La console definitiva! Nutaku Oppaistation

Nutaku  è la piena espressione del meraviglioso periodo in cui viviamo. Non che non siano mai esistiti i videogiochi sporcellosi, ma giocarli è sempre stato un impegno non da poco; trovare il modo di scaricarli warez senza infettare i PC di tutta la palazzina, craccarli, pregare che il tutto funzionasse per i limiti di sistema operativo e caratteristiche. Non una passeggiata. L’alternativa a tutto questo sarebbe il soft porno presente su PS4, con Sony che improvvisamente si sveglia puritana e censura anche il pacco di Kratos, Nintendo che apre timidamente le porte al fanservice e Steam che un giorno permette titoli VM18 e il giorno dopo li cancella, Nutaku si ritaglia la sua nicchia di mercato grazie a (brutti) browser games gratuiti.

Nutaku

Nintendo Fanservice anche nel merchandising

Sebbene sarebbe un’opera degna di Containerd recensire tutti i giochi presenti sul portale, parlo oggi di Nutaku per un “sold out” tutto particolare che li vede protagonisti:

Nutaku Oppaistation

Nutaku

In un mercato al collasso per il numero di console, retro-console e mini PC da emulazione presenti gli ideatori del portale hanno ben pensato di lanciare la loro alternativa, ovviamente in pieno tema VM18. La Oppaistation è una console a forma di poppa, rivestita in silicone per riproporre l’estranea sensazione (almeno per noi nerdazzi) di un seno vero, un po’ come accade per le nostre amate bambole in silicone. Il tasto power è alloggiato sotto il capezzolo, che va titillato per avviare il tutto. Una volta accesa la console vi si troveranno preinstallati un mix di giochi premium e free to play che si possono trovare sul sito, tutti pronti all’uso.

Per la giustificatissima somma di 169,99 dollari la Oppaistation propone quanto segue:

  • La morbidezza del silicone che fa da rivestimento alla console
  • Capezzolo in grado di accendere le vostre fantasie
  • Una porta HDMI
  • Due porte USB
  • Uscita jack audio
  • Connessione wireless

La come ho già anticipato è per il momento sold out, se dovessi mai riuscire a metterci sopra le mani e a non consumarla per il troppo sfregamento vi proporrò un fantastico unboxing come ai tempi di Ouya!

A chiusura di un articolo che parla di console da gioco a forma di tetta mi sembra doveroso sottoporvi un artista che qualche anno fa celebrò il seno femminile con una serie di scatti fotografici visualizzabili in 3D per uso di occhiali anaglifici:

3DD: A 3-D Celebration of Breasts by Henry Hargreaves

Hardware mammellico e foto 3D di donne completamente senza reggiseno, vado sempre più fiero della qualità di contenuti di questo blog!

 

 

 

 

 


 

La Nascita di Containerd

Containerd is broadcasting to you aberration since 2007 (up for down, supergiù). Non un articolo celebrativo, questo, tutt’altro; piuttosto un percorso verbale che ci condurrà verso della nudità gratuita praticando del sano revisionismo storico. Fu quello infatti l’anno in cui un risicato numero di idioti appartenenti al Forum di discussione Nextgame sentì la necessità di creare qualcosa di diverso.

Aaaaaah, quanti ricordi!

Ricordate Nextgame? Dico, prima che ci mettesse le avide zampe Marco Accordi Rickards (a.k.a metalmark) con l’avvallo di qualche sedicente delinquente quale Raoul Carbone (ovviamente è tutta satira, sono in fondo gli unici due fessi che potrebbero affossare una realtà consolidata e attiva come quella del fu Nextgame, poi diventato Videogame.it). Prima che arrivassero personaggi del genere ad amministrare, gestire e quindi inevitabilmente farlo fallire, il sito era un punto di riferimento per appassionati, gestito da chi aveva altrettanta passione e con lungimiranza aveva creato uno dei primi portali che accompagnò il passaggio del giornalismo di settore dalla carta stampata alla rete.

Accordi e Carbone qui immortalati nel momento di massima gioia per i successi riscossi da quel capolavoro che risponde al titolo di Gioventù Ribelle (recensione esaustiva su GiocaGiue)

In quel tempo news ed approfondimenti erano affiancati da un forum di discussione realmente in grado di metterti in contatto con chi condivideva la tua nerdezza, un forum grazie al quale ho scoperto capolavori cinematografici appartenenti alla nicchia della nicchia del cinema mondiale, sul quale si organizzavano le primissime partite multiplayer durante quell’evoluzione epocale che fu l’arrivo dell’online su console, al quale ti connettevi quattro volte su cinque con la consapevolezza che qualcuno ti avrebbe preso violentemente per il culo, una con l’incredibile opportunità di disquisire approfonditamente di economia, sviluppo e background videoludico.

