NieR: Automata Become as the Gods Edition

NieR: Automata Become as the Gods Edition non è forse l’annuncio più eclatante arrivato fino ad ora dalle conferenze E3 2018, lo concedo. Con alle spalle le conferenze Microsoft, EA, Bethesda e la tamarrata messa in piedi da Devolver Digital, l’annuncio di un’edizione completa di NieR: Automata in uscita su Xbox One poteva anche passare inosservato.

Ovviamente Containerd deve mantenere un certo livello d’informazione ed è per questo motivo che i titoli trattati, le novità sviscerate, le anteprime proposte, i trailer mostrati…. porteranno inevitabilmente a parlare di tette e culi!!!

NieR: Automata Become as the Gods Edition

Dal punto di vista pratico, niente di nuovo sotto il sole (o sotto il gonnellino della protagonista); Microsoft svolge la sua conferenza come negli ultimi anni, dando tantissimo risalto alle esclusive temporali, senza accorgersi di perdere quelle realmente importanti. Infatti al lancio in pochi avrebbero scommesso su NieR, titolo ormai diventato culto e rimasto esclusivo fino ad oggi. I pochi utenti Xbox che hanno aspettato pazientemente e diligentemente, piuttosto che rottamare da Gamestop la loro console in cambio di qualcosa di più serio come una PS4, potrenno a breve godere di questo piccolo capolavoro, completo di tutti i DLC. Ma vediamo cosa rende questa edizione del gioco tanto “Gods” e capiamo se vale la pena aspettare il 26 di giugno per scaricarla dallo store digitale:

  • Gioco base
  • Il DLC 3C3C1D119440927
  • Grimoire Weiss Pod
  • Retro Red Pod Skin
  • Retro Grey Pod Skin
  • Cardboard Pod Skin
  • The Machine Lifeform Mask Accessory

 

Di Nier: Automata avevamo già parlato in passato, presentando qualche cosplay interessante, approfittiamo oggi della risonanza data all’argomento grazie all’E3 per mostrarvi qualcosa di altrettanto interessante:

Nier: Automata Cosplay by Valentina Kryp

NieR: Automata

VALENTINA KRYP ONLINE

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E per goderne nell’intimità della tua cameretta puoi sempre acquistare NieR Replicant / NieR Gestalt Bring Arts: Kaine

 

 

 

 

 


 

Pion Kim, la meglio Mai Shiranui di sempre

Pion Kim, cosplayer Koreana, fa parecchio parlare di se in questo periodo. Un po’ per la qualità dei suoi travestimenti, un po’ perché evidentemente in corea non hanno un cazzo da fare se non accusare di razzismo chi si pitta la pelle per sembrare un messicano (come se di questi tempi fosse una cosa intelligente). Qualsiasi cosa si voglia dire su di lei è impossibile non notare un paio delle sue peculiarità che le rendono facili alcuni cosplay:

Pion Kim

Per approfondire l’argomento l’operosissima redazione di Containerd vi ripropone un’intervista a Pion Kim rubata di peso dalla rete e tradotta fedelmente.

Allora Pion, anche in Korea è come in Ticino che i cosplayer vengono trattati a merda e presi per il culo?

La scena cosplay coreana si è evoluta molto dal 2012, anno in cui fece la comparsa il primo gruppo di professionisti. Oggi il cosplay viene visto come una forma artistica rispettabile e sono pochi i colleghi che spariscono nel nulla senza che il governo fornisca spiegazioni. Giusto quelli più politicamente impegnati.

“Gruppo di professionisti”?  Voi ne avete? Noi qui a fatica raggiungiamo una manciata di dilettanti… Secondo te a cosa dovrebbero fare attenzione i cosplayer? Hai suggerimenti da dare dall’alto della tua quinta di reggiseno?

Credo che l’importante sia ispirare raccontando storie, il che significa dare al proprio personaggio un solido background e una storia emozionante, tentando di esprimere il tutto visivamente. Le tette in questo aiutano. Per esempio, se qualcuno vuole fare il cosplay di Biancaneve, potrebbe puntare ad uno shooting fotografico della scena della mela. E mischiarla con Adamo ed Eva. Magari anche Assassin’s Creed e tutto quel pippotto sulla mela dell’eden. Insomma, cross story a cazzo, l’importante è che la maggior parte dei protagonisti sia mezzo nudo.

 

Qui in Ticino i cosplayer spesso e volentieri si ritrovano a bere panachè, mangiando raclette e fondue e chiudendo il pasto con un buon caffè Chicco D’Oro. Qual’è il titpico snack che i cosplayer Koreani gustano dopo il lavoro? A parte il cane fritto, dico…

Non abbiamo un’alimentazione tipica. Birra e “pollo” vanno per la maggiore. Spesso e volentieri, dopo i servizi fotografici, ci si trova tutti insieme a scassarci di pollo e birra, Ad ogni modo i nutrienti più importanti li otteniamo dagli energy drinks. Ne abbiamo sempre con noi. Tengono alta la concentrazione e permettono di mantenere sode le parti più importanti dei vari costumi.

Sappiamo che sei stata al “World Cosplay Summit” come rappresentante della Korea; che ricordi hai dell’esperienza?

