenza di Playstation fecero il resto, introducendo sul mercato qualcosa di mai visto fino a quel momento. Devo ammettere di averci passato diverse ore riscontrando anche i bug più strani, nonostante i giochi di macchinine mi abbiano sempre fatto venire l’orchite. Aneddoto simpa legato al periodo e a questo genere di videogiochi l’enorme produzione di periferiche di tutti i tipi viste per PSX; i produttori iniziarono infatti con una vastità di volanti e simili, supportati dall’enorme numero di giochi di guida e dalle recensioni sempre più “arcade perfect oriented”, per poi degenerare verso cose assurde. E detto da uno che si è giocato Steel Battalion con controller originale…
Voto:
Playstation Classic – Metal Gear Solid
Sì, nei mille articoli comparsi online dopo l’annuncio dei “venti giochi venti” quasi tutti hanno posizionato Metal Gear Solid al primo posto della classifica. E ancora sì, qui lo trovate sotto Destruction Derby. Pur meritando a pieno titolo il diritto di rimanere nella collection vintage, Metal Gear paga un grosso scotto; l’anno di pubblicazione!
Quindi fanculo a Kojima e a chi gli ha fatto credere di essere ‘stocazzo nell’anno più importante della storia dei videogiochi!
Voto:
Playstation Classic – Resident Evil: Director’s Cut
Non esistessero remake, ristampe, rivisitazioni o più semplicemente versioni dello stesso gioco ma migliorate in modo sostanziale, questo sarebbe il top per questa mini console. Ma visto che esistessero, Resident Evil per PSX rimane un bel ricordo, da rigiocare esclusivamente per rigodersi le scene live action degne di un capolavoro cinematografico dei B-Movies.
[Meryl-Sama] Resident Evil Set
Voto:
Playstation Classic – Oddworld: Abe’s Oddysee
Abe’s Oddysee proponeva tutti gli elementi cari alle associazioni di MILF (Mamme Indignate e Ludicamente Frustrate); era un titolo tetro, violento, morboso che trattava temi importanti quali la repressione, lo schiavismo, il cannibalismo, le sevizie e la Tav. Abe, un simpatico alieno poco loquace (un po’ anche per colpa del fatto che i suoi principali gli hanno letteralmente cucito la bocca per far sì che rendesse di più al lavoro), lavora come schiavo di infimo ordine in una inquinantissima fabbrica di alimenti poco equo solidali. Decide di rassegnare le sue dimissioni con effetto immediato quando scopre casualmente che lui e tutta la sua stirpe stanno per diventare l’ingrediente principale di una nuovissima barretta energetica. Rachitico, muto e poco sicuro di se, si imbarca in un’avventura che lo porterà a salvare la sua razza. Non potendo contare sulle performance fisiche farà leva sull’astuzia e la sua dote più innata; la sua inutilità, che lo rende invisibile ai più.
Gioco chiaramente concepito negli anni ’90, che oggi è impensabile studiare una trama credibile che parli di macellazione a scopo nutritivo senza ficcarci in mezzo i vegani a rompere il cazzo a tutti, è riuscito a rappresentare elementi e tematiche violentissime senza che le succitate MILF insorgessero. Un ottimo platform 2D, antitesi di quello che rappresentò Rayman, ma soprattutto una sorpresa inaspettata.
Voto:
Playstation Classic – Wild Arms
Che più di un esponente del genere JRPG dovesse comparire nella collection era chiaro, a rimarcare quanto in quegli anni Sony avesse surclassato Nintendo anche nei suoi punti di forza maggiori. Wild Arms è un’ottima scelta e probabilmente il gioco che meno sente il trascorrere degli anni, per la sua realizzazione e le sue meccaniche.
Visto che mi ritrovo con poco da dire sul gioco che, pur avendo generato una discreta saga, vanta pochi cosplay di rilievo e anche dei Rule34 poco interessanti, vi ripresento un artista in cui mi sono imbattuto cercando zozzerie a tema Wild Arms:
Brantdraw (B.Bor)
Se vi suona familiare è perché ne parlai in questo articolo, citando i culi di Overwatch!