Containerd

Anubis, anche conosciuto come il “Dio Cane”, qui rappresentato in un improponibile cosplay di NonSummerJack

Sicuramente il forum non era che una cellula di un ecosistema che parlava alla massa, un elemento underground comunque accessibile a chiunque per volontà degli amministratori, pur consapevoli degli sforzi di moderazione che la cosa avrebbe richiesto. Risultava fin troppo palese che un luogo mantenuto vivo e attivo da elementi spiccatamente VM18 che vivevano le loro esistenze offline sempre sul filo del NSFW era a rischio per utenti troppo giovani, inesperti o semplicemente ed evidentemente mentalmente ritardati. Nacque quindi, senza velleità o pregi, quello che ai tempi era un simbionte del forum di Nextgame, chiamato inizialmente Trashsessanta (perché a quei tempi ero un Boxaro incallito), trasformato successivamente in Containerd grazie ad un colpo di genio di uno dei suoi utenti (sparato gratuitamente via chat di MSN). Un forum semplice creato grazie ad un generatore di forum gratuiti, senza vanti se non quello di non prevedere nessun tipo di censura. Fra una perculata e l’altra e un ban di massa da Nextgame che vide coinvolti gran parte degli utenti Containerd per una falsa accusa di blasfemia, il nuovo nato fu comunque in grado di regalare epiche perle di pensiero legate all’industria del videogame e alla cattiva strada che stava per intraprendere.

Containerd

Aberrazione del mondo videoludico: le imbarazzanti limited edition! Le compravamo e in sostanza ci prendevamo per il culo da soli per i soldi buttati in oggetti futili. Inutili anche per cagarci sopra! (image courtesy of pedro-sè-rott, utente Next e Containerd, che io non ho un culo così vomitevole!)

Storia lunga fatta breve, Nextgame è diventato Videogame.it per poi morire male, GiocaGiue probabilmente non è morto ma versa in stato di coma profondo, il forum Containerd è morto negli anni svariate volte per problemi tecnici generati dal sottoscritto ed ora è un blog scritto male e letto peggio, online con l’unico intento di parlare in qualche modo di tutto il background malato e perverso che contraddistingue il mondo nerd.

Perché quindi questa prefazione? Per il semplice fatto che, nella versione Forum di Containerd, in una delle tante discussioni orientate a stabilire il senso dell’esistenza di determinate limited edition, unitamente al comprendere le pulsioni di alcuni utenti verso le “barbie del cazzo” tipiche di siti quali FemJoy o MetArt, fece la sua comparsa quella che a tutt’oggi è la mia personale eroina del mondo softcore nerd. Prima delle cosplayer zozzette, prima della sessualizzazione dell’intero mercato, prima che i pruriti dei giovani brufolosi si trasformassero in eczema di quarantenni con un trascorso sentimentale burrascoso… prima di tutto, c’era lei! Ann Angel!

Containerd presents: Ann Angel – Halo Legendary Edition

Potete scaricare la galleria completa da 130 immagini (jpg – 88MB) dal seguente link:

Ann Angel – Wii Gallery – download

Da questo articolo risulta chiarissimo che il futuro di Containerd è più che mai roseo, anche grazie all’imminente arrivo di una nuova categoria di approfondimenti intitolata “Videogiochi che assomigliano ad Ann Angel”!!! Viva la bregna, viva le limited edition, viva quel poco che è rimasto di Nextgame e dell’epoca doro, come questo Unboxing di Devoti:

 

 

 

 


 

Bettie Ballhaus – L’epilogo

Con il presente articolo si chiude un’era per Containerd; iniziata nel 2012 sul compianto forum e riproposta immediatamente su GiocaGiue, la saga delle avventure di Bettie Ballhaus nel colorato e divertente mondo dei videogiochi continuò con due impressionanti articoli d’indagine che manco Cecilia D’anastasio per Kotaku!

Quello che nel 2012 nacque come articolo clickbait (una cosa tipo Nude Bettie Ballhaus) si trasformò in un serio approfondimento non appena scoprii dell’esistenza di un misterioso legame fra la modella e l’industria videoludica tutta! Il primo articolo, “Videogiochi che assomigliano a Bettie Ballhaus“, mi procurò una certa notorietà e per un anno dovetti dividermi fra interviste, meeting di discussione e interventi d’approfondimento. L’argomento mantenne un tono goliardico e a quei tempi l’industria non pensò di dover intervenire, pur avendomi schedato fra i sorvegliati speciali, come scoprii successivamente.

Solo con il seguito di quel memorabile articolo, “Nuovi e vecchi videogiochi che assomigliano a Bettie Ballhaus“, capii di aver scoperchiato il vaso di Pandora e iniziarono i problemi. Evidentemente il legame ormai svelato e la ricerca delle motivazioni dietro questa apparentemente inspiegabile congiunzione stava infastidendo i vertici delle grandi case. In quesi mesi diventai il Saviano delle poppe, parlando al pubblico delle mie scoperte, pur essendo costantemente minacciato. Questo avvenimento mi portò anche ad un incontro diretto con Bettie Ballhaus, la quale si mise a nudo confidandomi di non aver mai preso parte a tutto questo. Anche lei come me un’ignara pedina nelle mani del destino.