E’ stato bello incontrare persone provenienti da ogni parte del globo. Un po’ meno tentare di allontanare le loro mani dalle mie parti intime. Al World Cosplay Summit erano presenti tantissime culture e lingue differenti ed è incredibile come una cosa possa accomunare persone tanto differenti culturalmente. Anzi due. Meglio se dalla quarta in su.

Preferisci fare cosplay da sola o in gangbang?

Dipende dalle situazioni. Con il cosplay di Harley Quinn ho preferito il gruppo; non mi si vedevano le tette quindi ho preferito avere intorno gente brutta che sfigurasse di fianco a me. Con il cosplay di Sombra non è servito, mi è bastato pitturare la faccia color “messicano” e la rete è esplosa, dandomi tanta notorietà. Dipende quindi tutto dal personaggio che si intende interpretare.

Da quanto pratichi la nobile arte del cosplay?

Luglio 2012. Ero uscita a comprare feti per i ravioli al vapore della nonna e, com’è come non è, sono finita per tornare a casa vestita Kim Jong Hu sexy. E’ stato il mio primo cosplay.

E qual’è il cosplay che secondo te ti è uscito meglio?

Sombra da Overwatch è venuto benino. Per farlo mi sono rasata la testa e ho donato i miei capelli ai più bisognosi, facendo parlare di me per tutta la rete. Poi la cosa del razzismo perché sono diventata marroncina. Ci ho fatto anche un video, con quel cosplay. E’ stato come vincere la lotteria, le ho beccate tutte una dietro l’altra, per diventare una meteora del web. Mi ha dato tanta notorietà e non ho nemmeno dovuto uscirle.

E quello che ti è uscito più a cazzo?

Senza dubbio Gunner dal gioco Dive. Cioè, un gioco cinese rilasciato da una compagnia coreana. Già si intuisce quanto possa far schifo. Avevo visto un’illustrazione dal nome “Miss Fortune” e mi ero montata la testa. Poi è uscito il gioco ed era una copia spudorata di LOL e WOW. Mi gira il culo aver prestato gratuitamente la mia immagine per un gioco clone di altri, senza originalità o inventiva. Nel senso, almeno mi avessero pagata…

Quando non sei impegnata a stropicciarti i seni riesci a prestare attenzione anche ai tuoi colleghi? C’è qualcuno che ammiri o almeno sopporti?

Parlando sinceramente, no. Ammiro gli illustratori ai quali mi ispiro per i miei cosplay e tento di fare il meglio per riprodurre i loro lavori. Lea altre non ce la fanno. Non mi stanno dietro.

Se ti dico Svizzera, cosa ti viene in mente?

Guarda, direi solo ovvietà. Preferisco parlare per voce di un mio caro amico:

Gazzosa al mandarino o Rivella?

WTF?

Berra o Vodka?

Birra, ma perché queste domande. Vorrai mica capire dove sciogliere la droga dello stupro?

Che paese ti piacerebbe visitare e perché?

In Svizzera non ci sono mai stata e un giro al FoxTown lo farei volentieri. Successivamente il messico; dallo scandalo i messicani mi sono stati tanto vicini. Hanno fatto muro contro le critiche hahaha

Cosa non bisogna MAI fare come cosplayer?

Mai sembrare una cosplayer zozzetta. Ci vuole sempre dignità, no ai cosplay dozzinali.

Patatine fritte: maionese o ketchup?

Mayo, nonostante quanto dica Tarantino attraverso Vincent Vega

Perchè One Piece è meglio di Naruto? 

Domanda inutile da fare ad una cosplayer come me…

Sei su un’isola deserta con una bella casa, ottime condizioni meteo, spiaggia, connessione internet, elettricità, acqua e cibo a volontà. Tutto pagato dallo stato e dai lavoratori. Nomina tre cose che vorresti con te.

Computer, scatola dei trucchi e il mio fidanzato.

Qual’è il luogo comune più ignorante legato al tuo paese di mangiacani transgender? Per dire, noi Svizzeri abbiamo ‘sta cosa dell’oro dei nazisti ma ce ne siamo fatti una ragione…

Da noi si sente molto l’odio fra i generi. Non tutti sono così, i ricchioni per esempio sono molto tranquilli. Ma tante persone odiano e insultano il sesso opposto. La motivazione è da ricercare nel profondo della nostra cultura e la situazione attuale giustifica tutte le operazioni di cambio sesso che da noi vanno per la maggiore. Ognuno ha il diritto di sentirsi, essere o diventare quello che si sente.

C’è qualcosa di più che vuoi dichiarare al pubblico Svizzero che ti segue?

Ringrazio tutti per aver letto questa intervista “molto divertente” e la redazione di Containerd per avermi invitata qui (a spese mie, non rimborsata). Mi auguro di poter essere d’ispirazione per ogni ragazza ticinese che vuole darsi al cosplay, credeteci ed impegnatevi in quella direzione, non importa se avrà ripercussioni sul vostro lavoro e sulla vostra vita privata. Niente da più soddisfazione che impersonare il proprio personaggio preferito. A patto che non sia Saddam o Bin Laden, in quel caso attenzione.