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A pranzo con Senran Kagura!

Oppai Ramen! Tradotto significa letteralmente “Buon Appetito” ed è con questa esortazione che le cameriere del Yaro Ramen Akihabara  vi accolgono nel loro caratteristico ristorante. Ora, il ramen è il piatto più inflazionato del Giappone, ristoranti tipici specializzati ne esistono in ogni dove, la concorrenza è agguerritissima. Ed ecco il legame ancestrale che sposa Containerd a questo misconosciuto ristorante giapponese; come su queste pagine si sbaraglia la concorrenza di infiniti siti trattanti videogiochi e altre amenità nerd a suon di perversioni, così Yaro Ramen Akihabara si differenzia dalla concorrenza siglando un accordo con i produttori di Senran Kagura (ve ne ho parlato qui e qui) e proponendo degli squisitissimi…

OPPAI RAMEN!

Qui il colpo di genio sta nel far servire del classico ramen a ragazze dalle forme generose, messe in bella vista. Forse non la trovata più originale applicata al campo culinario ma si sa, le tette vendono sempre!

Oppai Ramen

Il ristorante prende quindi concretamente la palla al balzo e sfrutta l’eco mediatico dell’imminente lancio della realistica simulazione di flipper Peach Ball: Senran Kagura  per sottoscrivere una fruttuosa collaborazione e servire, oltre ai classici piatti del suo menù, gli Oppai Ramen che, oltre al nome, hanno anche la forma ricordante la morbida parte del corpo femminile. Dato che i ramen compaiono ripetutamente nei giochi e nell’anime di Senran Kagura, i piatti del ristorante avranno anche le dimensioni abbondanti che siamo abituati a vedere nelle opere digitali dedicate. Tutto questo ben di dio per soli 1180¥.

E se ancora aveste dubbi sulla generosità delle porzioni offerte dalle ristoratrici, beh, non ho viedo in merito da mostrarvi; ma potete godervi un altro tipo di generosit…

 

 

 

 

 

 

 


 

Peach Ball: Senran Kagura

Peach Ball: Senran Kagura

Peach Ball: Senran Kagura

Aaah, l’estate e le sue mille insidie…

In quest’epoca di solerte lotta alle fake news mi ritrovo basito nel notare come nessuno si prodighi a combattere contro la più grande delle bufale mai raccontate, ovvero “IL CAPODANNO”!!! e la fesseria che da anni ci viene propinata (o ci autoinduciamo) dei buoni propositi per l’anno nuovo.

CAZZATE! Si sa benissimo che, passata l’euforia del momento, i buoni propositi vanno a farsi fottere e il tempo libero dei primi giorni dell’anno viene investito vagando per negozi nel tentativo di cambiare regali di dubbia utilità con oggetti erotici o materiale fanservice decisamente più alla nostra portata. Il vero momento dell’anno dove i buoni propositi si fanno pienamente sentire in tutta la loro energica consapevolezza di essere fini a loro stessi è il periodo estivo, durante la calura e desolazione delle giornate di ferie. Come ogni aspetto oggettivo della vita quotidiana, anche quello del “vacanzifero accrescimento personale” varia molto da soggetto a soggetto; chi si prodiga nella ricerca di un nuovo amore, chi della perfetta forma fisica, alcuni debosciati si lanciano in attività culturali. Io mi ripropongo come sempre di essere più attivo sul blog e di elargire più contenuti originali.

L’estate scorsa, complici anche i saldi estivi PSN, ci sono riuscito in parte, parlando di Gal Gun: Double Peace; dico solo in parte perché gli stessi saldi mi portarono ad acquistare anche Senran Kagura Estival Versus e giocarlo con gioia, senza che ciò portasse ad un approfondimento scritto.

Estate 2018 ed eccoci nuovamente qui; al gioco non recensito appena nominato si va ad aggiungere Senran Kagura: Peach Beach Splash  appena acquistato e che porterà molto probabilmente ad una recensione doppia, ma che ora uso solo come pretesto per sottoporvi la gustosa news riguardante Peach Ball: Senran Kagura!

In arrivo il 13 dicembre, per il momento esclusivamente per Nintendo Switch, Peach Ball: Senran Kagura porta furry, nudità e sevizie in casa di chi negli anni ha fatto un gran parlare di se grazie alla scure della sua censura. Visto il nuovo orientamento di Nintendo e la sua attenzione nel proporre contenuti aggiuntivi esclusivi anche nei titoli di terze parti, non resta che aspettare di scoprire quale culo digitale regaleranno ai programmatori Tamsoft da inserire nel loro nuovo gioco di flipper.

Ovviamente esiste anche la versione limited edition già preordinabile qui

 

 

 

 

 


 

Senran Kagura: Estival Versus

Senran Kagura: Estival Versus è qui! Il 15 marzo uscirà per PS4 e PSVita nella sua versione Americana, quindi fruibile da tutti quelli che vogliono godersi la trama di questo titolo fortemente orientato a… poppe e massacro!

 

Le morbide e rimbalzose (Accademia della Crusca, puppami la fava!) ninja protagoniste di Senran Kagura tornano con più mosse, più costumini da fare a pezzi e più sensualità che mai! Questa versione del gioco vanterà personaggi aggiuntivi e una storia più articolata, mentre la componente online sarà in grado di supportare fino a 10 giocatori, in versione PS4 (quella mersa della PS Vita ne potrà gestire solo 4).