Ho dovuto aspettare mesi prima di poter proporre al grande pubblico l’epilogo, lasciare che l’attenzione dei media verso la vicenda scemasse, mentre a margine combattevo guerre legali per difendermi da denunce infondate. Il grande giorno è finalmente giunto ed oggi arriva a compimento l’indagine che verrà ricordata come quella che stabilì che i programmatori di videogiochi si fanno le seghine e tanto gli basta per trarre ispirazione per i loro prodotti! Ed ecco al via il nuovo, imperdibile…

 

Nude Bettie Ballhaus – Videogiochi che sempre di più assomigliano a Bettie Ballhaus!

 

Bettie Ballhaus vs Fight Night Round 3

Nude Bettie Ballhaus

Mia nonna soleva ripetutamente affermare “il mondo è bello perché Wario” (anche lei grande appassionata di videogiochi). Se trascuriamo la piccola imprecisione concettuale, essendo di fatti il mondo una merda, rimane vera la varietà dell’essere umano. Personalmente non acquisterei mai un videogioco sportivo, sono l’antitesi di ciò che cerco da questo strumento di svago. Non mi cago in TV le partite di Tennis, i match di Calcio o gli scontri di Basket, non avrei motivo per replicare simili zozzerie sulla mia Playstation. Di più, non faccio parte dell’orda di dementi che ogni anno si compra il nuovo FiFA, solo perché in copertina c’è l’idolo del momento.

Allora cosa spinse me e tanti altri come me a comprare Fight Night 3 nel 2006? Evoluzione tecnologica. A pochi mesi dal lancio dell’Xbox 360 eravamo tutti in hype da prestazione e la fisica dei combattimenti, la reazione dei corpi, l’illuminazione, la riproduzione del sudore… tutto faceva sognare. Col senno di poi si può dire che sbavavo per un videogiochi di nerboruti omaccioni sudati; come per la nascita dei più grandi villain probabilmente quel momento è la spiegazione del perché esiste Containerd oggi, strumento di virilizzazione che mi permette di placare la mia omosessualità latente.

A conti fatti il gioco non era che una mediocre rappresentazione di un mediocre sport che ha potuto vedere la luce solo perché un qualche programmatore si è fatto le pippette sui “guantoni” di Bettie Ballhaus e ha sentito successivamente l’impellente bisogno di rappresentare il tutto in poligoni, texture e sudore digitale. Tanto sudore digitale.

Voto alla posa Nude Bettie Ballhaus:

Voto Fight Night Round 3: 

 

Bettie Ballhaus vs Constructor

Nude Bettie Ballhaus

L’universo delle simulazioni urbanistiche come anche dei manageriali in generale ha sempre prodotto titoli con una peculiarità: indipendentemente dalla qualità del prodotto finale, deve esistere una serietà e un codice morale di fondo. In un mercato in mano ai Simqualcosa o Themequalcosa, venti anni fa vede la luce Constructor e cambia le carte in tavola. Anche in questo manageriale esistono criminalità, minacce, estorsioni, morti e omicidi… ma saranno strumenti offerti al giocatore per farsi strada verso la conquista della città e non più cose dalle quali difendersi! Se condite il tutto con una gustosa salsa “dark humor”, otterrete un prodotto ricordato negli annali. Non a caso è stato riproposto in un remake HD proprio negli ultimi mesi.

Constructor non ha mezzi termini, nemmeno in fatto di giocabilità; se per molti videogiochi la sessione tutorial è solo una ritrita rottura di coglioni, il gioco di System 3 rende quasi obbligatorio seguirlo per districarsi fra i complicati menù e poter così mettere a segno sabotaggi ai vostri inquilini molesti o morosi. Infatti non c’è come far esplodere una palazzina intera per lanciare un segnale a chi non vi vuole pagare l’affitto…

Constructor era un gioco fantastico allora come lo è ora nella sua versione HD, come fantastica è l’immagine di Bettie con le tette di fuori che si spaccia per capocantiere in quella che sembra essere la posa determinata di una che vuole ricostruire le torri gemelle solo con le sue forze.

Voto alla posa Nude Bettie Ballhaus:

Voto Constructor: 

 

Bettie Ballhaus vs Marvel’s Spider-Man

Questo non è solo un espediente per parlarvi del gioco più popolare del momento, nonché del capolavoro del 2018. La posa è inequivocabile, le similitudini ci sono tutte e nulla mi toglierà dalla testa che in Insomniac più di un programmatore ha dovuto far ricorso all’assicurazione medica aziendale per farsi curare il tunnel carpale dato dalle zaganelle dedicate a Bettie Ballhaus!