Voto:
Playstation Classic – Tekken 3
Videogiochi di ficcare schiaffi nella faccia alla gente in 3D Arcade Perfect! E Tekken fu uno dei più importanti! Sony non aveva solo Nintendo da contrastare, rubandole tutto il know-how e accaparrandosi una serie di generi videoludici. Doveva tenere sotto controllo Sega in un momento storico in cui le sale giochi ancora andavano per la maggiore e quindi molte conversioni sarebbero obbligatoriamente comparse solo su Saturn.La collaborazione con Namco portò grandi vantaggi a Sony, come vedremo anche dopo, Tekken fu una delle esclusive più importanti comparse su Playstation. Sebbene il genere dei picchiaduro perse un po’ di smalto negli anni a venire oggi possiamo dire che vive una terza giovinezza, ragion per cui rigiocarsi Tekken 3 potrebbe fare un brutto effetto.
Fortunatamente qui si parla di un gioco di menare le mani e, come spesso accade, le protagoniste femminili si sprecano. Di conseguenza anche i cosplay da mostrarvi con la scusa di aver parlato del gioco!
[Yaya Han] Eliza (Tekken Revolution)
Voto:
Playstation Classic – Twisted Metal
Twisted Metal è semplicemente un videogioco assurdo. Per background e ambientazione, certo, ma prevalentemente per il concetto di fondo; un titolo di guerriglia urbana fra veicoli folli tutto incentrato sul multiplayer, quando ancora il gioco online era pura immaginazione su console! Il gioco era veramente interessante, purtroppo rimase di nicchia per gli evidenti limiti; avevamo ormai tutti chiuso i ponti con la generazione precedente di console e ci eravamo quasi dimenticati il Multitap e le partite a 4 giocatori in split screen, non serviva questo gioco a farci ripiombare in quel limbo.
E poi, diciamola tutta: chi ancora voleva provare le emozioni del multiplayer casalingo faceva meglio a prendersi un Nintendo 64, nato per quello. questa era una misera manovra per rubare un po’ di attenzione ad una delle poche feature vincenti dell’Ultra 64!
Voto:
Playstation Classic – Super Puzzle Fighter II Turbo
In difficoltà nel rilanciare il genere dei picchiaduro e ormai orientata al 3D, Capcom fece tesoro del suo brand più importante reinventandolo in forma di puzzle game. Sulla carta una potenziale cagata, all’atto pratico un gioco godibilissimo ancora oggi e un validissimo videogioco di rompicapi multiplayer. E i personaggi femminili Capcom attizzano in qualsiasi versione, anche se disegnati Super Deformed. Capcom prima casa della storia a sfruttare il fanservice!!!
Ashlynne Dae – Morrigan
Voto:
Playstation Classic – Syphon Filter
Non è il caso di tergiversare, Syphon Filter si merita il premi di “paraculata degli anni ’90”! Con Metal Gear da una parte e Goldeneye dall’altra la corsa a chi avrebbe “clonato” al meglio le intuizioni dei titoli di maggior successo di quel periodo era iniziata e la vinsero i ragazzi di Eidetic proprio con questo titolo.
Giocarlo oggi equivale ad evirarsi con il trinciapollo, ma rimane un buon ricordo.
Voto:
Playstation Classic – Revelations: Persona
Ok, il panorama attuale non lascia certo tanto spazio alle produzioni giapponesi di rilievo, ma rifugiarsi nella malinconia degli anni in cui usciva un Gioco di Ruolo Giappo alla settimana non risolverà il problema! Ecco un altro JRPG presente in questa collection, il rpimo della saga “Persona”. Oltre ad essere il più particolare di tutta la saga, con ruoli e trama non ancora ben delineata, è quello che vanta un adattamento degno dei cartoni animati Giapponesi trasmessi da Italia 1 negli anni ’80 / ’90. Utile per farsi un po’ di cultura, se volete sfruttare qualche promo PS4 per acquistare il quinto capitolo in saldo e vedere da dove tutto è iniziato.