Tutte le shinobi poppute viste nei capitoli precedenti si ripresentano qui con una serie di mosse tutte da imparare, mentre le nuove protagoniste amplieranno le sfide di gioco, il tutto condito da una storia che metterà in risalto le formosità delle Shinobi, la violenza insensata, gli schiaffi a muzzo e l’ignoranza da tamarro giapponese.

Qualche rimbalzante informazione sul gioco:

  •  Senran Kagura: Estival Versus sarà più violento, più sexy e molto più divertente – Un po’ come paragonare il sesso con una con la prima e una con la quarta abbondante! ragazze ninja prosperose della serie ‘portare in spiaggia, volare alto nelle battaglie gonfiabili con mosse più scandaloso che mai.
  • Il più grande Roster nella storia della serie – Più di 24 personaggi giocabili, ognuno con il proprio stile, la tecnica e il ruolo nella storia. Esiste una ninja con le poppe di fuori per ogni esigenza e ogni gusto.
  • Maggior attenzione alla parte tecnica – angolazioni dinamiche permetteranno alle telecamere di indugiare sull’intimo delle protagoniste, le animazioni dei personaggi saranno più morbide, il taglio tipico da anime farà il resto!
  • Scontri Epici Online – Fino a quattro giocatori su PS Vita, o fino a 10 giocatori sul PS4; ci si potrà prendere a pugni sulle tette in scontri tutti contro tutti, in battaglie a squadre o in una serie di eventi che vanno dal deathmatch tradizionale al meno tradizionali ” Understorm” e “Cattura il Reggiseno”

Senran Kagura: Estival Versus – Versioni e Preordine

Senran Kagura: Estival Versus

Senran Kagura Estival Versus: Shoujotachi no Sentaku [Limited Edition]

Contenuto della Limited Edition (versione Giapponese)

  • Gioco PS4: Senran Kagura Estival Versus: Shoujotachi no Sentaku
  • Original Anime DLC
  • Niitengo Set (5pcs)
  • Drama CD
  • Soundtrack CD

Senran Kagura: Estival Versus

Senran Kagura: Estival Versus (versione Americana)

Per festeggiare al meglio l’uscita di questo imperdibile titolo l’ideale sarebbe affiancare all’acquisto del gioco un bel soprammobile da spolverare fra una partita e l’altra… Ma guarda che culo, ce n’è uno che vale la pena acquistare!

SENRAN KAGURA: KATSURAGI FRESH FIGURE

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Nintendo si da all’Hentai?

Nintendo, in passato una delle case maggiormente restrittive a livello di contenuti, si butta sul porno? Al momento ancora no, ma nulla sembrerebbe impedire ai collaboratori esterni di farlo. Come tutti voi attenti lettori saprete, si è da poco concluso il settantanovesimo “Annual General Meeting of Shareholders”.

Cos’è l’annuale incontro generale degli azionisti, chiedete? Non ne so un beneamato cazzo, vi rispondo io. Tanto più che di cosplayer zozzette mezze nude non ce n’era neanche l’ombra. Ma ha partecipato Shuntaro Furukawa, attuale presidente Nintendo. Dal suo avvicendamento, più di un anno fa, Nintendo sembra diventata un’isola felice per gli otaku (nel senso più perverso del termine). Con questo in mente, le domande al presidente hanno toccato a più riprese l’argomento:

Q: About content regulation. On other platforms, there are cases of restrictions applied independently of CERO and other 3rd-party organizations. What does Nintendo do?

A: Nintendo, as do 3rd-parties and their software, applies for an objective rating from 3rd-party organizations prior to release. If platform-holding companies choose arbitrarily, the diversity and fairness in game software would be significantly inhibited. We provide parental controls that can be used to apply limits.

Domanda: Sony sta rompendo il cazzo a tutti gli sviluppatori che mostrano mezza zinna, nonostante esistano sistemi di classificazione dei videogiochi deputati a stabilire i limiti di età. Com’è che Nintendo improvvisamente è più liberale?

Risposta: Il mercato è sempre stato influenzato dalla domanda e dall’offerta. Gli utenti vogliono le sise e noi je damo ‘e sise! Così che si possa tornare ad essere i re dei meme con il famiderato “IT PRINTS MONEY!”

Traduzione by Containerd
Nintendo

Good Old Times

Il nostro Shuntarino sostiene, a rigor di logica, che esistendo sistemi di classificazione come PEGI, CERO o ESRB la libertà di creazione sta a programmatori e publisher. Censurando arbitrariamente dei contenuti si limiterebbe la creatività dell’industria, dice. Impossibile dargli torto, visto cosa questa industria creativa ha portato su Switch:

Nintendo Mary Skelter 2

Il 22 Agosto la nostra Switch godrà letteralmente dell’arrivo di questo capolavoro! Mary Skelter è un sexy RPG categorizzato sotto i dungeon-crawling, stracolmo di sangue, violenza e donnine discinte. Un gioco ideale per Nintendo Switch, insomma, come mostrato dal video di cui sopra. Trattasi di mini giochi in cui dobbiamo purificare le ragazzine, molto probabilmente tramite touch screen.