Di Marvel’s Spider-Man si è detto tutto e grazie alla sua modalità fotocamera si è anche visto di più. Si tratta effettivamente di un titolo di altissima qualità che fa solo sperare di poter vedere altri prodotti speculari che possano seguire il filone supereroi attualmente così in voga (traduco per maggior chiarezza: fate un cazzo di IronMan o Avenger coi controcoglioni come ‘sto gioco!!! E fatelo subito!). Purtroppo Marvel’s Spider-Man, dietro agli sfarzi e al successo, nasconde un dramma rappresentativo del nostro tempo, che definirò qui come sindrome da “quel figlio di puttana del mio collega di lavoro”.

In tanti vi sarete trovati in questa situazione: ore e ore di lavoro svolto per la vostra azienda, dedizione, impegno e straordinari. Poi arriva “quel figlio di puttana del collega di lavoro”, in genere un fancazzista senza particolari doti, a riscuotere tutti i meriti. Lui, l’inutile inetto, celebrato, voi nel totale animato.

Il dramma dietro a Spider-Man e ai sandbox dell’ultima generazione è proprio questo; per distinguersi devono essere giochi dalla realizzazione tecnica impressionante, con un’attenzione al dettaglio quasi maniacale. Se li ambienti in luoghi specifici e non fantastici, questi devono essere ricostruiti minuziosamente. Un lavoro incredibile per restituire la vitalità, la quotidianità e la profondità di una vera metropoli.

Poi arriva il primo coglione di turno, mettiamo caso il sottoscritto, scrive due righe in croce sul gioco per giustificare i capezzoli in bella vista di Bettie Ballhaus. Dico che il gioco è un capolavoro, l’ho pure platinato, imperdibile compratelo è veramente impressionante… pur avendo passato il 95% del tempo di gioco su dei MERDOSI TETTI!!! Tre textures ripetute e due effetti grafici particellari in croce, magari qualche piccione, ma dei cazzo di anonimi, insulsi, tetti di palazzo! Sotto di me la vita di migliaia di persone programmata e riproposta con dovizia da un gruppo di lavoratori Insomniac che ci avrà speso migliaia di ore per ottenere il risultato e io qui ad osannare il gioco celebrando un coglione che in una settimana ha programmato una manciata di “rooftop” e ha passato il resto del tempo a segarsi su Nude Bettie Ballhaus.

Ecco, sindrome da “quel figlio di puttana del mio collega di lavoro”.

Voto alla posa Nude Bettie Ballhaus:

Voto Marvel’s Spider-Man: 

 

Bettie Ballhaus vs Agony

Agony vi dice nulla? Piccoli lettori distratti, mi tocca solleticare la vostra memoria con questo esempio di grande giornalismo. Il gioco è ora disponibile, dopo un percorso travagliato che è comunque riuscito a portare molta attenzione nei suoi riguardi; infatti, fino a quando un titolo come Agony lo vedi in trailers studiati a tavolino o ne leggi in news che ne enfatizzano gli elementi interessanti (violenza, sesso, sangue e morbosità) di sicuro riesce a creare discussione, per bene o per male. L’estremismo ostentato fino ad oggi fa da contorno ad un gioco ben realizzato? La risposta purtroppo è negativa e l’agonia del titolo è anche quella che si sperimenta giocandolo.

A tratti frustrante, confusionario, lineare, Agony da il meglio di se… nei video che avete sicuramente già visto. Il resto è noia. Un vero peccato, in quanto riversavo in questa produzione le aspettative di chi sperava di parlarne come un nuovo esponente della maturità raggiunta dai videogiochi di oggi.

E Bettie? Vestita da diavoletta di Halloween fa la sua diabolica figura!

Voto alla posa Nude Bettie Ballhaus: 

Voto Agony: 

 

Bettie Ballhaus vs Viscera Cleanup Detail: Santa’s Rampage

Fra poco è Natale e tutti sapete cosa significa; corsa ai regali, acquisti dell’ultimo minuto, assalti a GameStop che, nel periodo dell’anno dove tutti sono più buoni, ci incula bonariamente a sangue con i suoi prezzi. Ma se tutto questo consumismo influisse sui reali protagonisti di questa festività? Gli elfi di Babbo Natale, anno dopo anno, sono sempre più subissati di richieste, sempre più stressati, sempre più presi di mira…

Sempre più dura per gli Elfi, o quello che resta di loro.

Santa’s Rampage propone lo scenario peggiore, quello dove la casa di Babbo Natale è stata assaltata da fanatici di regali che manco il Black Friday ‘murricano. Vostro compito, armati di secchi d’acqua e spazzoloni, ripulire il caos generato spostando cadaveri di Elfi da bruciare nel camino, facendo attenzione a non farli gocciolare troppo sangue sul parquet, per poi spazzar via frattaglie e globuli rossi rappresi, per ridare dignità alla magione del ciccione.

Un videogioco dove il nostro unico scopo è ripulire dopo un massacro, in più a sfondo Natalizio? Come si può definire? CAPOLAVORO!