Bitsy ー Haru Okumura (Persona 5)
Voto:
Playstation Classic – Ridge Racer Type 4
Chi è nell’ambiente da un po’ sa quanto sia stata importante per Sony la saga di Ridge Racer; l’unico commento che mi sento di fare su questo gioco, che varrà anche come voto, è il seguente:
Playstation Classic – Grand Theft Auto
Ecco, diversamente da quanto succede con Final Fantasy, dove mi girano vorticosamente i coglioni quando in molti non si rendono conto che la serie è iniziata molto prima del settimo capitolo e con una buona qualità media, con GTA capita il contrario; la saga è iniziata concretamente con Gran Theft Auto 3 e i due capitoli precedenti sono da segregare nell’oblio!
Brutta grafica 2D, giocabilità ridicola e zero profondità. Certo, ha dato il via a tutto, ma c’era ben altro da mettere nella Playstation Classic che questo…
Voto:
Playstation Classic – Mr. Driller
Di Mr. Driller scrissi APPROFONDITAMENTE nel memorabile articolo “Videogiochi che assomigliano a Bettie Ballhaus“; visto che sono fermamente convinto non vada dato fondo alla creatività quando questa può essere risparmiata, vi ripropongo pedissequamente la recensione:
Bettie Ballhaus vs Mr. Driller
Mr. Driller è una simulazione di minatore cileno che, grazie ad una grafica accattivante, istruisce i più giovani sulle difficoltà di lavorare in miniera. Carenza d’ossigeno e crolli non previsti sono all’ordine del giorno in questo puzzle game dall’elevata difficoltà. Questo seguito spirituale di Dig Dug ci fa compagnia ormai dal lontano 1999, pubblicato in seguito nei più disparati formati, purtroppo senza essere mai riuscito ad eccellere. Uno di quei videogiochi che “sì, se proprio non c’è altro da giocare, ecco … magari accendo la TV e guardo Amici”.
Voto alla posa di Bettie Ballhaus:
Voto Mr. Driller:
Playstation Classic – Cool Boarders 2
Sei mesi dopo l’uscita di questo arcade sullo snowboard uscì 1080 Snowboarding e con molta probabilità sia i programmatori di Cool Boarders che tutti i suoi acquirenti si vergognarono per aver realizzato e apprezzato questa vaccata. Per vedere dei buoni titoli di snowboard in casa Sony si è dovuto aspettare la generazione successiva di console, mentre i giocatori di nicchia se la sono stragoduta con il loro Nintendo 64.
Voto:
Playstation Classic – Intelligent Qube
Kurushi era un gioco veramente figo, purtroppo nell’accezione oggi hipster del termine. Era un prodotto di nicchia in un genere di nicchia che puntava all’arte e alla sperimentazione. Per questo motivo nella mia personalissima classifica si trova in una delle ultime posizioni; per quanto possa essere felice della sua presenza all’interno della console, avrei preferito qualcosa di più incisivo e memorabile che un giochino che oggi si perderebbe nel marasma delle produzioni indie.
Voto:
Playstation Classic – Tom Clancy’s Rainbow Six
Questo capolavoro che gode di un ragguardevole 48% su gamerankings come valutazione complessiva è il penultimo titolo della classifica, a quanto pare a ragion veduta. Una pessima conversione, quella uscita su Playstation, di un buon titolo PC.Come si possa pensare che ci sia dell’interesse nel rigiocare questa ciofeca a distanza di anni rimane un mistero, oppure in Sony hanno dovuto soddisfare l’ultimo desiderio di qualche programmatore della serie, ora sul letto di morte.
Voto:
Playstation Classic – Battle Arena Toshinden
Eccoci all’ultima, provocatoria, posizione. Così come su Game Power anni fa il primo capitolo di Toshinden prese un voto più alto del 100%, proprio provocatoriamente, così oggi a mio avviso è da posizionare come ultimo in graduatoria. Un picchiaduro con pochissimo da offrire, se non uno sfarzo tecnico impressionante per l’epoca, finito in brevissimo tempo nel dimenticatoio a causa delle produzioni superiori uscite per mano della concorrenza. Un gioco che sicuramente sfigura di fronte al Tekken comunque presente nella collection e che nulla può con i massimi esponenti di quegli anni.
Voto:
Fai sapere in giro che leggi 'ste zozzerie!