Nintendo Omega Labyrinth Life

Agosto mese caldissimo per Nintendo, grazie anche all’uscita di Omega Labyrint Life. Di questo videogioco vi ho già parlato qui, dove “Life” è l’ultima incarnazione della serie. Con Omega Labyrinth si è raggiunto l’apice dell’assurdità, grazie ad una scelta del publisher D3 di commercializzare due versioni distinte del gioco. Quella originale e completa è quella che renderà la vostra Switch un po’ più bagnata e appiccicosa, la controparte censuratissima (tanto da renderlo un altro gioco) la troverete su PS4…

Nintendo Peach Ball: Senran Kagura

Ormai vi ho parlato in tutti i modi di Senran Kagura, in questo breve viaggio nelle perversioni Nintendo era giusto citare il capitolo più assurdo della saga. A dimostrare che, quando ci si mette d’impegno, non c’è limite al degrado e alla depravazione, Peach Ball è un barlume di speranza in un’industria fin troppo trattenuta.

Questa appena mostrata è solo una ridottissima scelta di titoli presenti o in arrivo per Nintendo Switch che segnano un netto cambio di tendenza. In un periodo dove alcune compagnie censurano preventivamente per evitare gabole (avete detto Blizzard?) la grande N sembra l’unica ad avere ancora un minimo di lucidità creativa.

Le sise delle Monache – Tette, Suore e Videogiochi

Eh, niente… avendo citato poco fa le sise mi pareva giusto elargire un po’ di cultura. Perché se è vero che sisa identifica la tetta, Le Sise delle Monache sono anche un famoso dolce regionale Italiano.

Nintendo

Seeee, Seee… hai voglia a dire che celebrano i monti abruzzesi… qui pare di essere di fronte alle tre poppe di Atto di Forza!

Quindi…. sise, monache e videogiochi… chissà se anche a ‘sto giro Containerd ne ricava qualcosa di buono…

Suor Bayonetta, il cosplay di Daran-h

 

 

 

 

 


 

LibidiNerd – Macrofilia

La iGen, o Generazione Z, non si è inventata un cazzo. La MIA generazione, quella sì! La Generazione X, quella del film di Kevin Smith. La generazione che ha dato il via a tutto quanto…

Macrofilia

THE MORE YOU KNOW
Che poi il titolo originale era Mallrats. Generazione X fu solo l’ennesimo scempio traduttivo italiano. In quel film Stan Lee interpretava se stesso, mentre in Capitan Marvel (ambientato nel medesimo periodo), il cameo ritraeva Stan mentre leggeva il copione del film. MINDFUCK!!!

 

Macrofilia

Questo sfogo molto personale serve solo per dire che sì vanno bene i meme . Sì va bene l’ilarità nonsense gratuita veicolata attraverso la rete tramite gli stessi. Ma è tutta roba che può avere piglio sulle menti più deboli e semplici. Noi avevamo LA PUBBILICITA’!

I meme di oggi sono i tormentoni pubblicitari della generazione X!

Cosa abbiamo imparato dai tormentoni pubblicitari degli anni ’80 e ’90? Abbiamo capito che l’apprendimento di una lingua straniera non è poi così complicato e che tutto il linguaggio umano è una derivazione dell’italiano. Quindi possiamo sfoggiare espressioni strutturate come “Two gust is megl che one” e rimorchiare facilmente fighe estere. Siamo diventati un po’ più arrivisti ed approfittatori, gestendo le amicizie per i nostri scopi personali. Senza nessun rispetto per la proprietà privata, fra l’altro. Perché che non ci fosse Gigi in casa a noi fregava cazzi, se c’era la Cremeria sfondavamo con il piede di porco la porta blindata, sterminavamo tutta la sua famiglia e poi festeggiavamo a cucchiaiate di gelato. Abbiamo imparato le basi della nutrizione e i concetti della forma fisica e grazie alla giapponese Kaori abbiamo iniziato a mangiare “PocoPoco“. Anche perché se di quel formaggio ne mangiavi TantoTanto finivi la tua vita sulla tazza, nel tentativo di contenere un prolasso rettale.

Il concetto che ad alcuni di noi è rimasto saldamente ancorato nei bassifondi dell’ippocampo è che le cose non devono per forza avere dimensioni ragguardevoli per impressionare, piuttosto devono essere cose dall’elevata qualità. Teorema impersonificato dal mitico imbianchino che, ingenuamente, pensava di ottenere risultati utilizzando un pennello grande, quando quello che gli serviva era solo un grande pennello.

Ecco, oggi è possibile affermare che tale pubblicità, alquanto fuorviante, abbia deviato sessualmente molti di noi.

Gigantismo, Macrosomia e Macrofilia – Quando una gnocca enorme è preferibile ad un’enorme gnocca

Macrofilia

Di Gwynevere vi ho già parlato, ricordate?

L’inimitabile rubrica LibidiNerd, come intuibile, tratterà oggi la passione per le enormità femminili. Non ad identificare donne prosperose o dalle forme più che generose, ma donne letteralmente enormi. Grandi come palazzi. Capaci di fare il culo a strisce a Godzilla in un tripudio celebrativo di macrofilia!