Costa una miseria, ma se non avete spiccetti chiedetelo pure come regalo di Natale. O questo o Bettie Ballhaus vestita della festa, scegliete voi e Babbo Natale esaudirà i vostri desideri.

Voto alla posa Nude Bettie Ballhaus: 

Voto Agony: 

 

E con questo si conclude l’ePOPPEa di Bettie Ballhaus su Containerd. Decisione travagliata, la mia, perché tanto altro ci sarebbe da dire, ma continuate a seguire il blog. Ho il forte sospetto che presto arriveranno articoli della stessa caratura.

 

 

 

 

 


 

Meanwhile in Epic Games headquarter …

Epic Games può solo che insegnarci come stare al mondo. Fortnite vive, che ci piaccia o no, e continua a crescere e mietere “vittime”. Il fatto importante è che, sulla carta, Fortnite dovrebbe piacere a chiunque. Chiunque si reputi amante dei videogiochi, chiunque sia nell’ambiente da anni per passione, per motivi lavorativi, per gestire un blog sconsiderato come Containerd… a chiunque. Non per il gioco in se, come tutti i titoli ha pregi e difetti, può tranquillamente starvi sul cazzo l’utenza media, il genere, la realizzazione, la monotonia a lungo termine. Epic Games con Fortnite non ha realizzato un videogioco, ha generato un nuovo modello di business, ha minato il sistema. E’ addirittura riuscita nell’intento utopistico di stemperare l’odio, portando il cross play in ambito console e unendo gli utenti PS4, Xbox, Switch!

Epic Games

Possiamo dire addio al becero bullismo!

L’aspetto che dovrebbe unire tutti nell’apprezzamento di questo gioco, nonostante l’opinione soggettiva che se ne può avere, è che i risultati impressionanti ottenuti da Epic Games con Fortnite arrivano da un titolo completo e perfettamente fruibile in maniera del tutto gratuita. Vuoi sapere cos’è Fortnite, come funziona, perché se ne parla tanto? Accendi uno qualsiasi dei tuoi device (tanto ad oggi è presente OVUNQUE) e scaricalo. Giocaci quanto vuoi e appassionati alle meccaniche. Tanto è tutto gratis. Capace che ti va a noia in poco tempo, ma potrebbe anche prenderti. Se ti prende capace che ci spendi anche qualche soldino, ma in un moto differente dai pay-to-win dei classici “freemium” games:

Esisterà mai un argomento al mondo che non preveda una citazione a South Park?

Il concetto fino a qui espresso meriterebbe trattati, tesi, approfondimenti e di sicuro ne esistono a migliaia, sparsi per la rete. Realizzati da insider, esperti del settore, finti educatori degni di una cattedra al Vigamus e altra gentaglia. Sicuramente non mi metterò io ora a esporvi la mia, se volete mi offrite una birra al Bube’s Pub di Roveredo e ne parliamo a quattr’occhi in maniera informale. Quello che invece è interessante è sentire la campana di un outsider del mondo dei videogiochi, ma sicuro esperto di tecnologia e comunicazione. Marco Montemagno rappresenta perfettamente la categoria e la sua “teoria” su Fortnite merita un breve ascolto:

Riassumendo, che concetti di vita fondamentali possiamo imparare da Epic Games? Oggi da loro impariamo che NEGARE L’EVIDENZA è di fondamentale importanza quando si viene accusati di molestie sessuali o attività speculari che interessino l’apparato mammario!

EPIC GAMES E LO SCANDALO DELLE DONNE VACCHE

La sesta stagione di Fortnite è arrivata e con se le classiche migliorie, aggiunte e attrazioni per permettere ai più abbienti di investire i loro risparmi. Sebbene molti reputino l’introduzione degli “animali fantastici” e le modifiche alla mappa la parte importante del nuovo aggiornamento, quella che ha fatto più scalpore è la reazione “jubilee” del nuovo personaggio Cowgirl. Viene infatti per la prima volta introdotta la fisica del seno, in questa occasione. Il primo a segnalare la cosa è stato FaZe Agony (streamer credo facente parte dello stesso clan di quel genio di Censor).

Di certo terrorizzati da tutta ‘sta storia della sessualizzazione che ha di colpo travolto il settore, Epic Games si è subito affrettata a rilasciare un’importante dichiarazione, senza peraltro che ci fosse per il momento apparente motivo per farlo, visto che femministe e puritani sembravano impegnati a far altro:

“This is unintended, embarrassing, and it was careless for us to let this ship. We are working now to fix this as soon as possible.”

Ora, se un minimo di conoscenza ho di programmazione, mi arriva dalle dichiarazioni dei creatori di Soul Calibur e Dead or Alive che hanno sempre sostenuto quanto complesso e articolato fosse ricreare la fisica di una tetta ballonzolante. Anche che vuoi farlo male, in modo velato e solo per un elemento marginale del gioco, come nel caso della Cowgirl di Fortnite, un minimo di lavoro mirato glielo devi dedicare. Dichiarare che sia stata una svista non voluta suona come la giustificazione del pervertito che in metropolitana te lo appoggia con la scusa della folla.

Brava quindi Epic Games che sposta più in alto l’asticella della demonizzazione con questa dichiarazione non richiesta e ci insegna uno splendido trucco da applicare in tutte quelle situazioni ambigue che lo richiederanno. Voi negate sempre e sostenete fosse una situazione imbarazzante e non voluta, anche se vi dovessero beccare in flagranza  di reato con le mani ben ancorate sulle chiappe di una vostra collega.

Fortunatamente una cosa non smetterà mai di rimbalzare e di sicuro non rischia la censura, il seno prosperoso delle cosplayer! Giusto quindi celebrare un pezzo su Fortnite con un bel cosplay a riguardo:

Fortnite Rose Team Leader by Adeline Frost

 ADELINE FROST ONLINE

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Disharmonica (Helly von Valentine) – Tempo di rispolverarla!

Disharmonica (Helly von Valentine) non è la più prolifica delle cosplayer. Magari nemmeno la più conosciuta. È certamente la più photoshoppata, quindi è tutto tranne che acqua e sapone (se mai si potesse dire di una cosplayer). MA! È una delle poche che non si fa remore a mostrare la bregna ai quattro venti e rimane la chiave di ricerca maggiormente cliccata su Containerd, quindi al via un nuovo articolo dedicato a lei!!!

Però proviamo a contestualizzare un minimo, che mostrare nudità gratuitamente pare brutto. Visto tutti Avengers: Infinity War? Ecco, bravi, non avevo dubbi; sicuro siete rimasti anche per vedere i post credits e di certo qualcuno di voi si è pure dovuto sbattere a googlare il significato della chiamata fatta da Nick Fury a… chi?

Ms Marvel a quanto pare avrà il potere di spaccare il culo a Thanos e nel 2019 “Capitan Marvel”, il film a lei dedicato, la introdurrà nell’universo Marvel presentandocela in una delle sue forme più moderne. Di seguito Disharmonica ci mostra un imperdibile bodypainting della versione “Binary” di Ms Marvel:

Disharmonica (Helly von Valentine) – Ms Marvel Binary

Come dite? Siete di quelli che “ah ma la Marvel e i supereroi hanno rotto il cazzo!” Eccerto, perché non vi è bastato vedere Disharmonica travestita da Triss Merigold, da Dio Volpe, da personaggio di Nier: Automata o altre amenità. Cosa mai dovrà fare un blog serio e rispettato per soddisfarvi???

Disharmonica (Helly von Valentine) – Fate/EXTRA Saber Bride

Approccio interessante, quello di Helly von Valentine, che dedica molto spesso cosplay a personaggi di nicchia; in questo caso trascende la nicchia per raggiungere il livello di nicchierrima, avendo dedicato questa trasformazione ad una figure specifica di un videogioco misconosciuto.

Fate/Extra CCC – Saber Bride – 1/8 (Alphamax)

Qualche dettaglio in più sulla figure:

  • Serie originale: Fate/EXTRA CCC
  • Personaggio: Saber Bride
  • Produttore: Alphamax
  • Scultore: MOON
  • Dimensioni: H ca 220mm (scala 1/8)
  • Materiale: PVC
  • Data di pubblicazione: Marzo 2016
  • Prezzo al lancio: ¥10,500
  • Attualmente fuori produzione, date un’occhiata qui per dell’usato

Il costumino le è venuto così bene che l’ha sfruttato anche per un altro set fotografico, che ripropongo per completezza d’informazione:

 

 

 

 

 


 

Soul Calibur VI

SOUL CALIBUR VI ANNUNCIATO! BOOOOM!!! SOUL CALIBUR VI ESCE IL 19 OTTOBRE! BOOOOM!!! SOUL CALIBUR VI C’HA GERALD PERSONAGGIO GICABILE! BOOOOM!!! NETFLIX CI RIFILA CIRI NEGRA! BOOOOM!!!

Soul Calibur 6

No, aspetta… l’ultima non c’entra un cazzo, MA… Netflix, sul serio?

 

Già dal primo paragrafo risulta evidente come dietro all’imminente arrivo di Soul Calibur 6 si nasconda un mare di contenuti degni di Containerd e quale sacrilegio sia non averne parlato fino ad oggi, nonostante averlo richiesto a gran voce quasi due anni fa in questo MEMORABILE ARTICOLO! Ora tocca correre ai ripari alla bell’e meglio, condensando informazioni di vitale importanza in un unico speciale di approfondimento….

!!! POPPE !!!

Soul Calibur VI

Tutta questione di prospettiva…. Yeah science, bitch!