Macrofilia

O di essere Godzilla, perché no…

Karma Tatsurou – Oo Tsuma Italiano (Macrofilia a fumetti)

Non è facile identificare il momento storico in cui le fantasie sessuali rivolte a donne gigantesche abbiano iniziato ad occupare la mente dei nerdazzi pervertiti. E’ però possibile ipotizzare, per una volta, una natura non Sol-Levantina di questa devianza.In fondo La Statua della Libertà troneggia dal lontano 1886 e non è sicuramente made in Japan. Trascorsero molti anni prima che la tecnologia riuscisse a trasporre in concreta fantasia la passione per le gigantesse. La macrofilia risulta quindi essere una fantasia erotica nata con i B-Movie americani anni ’50.

Macrofilia

Alieni, donne enormi, tradimenti e morti violente. Chiaro come questa pellicola cult sia poi arrivata ad ispirare la nascita di Ginormica nel cartone per bambini “Mostri contro Alieni”. Vediamo di riassumere in due righe questo capolavoro:

Il film, che molti critici hanno giudicato ben piazzato nella ideale classifica delle cose peggiori mai fatte (i trucchi e i particolari di cartapesta della gigantessa ripresi in primo piano lasciano, veramente, a desiderare) è a suo modo un film-cult, se non altro perchè vede riunite e rivali la bruna Hayes e la bionda Vickers, affascinanti e popolari reginette dei b-movies anni ’50.Fantafilm

Poi, i mitici ’60! Le donne la danno più facile, grazie alla pillola anticoncezionale. Gli uomini iniziano a chiederla di meno, grazie alla nuova onda fumettistica che non poche distrazioni porterà ai giovani appassionati di supereroi.

Il gigantismo inchiostrato fu naturale evoluzione delle varie storie e dei vari universi, alcuni più inclini alla rappresentazione di fighe enormi rispetto ad altri.

Macrofilia

Quando hai personaggi che cambiano dimensioni a piacere è un attimo che la fantasia vola…

Sebbene, come dicevo, non sia semplice ipotizzare un periodo concreto della diffusione di questa LibidiNerd (in fondo DC Comics presentò Giganta nel ’44, ma solo anni dopo acquisì poteri macrosomici), è innegabile il fascino esercitato dalle femmine di ragguardevoli dimensioni. Come da prassi, quando tale depravazione approdò sulle frastagliate coste Giapponesi, l’innocente fantasia di relazionarsi con titanici esponenti del sesso opposto prese una connotazione più torbida. In fondo non è depravazione Giapponese se non ci metti dentro anche un po’ di cannibalismo e gore (tipo Cannibal Holocaust, a dire che anche gli Italiani non sono poi tutto ‘sto Carnevale di Rio…).

Karbo, l’artista che ha dato vita a Felarya

Macrofilia Videoludica

A gigantesse nei videogiochi invece come siamo messi? Se avete letto il mio speciale sui giochi Musou avrete notato il video della memorabile battaglia fra ragazze in bikini e una enorme antagonista di fine livello tutta ricoperta di schiuma. Sequenza di gioco mitica ripresa da Senran Kagura: Peach Beach Splash. Quindi anche videogiochi e macrofilia vanno a braccetto, a quanto pare.

Chichibinta Rika da Parodius Da!, Gokujō Parodius e Jikkyō Oshaberi Parodius

Metti un’estate del 1990. Tu hai 12 anni e stai passando un tristissimo pomeriggio estivo al lago. Poi l’epifania; mentre ciccioneggi verso il bar del lido, in cerca di conforto alimentare, la svolta. Di fronte a te la creatura più impressionante che madre natura abbia mai potuto concepire. Una giovane donna dai lunghissimi capelli Pel di Carota, arricciati dall’acqua. Il pallore classico delle Ginger e l’ammontare perfetto di lentiggini, tutte posizionate al posto giusto. A rendere incredibile un quadro già di per se perfetto, l’attività svolta dalla Dea dai capelli rossi. Rivolta a te di spalle, sfoggiando uno statuario accostamento di glutei che solo una pre-diciottenne di questo calibro può vantare, nasconde con la sua fisicità un cabinato da bar, al quale sta dedicando tutti i suoi sforzi. “Perfetto” pensi, “è fatta!”; è videogiocatrice come te, un chiaro legame indissolubile che vi porterà al matrimonio!

Inutile dire che, una volta avvicinato, lei ti dedicherà le stesse attenzioni che La Ragazzina Dai Capelli Rossi ha dedicato a Charlie Brown in cinquant’anni di strips. Non ti resta che rivolgere l’attenzione al gioco, che peraltro non hai mai visto in vita tua. Improvvisamente, una nuova folgorazione! La ragazza che ti ha appena creato un danno psicosessuale che porterai con te a vita sta giocando la cosa più incredibile ed assurda che ti sia mai capitato di vedere! Cosa c’entrano sparatutto, astronavi e gigantesche donne mezze nude?

Macrofilia

Parodius ha fatto grossi danni…

 

Questa la mia prima esperienza con Parodius. Inutile dire che, di lì a breve, feci mia una copia del gioco in formato SuperNES. Squagliata nel giro di un anno per le troppe ore di gioco. Col senno di poi si può dire che in Konami in molti dovevano essere affetti da macrofilia, vista l’abbondanza di titaniche bellezze.

Honey Miyako da Parodius Da!

Macrofilia

Se un videogame ti mette alla guida di pinguini o polipi volanti e ti scaglia in una guerra spaziale contro gatti pirata e panda col tutù, quando ti trovi a fronteggiare un’enorme bionda mezza nuda domande non te ne fai. Anzi ringrazi i programmatori per averti dato un momento di respiro dal nonsense dilagante.

Evidentemente l’idea di un “videogioco di sparare a donne nude sotto le coperte” piacque tanto in Konami che ripresero e approfondirono il concetto anche nei capitoli seguenti…

Kaori Merumeto da Sexy Parodius

Quando arrivi ad intitolare il tuo gioco “Sexy Parodius” stai già suggerendo dove andrai a parare. Inserire una gigantesca bregna nuda in grado di schiacciarti con il culo e decretare il tuo “game over” è la dimostrazione. Il tragitto per arrivare ad incontrare Kaori non era comunque semplice e nascondeva enormi insidie. Vediamole, insieme ad altri personaggi giganti comparsi nella serie.

Parodius-Yuko
Parodius-Tanuki
Parodius-Medusa
Parodius-Hikaru-Akane-03
Parodius-Hikaru-Akane-02
Parodius-Hikaru-Akane-01
Parodius-Eliza
The Great Fairy dalla serie Zelda
Macrofilia
L’enorme fata che da sempre assiste Link nelle sue avventure ha visto in “Breath of the Wild” la sua più estesa rappresentazione.

 

Oltre a soddisfare la macrofilia di molti videogiocatori, la sua ipotetica transgenia regala fantasie anche a tutti gli amanti delle donne col manico.

 

Nonostante la sua fisicità mascolina, rimane una chiara esponente del sesso femminile alla quale diversi artisti hanno dedicato le loro opere.

Cala Maria da Cuphead

Sessione di gioco di Cuphead dalla chiara ispirazione Parodiusana, la parte di sparatutto porta il giocatore al cospetto di una gigantessa degli oceani. Nel personaggio di Cala Maria sono racchiuse tantissime fantasia, dalla Pin-Up anni 50 ai tentacoli, dall’attrazione sessuale verso le sirene ad una più complessa devianza quale la Sindrome di Stoccolma. Sì perché il gioco è l’equivalente 2D Cartoon di Dark Soul e giocarci ti fa male, ti riduce una merda. Ma non riesci a farne  meno…

Macrofilia

Supersatanson è sempre una garanzia.

Giga Mearmid da Shantae: Half-Genie Hero

Eccoci di nuovo alle prese con un titolo 2D a scorrimento, genere rivalutato grazie alla deGenerazione di programmatori Indie che infestano l’attuale mercato. Anche SoftCo più importanti si imbarcano nella programmazione di giochi di genere, alle volte con ottimi risultati. Shantae è uno di questi, oltre a presentare un’altra gigante aberrazione della natura. La Giga Mearmid!

Macrofilia

 

Che sia quindi cinematografica, fumettistica, videoludica o di altre estrazioni, la macrofilia è una LibidiNerd ormai conclamata. E dire che, per molti di noi, è una perversione nata a Gardaland grazie al viaggio all’interno del corpo gigante di Eva…

Macrofilia

 

 

 

 

 


 

Musou

Potrei fingere di non saperlo, come se le statistiche del blog non le consultassi ossessivamente. Potrei quindi introdurre l’articolo citando la miriade di lettori che ogni giorno approdano su questi lidi e dipingerli come i più eterogenei navigatori della rete.

Potrei, sostanzialmente, prendervi per il culo. Oppure, scelta più deontologica, ammettere che il blog se dice culo lo leggono tre stronzi compreso il sottoscritto, con i quali molto probabilmente condivido gusti e passioni.

Pertanto se a questa sparuta schiera di malcacati dovessi, di punto in bianco, parlare dell’insana abitudine americana di produrre remake cinematografici di grandi successi esteri, mieterei semplici consensi.

Ju-On (diventato The Grudge), Ring, [REC] (diventato Quarantine), Låt den rätte komma in (Let the Right One In)… pure quel cazzo di capolavoro di OldBoy ha subito lo stesso trattamento remakevole, arrivando a stravolgere il concetto intero della triolgia della vendetta.

Capolavori, appunto, resi merda mainstream dai ‘murricani.

Musou

Americani, se proprio state in fissa con i reboot, almeno aggiungete un po’ di pepe!

Ma questo malcostume è circoscrivibile esclusivamente ad un media e un popolo? Può questa cattiva abitudine serpeggiare fra di noi in forme differenti?

Musou

Chissà se vi ho mia ammorbato la minchia tentando di farvi passare il concetto di quanto fossero belli ed emozionanti gli anni ’80 e ’90, videoludicamente parlando… quando agli albori del media i programmatori potevano e dovevano sperimentare ed era possibile assistere alla nascita di nuovi generi. Che so, per esempio gli hack and slash.

Giochi di picchiarsi forte a suon di oggetti contundenti, con lo scopo di avere la meglio su un nutrito gruppo di nemici.

Ma il nuovo millennio si avvicina prepotentemente e vent’anni passati fra pixel, sale giochi e verginità stanno per essere spazzati via dai poligoni, potenti console casalinghe e… verginità!

Così nel 2000 ti arrivano i giapponesi tutti impettiti sfoggiando il loro Shin: Sangoku musō (ovvero quella ciofeca di Dynasty Warriors 2), millantando l’invenzione di un nuovo genere e quindi dovendo attribuirgli una denominazione tutta loro. I videogiochi Musou, appunto.