Ne abbiamo fatta di strada da Soul Edge, dal 1995 quando ci si affettava in sala giochi. Ma cosa è capitato? SEGA è stata fautrice del suo declino, lanciando sul mercato una console in grado di portare la sala giochi in casa tua e rendendo superfluo lo sbattito di rintanarsi in locali fumosi, rischiando la propria verginità rettale solo per provare l’emozione di giocare qualche minuto all’ultimo beatem’up uscito. Namco ne ha approfittato pubblicando un Soul Calibur “arcade perfect” per Dreamcast, segnando il futuro della serie con rilasci esclusivi per console, giocabilità distintiva e tanto, tanto, tanto…. fanservice.

Alla continua ricerca della perfezione, gli ultimi capitoli del picchiaduro all’arma bianca per eccellenza offrivano un ottimo creator di personaggi; Soul Calibur VI non farà eccezione, mettendo nelle mani del giocatore… il destino del proprio alter ego digitale!

Altezza….

… e profondità!

Come sempre sarà possibile personalizzare ogni aspetto del proprio personaggio, ottenendo risultati sorprendenti e permettendo la presenza nel gioco di praticamente qualsiasi soggetto di fantasia vi venga in mente. In un momento particolarmente delicato come quello che stiamo vivendo, dove anche TECMO tira i remi in barca rendendo Dead or Alive 6 “feminist friendly” è importante vedere come in Namco se ne sbattano gli zebedei e continuino sulla via della rettitudine… dei propri utenti. Per arrivare preparati alla creazione del personaggio perfetto, Containerd vi regala un’imperdibile tabella delle dimensioni pettorali femminili!

Soul Calibur VI

Le tette non avranno più segreti!

A proposito di femministe, Soul Calibur 6 ha scatenato la fantasia di Cecilia D’Anastasio, articolista “senior” per Kotaku, che in questo articolo si esprime come segue:

In SoulCalibur 6, Ivy Valentine will be as she always was: wrapped in stringy cloth, balloon-breasted, mostly naked. She wields a snake sword that extends into a whip, a dominatrix’s weapon that’s helped land her in innumerable knock-off porn videos and pin-up images. As one the Soul series’ most recognizable fighters, Ivy has always looked like a caricature of a pubescent boy’s preposterously-proportioned ideal video game lady.

In sostanza si lamenta in modo forbito di quanto la rappresentazione grafica di Ivy la faccia sentire cessa. Che poi io tutta sta sessualizzazione mica ce la vedo…

Storia lunga fatta breve, la “giornalista” sfrutta l’occasione offertale all’E3 2018 per intervistare il creatore di SC 6 tempestandolo di domande sulla mercificazione della donna e quello, essendo giapponese represso, sta pure a scusarsi; tutto tempo perso, quando bastava zittirla nominandole Voldo, a ‘sta stronza!

Da quando in Soul Calibur si mercifica?

Nonostante il gioco si stia sviluppando a meraviglia e sia pronto ad erigersi come membro di punta del suo genere, penetrando le difese degli scettici e sbaragliando a colpi di mi…gliorie tecniche la concorrenza, i programmatori sono ancora scettici sul futuro della serie. Minacciano infatti la chiusura del brand se le vendite non saranno accettabili.

Una cosa è sicura; con questa nuova uscita arriveranno una miriade di cosplay discinti. Per la serenità spirituale di Cecilia D’anastasio in questo articolo vi mostrerò quelli più caratteristici, anche se castigati e poco adatti ad un 5vs1

 

 

 

 

 

 


 

Sakimi chan, non solo hockey e sciroppo d’acero

Hi, I’m Sakimichan from Canada! Art is my passion and I will never regret the day I left my job to be a full-time illustrator. I hope to inspire you to discover and follow your life’s passion, wherever the path may lead. Thank you so much for appreciating my creations.

Così si presenta sulla sua pagina Facebook questa prolifica artista; classe 1991, canadese e con tanta, troppa voglia di inchiostrare. Lo dico perché, per proporvela, mi sono scaricato la sua galleria competa da torrent e sono più di 2GB di immagini ed ora non so veramente che cazzo mostrarvi!

SAKIMI CHAN ONLINE

DeviantArt – Pixiv – Patreon – Facebook – Youtube – Twitter – Instagram

Come anticipato in apertura, la galleria completa la potete scaricare via torrent qui, i link per seguirla in ogni dove ve li ho appena forniti. Le sue opere coprono tutto lo scibile nerdico, direi che val la pena beccarsi qualche virus per scaricare la galleria e vederle tutte. Se volete allargare le vostre vedute artistiche e conoscere un artista similare, ma non seguite regolarmente Containerd… beh, intanto, COGLIONI, che non sapete che cosa vi perdete!!! Poi, date un’occhiata a Artgerm.

 

 

 

 

 


 

A pranzo con Senran Kagura!