Poi tu vaglielo a dire che sono solo degli hack and slash rivisitati e non basta vestire i protagonisti da ‘stocazzoGiappoCinese e metterci un po’ di storia antica raffazzonata per essersi inventati un genere. Ma a loro andava bene così, volevano una cosa tutta loro come gli americani godono a fingere di aver girato capolavori cinematografici quando sono solo furti di ottime pellicole estere.

Senran Kagura

Ad Agosto 2018 vi parlai di Peach Ball: Senran Kagura, promettendovi una recensione doppia di Senran Kagura: Estival Versus e di Senran Kagura: Peach Beach Splash. Ecco spiegata la perfetta e ragionata introduzione che ci ha accompagnati in un viaggio magico fra cinema, videogiochi e Musou, genere al quale Senran Kagura originariamente appartiene (poi è sempre vero che le tette rimbalzanti e le ninja nude si possono prestare a mille variazioni sul tema, come i flipper e i giochi di pistole ad acqua).

Se prendiamo quindi per vero il teorema che vede il genere Musou speculare al più anziano hack and slash non ci resta che capire cosa accomuna Senran Kagura a titoli di spicco come Dynasty Warriors. Per fare questo dobbiamo fare un piccolo salto nel passato, quando Koei regnava incontrastata;  l’invasione del mercato grazie ai loro titoli di punta, ai loro spin-off e ai giochi su licenza come quelli dedicati a Zelda, Berserk e Ken il Guerriero stava avvenendo indisturbata, d’altronde erano gli “inventori” di un genere nuovecchio!

Musou

Poi ti arriva Marvelous! Games e si ritaglia una corposa fetta di mercato grazie all’intuizione di introdurre sedicenti combattenti e antagoniste nelle meccaniche di gioco che, fino ad allora, avevano visto nerboruti samurai prendersi a Katanate in culo.

Improvvisamente l’antico giappone e i suoi trascorsi perdono smalto e appeal nei confronti dei giocatori in favore della storia romanzata di un manipolo di giovani Ninja scolarette al limite del JailBait; con un potenziale fanservice al limite della censura per Marvelous! il risultato sarebbe di per se già ottenuto, grazie all’attenzione dedicata alla realizzazione dei modelli poligonali dell’enorme squadra di protagoniste o il dettaglio delle sequenze di trasformazione che vede potenti pergamene sbucare da ogni dove per ottenere consensi fra il pubblico, chiaramente settoriale, al quale il gioco si rivolge.

Nonostante Senan Kagura punti al bassoventre dell’utenza, riesce stranamente a farsi giocare bene. Inutile per me approfondire gli aspetti tecnici e di giocabilità, nelle mie recensioni; come sempre vi consiglio di andarvene affanculo su Multiplayer.it se vi interessano queste fesserie. Ma le sensazioni, la soddisfazione e la gioia dopo una partita a Senran Kagura sono paritarie o superiori a qualsiasi emozione vi abbia suscitato un buon gioco Musou giocato precedentemente. Chiaramente se i Musou vi hanno sempre fatto rate al cazzo non saranno poppe e culi a farvi cambiare idea. Forse…

Ma abbiamo anche detto spin-off… nella sua incarnazione “Estival Versus” Senran Kagura ha alleggerito un po’ le meccaniche di gioco e sacrificato la trama in favore di un approccio più frivolo, mantenendo le peculiarità erotiche introdotte di capitolo in capitolo, quali le trasformazioni, i cambi costume degni di Arturo Brachetti, gli indumenti distruttibili, la fisica delle rotondità femminili. Tutto lo scibile dei videogiochi SoftPorno condensato in un’unica opera digitale.

Relegare anni di programmazione ad un unico genere sarà sembrato uno spreco al CEO Marvelos! che, in occasione di un brainstorming svoltosi con il dipendente dell’anno mostrato nel meme di cui sopra, ha partorito una nuova idea GENIALE!!! Applicare tutta questa conoscenza tecnica ad un titolo di “Ninja Scolarette in Vacanza che si Spruzzano Acqua Addosso per far Ballare le Tette e far Godere i Giocatori del Nuovo Effetto Vedo non Vedo”!

Senran Kagura: Peach Beach Splash è quindi quello spin-off che non ti aspetti ma di cui non potrai più fare a meno. Arriva nel momento in cui Splatoon fa sfaceli e anche se non c’entra nulla un po’ gli strizza l’occhio. Usa tutti i più subdoli trucchetti per farti togliere le mani dal pad e fartele scivolare sulla patta dei pantaloni. E cosa più importante, è divertente. Un po’ il concetto già espresso per Gal Gun, un gioco che ti attira per un motivo e ti fa rimanere per uno decisamente più valido.

Musou

In questo articolo trovate un video di Manyakis (a.k.a. Mike Inel). Nintendo ha di recente censurato la sua PornParody di Splatoon e l’ha obbligato a togliere i file da Patreon.                     The More You Know

A suon di armi ad acqua tatticamente differenti, potenziamenti e aumenti di livello, collezioni di carte con immagini discinte, mosse finali pruriginose e scontri all’ultimo gallone vi ritroverete come nulla ad aver dedicato a Peach Beach Splash più tempo di quanto mai avreste potuto immaginare.

Ci sono anche le battaglie contro donne nude giganti insaponate!

Concludendo, concedete un po’ di attenzione a questa serie in una qualsiasi delle sue incarnazioni e non ve ne pentirete. Parola di ‘murricano vestito da ‘stocazzo GiappoCinese.

Voto:

 

 

 

 

 


 

Il Giappone Imperialista e la Grecia prima dell’Euro

Della seguente favola il costrutto è fatto per coloro che, per troppo voler, perdono tutto.
Aveva un certo tale una Gallina, che faceva ogni giorno un ovo d’oro.
Credendo che la bestia peregrina chiudesse in grembo qualche gran tesoro, l’uccise, e aperto il fianco, la sua Gallina simile trovò a tutte l’altre che fan l’ovo bianco, così il suo danno ei stesso procacciò.
Convien questa lezione a molta gente senza discrezione.
Non son gli esempi rari di quei che, per la gola dei denari, della fortuna al gioco perdono il molto e il poco.

  • La Fontaine feat. Esopo

Il culo. Tutto passa da lì. Nella Grecia di oggi se qualcuno c’è che la crisi non l’ha sentita è perché se l’è fatto buttare al culo e con quello ci campa. Nella Grecia di Esopo buttarselo al culo fra artisti portava ispirazione e magari arrivavi ad inventarti “La Gallina dalle Uova d’Oro“. La stessa gallina le uova le rilasciava dal culo, che se il certo tale continuava a fargliele cagare piuttosto che squartarla e festeggiare con le frattaglie, faceva i soldi. Poi c’è il culo come concetto di fortuna, quella che ha Nintendo oggi per aver generato un “viral” che sta facendo scoppiare internet. Uno (o più) personaggi virali che hanno peculiarità di sfondare perché disegnati col culo di fuori.

La Gallina dalle Uova d'Oro

Nintendo ha oggi in mano la gallina dalle uova d’oro, come abbiamo visto di recente. Se sgozzarla o farla produrre spetta loro deciderlo, anche se i papà di Mario non hanno mai visto di buon occhio la creatività dei fan legata ai loro brand, specie se tale creatività sfocia in materiale NSFW. Bowsette è diventata in pochi giorni personaggio dell’immaginario collettivo nerd ma è stata solo la prima di una lunga serie. Una fake news già smentita annunciava la sua presenza in Super Mario Bros. U Deluxe.

La Gallina dalle Uova d'Oro

Nuovi personaggi realizzati aggratis! Nintendo, svegliaaaa!

In un’epoca dove il fanservice è all’ordine del giorno e titoli della serie Senran Kagura possono vedere la luce anche su Switch nulla vieterebbe a Nintendo, se non la politica anacronistica alla quale ci hanno abituati, di cavalcare l’onda. Bowsette, Princess King Boo e tutte le altre da inserire subito in Smash Bros e Super Mario Bros. U. Da mettere immediatamente in cantiere un titolo sulla falsariga di SNK: Heroines; sfruttare La Gallina dalle Uova d’Oro, non ammazzarla. Anche perché il meme non accenna ad arrestarsi…

La Gallina dalle Uova d'Oro

Princess King Boo

La Gallina dalle Uova d'Oro

Inutile puntualizzare sul potenziale infinito della “Super Crown” introdotta da Nintendo nei suoi titoli, Princess King Boo è solo il proseguo della follia Bowsette di questi giorni. Ma il concetto è ormai applicabile a tutto e tutti.

Chain Chompette

La Gallina dalle Uova d’Oro – Tutte le trasformazioni della Super Corona

 

Ayyk92, l’artista che ha dato il via a tutto questo degenero, è come molti di noi basito della piega che ha preso la cosa:

 

Per quanto possa essere preoccupato o affranto, il trend non accennerà a fermarsi e al fianco di fan art più o meno discutibili e della sessualizzazione di ogni oggetto animato e non proveniente dal mondo di Mario, pioveranno copiosi cosplay e altre massime espressioni della perversione umana. E nintendo, per una volta, non riuscirà a porre censura a tutto questo. Per tanto, se non puoi combatterli, alleati con loro, magri facendo proprio in modo che a trarne vantaggio siano le tue uscite future. Ma, a proposito di cosplay…

SutefaniiRoozu (Stephanie Santos) Bowsette Cosplay

Khainsaw (Kama Bree) Bowsette Cosplay

Aliga (Aliga Aileduo) Bowsette e Princess King Boo Cosplay

Tina Kinz Bowsette Cosplay

Holly Wolf Bowsette Cosplay

Kayla Erin Bowsette Cosplay

 

 

 

 

 


 

Tira più un pelo di Pokémon…

Il sesso vende. Poco importa che si parli di Pokémon, di nuovi dispositivi tecnologici o di qualsiasi prodotto generico che può fregiarsi di una direzione artistica pubblicitaria orientata alla perversione.

Pokémon

Come fai a vendere caramelle ai bambini? Culo e tette!

La carta stampata, il VuVuVu, ogni supporto di visualizzazione a partire dalle VHS fino al Blu-Ray, i tablet e gli smartphones. Senza provare ad analizzare la situazione televisiva Italiana pre-Mediaset, poi sfociata in un ventennio politico quantomeno libertino. Ogni tassello del mosaico culturale che ci rappresenta quali esseri senzienti ha cambiato nel tempo la sua forma grazie al sesso, unico vero veicolo per la diffusione veloce e capillare di qualsiasi novità tecnologica.