Oppai Ramen! Tradotto significa letteralmente “Buon Appetito” ed è con questa esortazione che le cameriere del Yaro Ramen Akihabara  vi accolgono nel loro caratteristico ristorante. Ora, il ramen è il piatto più inflazionato del Giappone, ristoranti tipici specializzati ne esistono in ogni dove, la concorrenza è agguerritissima. Ed ecco il legame ancestrale che sposa Containerd a questo misconosciuto ristorante giapponese; come su queste pagine si sbaraglia la concorrenza di infiniti siti trattanti videogiochi e altre amenità nerd a suon di perversioni, così Yaro Ramen Akihabara si differenzia dalla concorrenza siglando un accordo con i produttori di Senran Kagura (ve ne ho parlato qui e qui) e proponendo degli squisitissimi…

OPPAI RAMEN!

Qui il colpo di genio sta nel far servire del classico ramen a ragazze dalle forme generose, messe in bella vista. Forse non la trovata più originale applicata al campo culinario ma si sa, le tette vendono sempre!

Oppai Ramen

Il ristorante prende quindi concretamente la palla al balzo e sfrutta l’eco mediatico dell’imminente lancio della realistica simulazione di flipper Peach Ball: Senran Kagura  per sottoscrivere una fruttuosa collaborazione e servire, oltre ai classici piatti del suo menù, gli Oppai Ramen che, oltre al nome, hanno anche la forma ricordante la morbida parte del corpo femminile. Dato che i ramen compaiono ripetutamente nei giochi e nell’anime di Senran Kagura, i piatti del ristorante avranno anche le dimensioni abbondanti che siamo abituati a vedere nelle opere digitali dedicate. Tutto questo ben di dio per soli 1180¥.

E se ancora aveste dubbi sulla generosità delle porzioni offerte dalle ristoratrici, beh, non ho viedo in merito da mostrarvi; ma potete godervi un altro tipo di generosit…

 

 

 

 

 

 

 


 

Yanet Garcia, la cozza Millennial

Yanet Garcia sta godendo di un improvviso e inaspettato successo nel mondo nerd (e non) per aver preso il due di picche più grosso della storia da parte del suo fidanzato che le ha tirato un calcio nel suo culone messicano… per giocare a Call of Duty!!! Ora, stavo riflettendo su come sfruttare l’eco mediatico della notizia per scrivere un post di poche righe e tante foto da segaiolo (tipo questa, giusto per dare un volto al culone appena citato):

Yanet Garcia

quando dal nulla mi si è parato di fronte Louis C. K. con una delle sue tante perle di saggezza:

Certo, gli stranieri ti rubano il lavoro! Oppure, se qualcuno senza contatti, senza soldi e che non conosce la lingua del tuo paese ti ruba il lavoro, la merdaccia sei tu!

Douglas Martin, conosciuto ai più come Faze Censor, lascia la messicana per concentrarsi sul suo lavoro, ovvero fare lo youtuber e partecipare ai tornei di CoD. Inevitabilmente la rete esplode, tutti gli danno del coglione e ad un primo sguardo distratto i motivi per offenderlo ci sarebbero anche:

MA! parafrasando Louis… se un nerdazzo ti molla per un lavoro che richiede lo stesso impegno che Trump dedica ai diritti delle donne e se preferisce la serie di videogiochi più merdosa di sempre a te, forse il problema sei tu. Sarà per la tua pessima rappresentazione di Lynda Carter?

Yanet Garcia a quanto pare si è giocata tutte le carte possibili e immaginabili, ma per quella verde dovrà attendere ancora un po’… fino al prossimo nerd da abbindolare. O fino all’arrivo del salvatore!

 

 

 

 

 


 

Tette a cuore, continuano le sfide dell’internet!

Tette a cuore, ovvero la nuova sfida dei social (anche conosciuta come “Heart-shaped Boob Oppai Challenge”)… Ma cosa sono le sfide social? Per avere un resoconto delle migliori del passato anno date un’occhiata qui.

Come spesso accade anche la nuova sfida ci arriva dall’Asia e ha colpito Weibo versione cinese come un improvviso attacco di cuore. Ricostruendo i passaggi pare che la sfida sia stata ispirata dalla camgirl Ayi Xi Tai Lǜ che durante uno dei suoi live-streaming notturni ha mostrato in diretta la mossa segreta per ottenere la tetta a cuore ad un pubblico di sbavanti segaioli a mandorla.

Tanto è bastato per far proliferare la nuova sfida, anche grazie alla censura che da subito Weibo ha applicato al post originario. Le regole sono semplici e le dotazioni minimali; servono due mani, una buona dose di tetta e l’unico limite quello di non mostrare capezzolo e dintorni.

Tette a cuore

Vediamo quindi cosa ci offre internet ad oggi in merito alle tette a cuore.

Heart-shaped Boob Oppai Challenge

Inversamente a quanto accade di solito, questa volta la sfida non parte da un manga sporcelloso, ma gli artisti non stanno a guardare e riportano la sfida in immagini:

Tette a cuore disegnate da artisti zozzetti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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