Uno degli esempi più recenti di quanto appena espresso

Pur essendo sempre stato così, qualche grande compagnia dell’intrattenimento ha mantenuto una linea censoria netta in merito a violenza e sessualità, passando anche per estremismi e paradossi importanti. Ma è pur vero che, nel grande mercato globale, o ti evolvi come un Pokémon o muori. E così ha fatto recentemente Nintendo. Sempre impegnata nella censura, oggi si dedica più a quella di contenuti creativi non autorizzati (come l’amatoriale Zelda Maker), concedendo la grazia a fenomeni più pruriginosi, quali Bowsette.

Il sesso al tempo dei Pokémon

Oggi Nintendo punta anche al SoftCore per la diffusione della sua console di punta. Su Switch compaiono produzioni impensabili, mentre titoli nati con Playstation in mente vengono quotidianamente censurati da Sony ed esternano su Switch il loro massimo potenziale.

Pokémon

La faccia di Nintendo ogni volta che viene introdotto un nuovo personaggio e subito viene sessualizzato…

E’ ormai impossibile stabilire dove si fermi la volontà commerciale di Nintendo e dove inizi la perversione estrema dei suoi fan. Viene quasi da pensare che alcune delle loro scelte attuali siano espressamente mirate all’ambiente artistico underground, così abile a generare hype ed interesse pornificando qualsiasi cosa. Ed arriviamo all’E3 2019 e alla presentazione di Pokémon Spada e Scudo per Nintendo Switch:

Durante un Nintendo Direct di tutto rispetto, carico di giapponesità e annunci esaltanti, a tutti i fan dei Pokémon è stata lanciata un’esca succulenta, sotto forma di un nuovo gioco dal design interessante e dalle meccaniche coinvolgenti:

Con un trailer sfarzoso e un annuncio mirato sono stati introdotti nuovi personaggi. Difficile stabilire la casualità dietro alla sessualizzazione degli stessi, avvenuta nel giro di pochissime ore.

Sonia by SuperSatanSon

Nessa by SakimiChan

Sonia e Nessa by NeoArtCorE

Nessonia by SuperSatanSon

Dopo aver visto qualche fanart velocemente prodotta da fumettisti zozzetti già all’onore delle cronache di Containerd, godiamo di una selezione di qualità di altri disegno provenienti da artisti vari.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

La console definitiva! Nutaku Oppaistation

Nutaku  è la piena espressione del meraviglioso periodo in cui viviamo. Non che non siano mai esistiti i videogiochi sporcellosi, ma giocarli è sempre stato un impegno non da poco; trovare il modo di scaricarli warez senza infettare i PC di tutta la palazzina, craccarli, pregare che il tutto funzionasse per i limiti di sistema operativo e caratteristiche. Non una passeggiata. L’alternativa a tutto questo sarebbe il soft porno presente su PS4, con Sony che improvvisamente si sveglia puritana e censura anche il pacco di Kratos, Nintendo che apre timidamente le porte al fanservice e Steam che un giorno permette titoli VM18 e il giorno dopo li cancella, Nutaku si ritaglia la sua nicchia di mercato grazie a (brutti) browser games gratuiti.

Nutaku

Nintendo Fanservice anche nel merchandising

Sebbene sarebbe un’opera degna di Containerd recensire tutti i giochi presenti sul portale, parlo oggi di Nutaku per un “sold out” tutto particolare che li vede protagonisti:

Nutaku Oppaistation

Nutaku

In un mercato al collasso per il numero di console, retro-console e mini PC da emulazione presenti gli ideatori del portale hanno ben pensato di lanciare la loro alternativa, ovviamente in pieno tema VM18. La Oppaistation è una console a forma di poppa, rivestita in silicone per riproporre l’estranea sensazione (almeno per noi nerdazzi) di un seno vero, un po’ come accade per le nostre amate bambole in silicone. Il tasto power è alloggiato sotto il capezzolo, che va titillato per avviare il tutto. Una volta accesa la console vi si troveranno preinstallati un mix di giochi premium e free to play che si possono trovare sul sito, tutti pronti all’uso.

Per la giustificatissima somma di 169,99 dollari la Oppaistation propone quanto segue:

  • La morbidezza del silicone che fa da rivestimento alla console
  • Capezzolo in grado di accendere le vostre fantasie
  • Una porta HDMI
  • Due porte USB
  • Uscita jack audio
  • Connessione wireless

La come ho già anticipato è per il momento sold out, se dovessi mai riuscire a metterci sopra le mani e a non consumarla per il troppo sfregamento vi proporrò un fantastico unboxing come ai tempi di Ouya!

A chiusura di un articolo che parla di console da gioco a forma di tetta mi sembra doveroso sottoporvi un artista che qualche anno fa celebrò il seno femminile con una serie di scatti fotografici visualizzabili in 3D per uso di occhiali anaglifici:

3DD: A 3-D Celebration of Breasts by Henry Hargreaves

Hardware mammellico e foto 3D di donne completamente senza reggiseno, vado sempre più fiero della qualità di contenuti di questo blog!