Catherine Full Body

Catherine Full Body riporta su PS4, con il suo remake, un genere che ultimamente è stato lasciato un po’ in disparte dalla grande massa, ovvero il filone dei “videogiochi di cubi” (qui l’approfondimento con anche dettagli su Catherine in versione PS3). Atlus si comporta diversamente dalle altre case che, con l’attuale generazione di console, campa di remake da anni, senza nulla aggiungere ai loro titoli originali: Catherine Full Body dichiara infatti già dal titolo un surplus di contenuti (prevalentemente a sfondo erotico) rispetto al gioco originale e qualcosa si intravede già dal trailer.

Per quanto ci è dato capire ad oggi, il gioco sarà molto più di un mero remake; i programmatori sembrano aver reinventato l’opera che anni fa rapì la nostra fantasia di ultratrentenni, parlandoci apertamente di problematiche a noi note e infilandoci in situazioni per lo più vissute e conosciute (no, quella di avere una bionda superdotata a fianco ad ogni sveglia rimane una fantasia, parlavo più delle tristi e inconcludenti nottate passate al bar).

A partire dagli elementi puzzle, che lo rendeva no un gioco di cubi, in Catherine Full Body riarrangiati per renderli meno frustranti (introdotta anche la funzione “skip”, per chi vuole vedere solo i filmatini sporcellosi e non rompersi il cazzo col gioco), fino al cuore vivo del gioco, le novità saranno tantissime. Introdotta infatti una terza Catherine, affiancata altresì da “Qatherine” (la tizia coi capelli rosa che si vede in qualche video).

“La vita amorosa di Vincent non è mai stata così complicata” sostengono i programmatori, probabilmente per aumentare l’hype che già di suo può avere un quarantenne pervertito con al seguito una schiera di donne che potessero lo lincerebbero.

Il 14 febbraio 2019 Catherine Full Body stravolgerà la vita di qualche giapponese represso, che potrà giocarselo su PS4 o PS Vita. Noi dovremo aspettare visto che il gioco, almeno per Playstation 4, è stato annunciato anche per l’occidente. Rimane privo di data di lancio, quindi che fare? Come ingannare l’attesa? Ormai vi ci ho abituati, non dovrebbe essere una sorpresa… coi cosplay di Catherine!!!

Iscariot Elian – Succubus Catherine

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Omi K. Gibson – Catherine and Vincent

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Agos Ashford – Catherine

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Cubivore, la vera Killer Application Gamecube

Cubivore, degno rappresentante dei Giochi di cubi! Scusate l’entusiasmo, a fine articolo verrà spiegato il motivo… Con questo indimenticabile (per me e quella manciata che l’hanno giocato) videogioco andiamo ad inaugurare la rubrica “effetto seppia” che tanto mi è cara e che mi aiuterà a portare articoli originali su Containerd, in mezzo a mille news che parlano di donnine. Decisamente più semplice parlarvi del passato ludico che iniziare a giocare oggi un titolo nuovo e recensirlo come si deve.

Come la nuova categoria fa intuire si parlerà di giochi vecchi, a loro modo significativi, che dovrebbero aver lasciato un segno e forse l’hanno fatto, senza che nessuno se ne accorgesse. Niente di meglio che iniziare con un titolo di nicchia pubblicato in esclusiva per una console di nicchia e mai giunto in Europa se non per i canali import…

CUBIVORE

 

Prima un po’ di storia: Animal Leader fece la sua comparsa per la prima volta per Nintendo 64 e, negli intenti, avrebbe dovuto accompagnare il lancio del 64DD. Il gioco sembrò folle anche ai publisher giapponesi (per dire…) che dirottarono la produzione su Gamecube, pensando di riuscire a suscitare più attenzione grazie alla nuova console Nintendo e alle sue forme sinuose. Questa piccola perla sarebbe dovuta rimanere segregata fra i confini giapponesi e solo grazie ad Atlus fu tradotto in un idioma comprensibile ed esportato in america.

Ma cosa c’era di tanto scabroso in Cubivore: Survival of the Fittest da riuscire a scoraggiare i suoi finanziatori giapponesi? In fondo il titolo faceva del concetto evolutivo il suo punto di forza e carneficine, orge, possessioni e sevizie non sono che un processo naturale dell’evoluzione (nonché argomenti di discussione comuni in giappone, tipo i tentacoli).

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Questa cosa arriva diretta dal libretto di istruzioni di Cubivore, se già non fosse chiara la natura psicotica del gioco.

Regole di gioco fatte semplici; si parte come una testa di maiale, si ammazzano altre bestie e se ne sbranano gli arti, si acquisiscono nuove abilità. Dopo lo sterminio si termina il livello nel tunnel dell’amore dove attendono tante belle maiale cubiche; più si è sterminato e più si tromba, garantendo la sopravvivenza della specie. Scopo del gioco evolvere nella forma animale superiore e spaccare il culo all’ISIS tentando di farsi eleggere come nuovo presidente americano, tanto le carte in regola le avete tutte (testa di maiale e innato desiderio di sevizia).

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Satira politica 2016!!! Trend topic XD

Semplice, violento, shockante, fruttato, cubico, naturalista. Oltre a tutto questo, precursore dei tempi. Rare con Viva Pinata non aveva inventato nulla, giusto per citare qualcuno. La grafica spartana e stilizzata permise di sdoganare tutti questi concetti in un titolo esclusivo Nintendo, probabilmente la produzione più cruda e vera della casa che ha sempre tirato a campare a funghetti come i peggio Coffee-Shop di Amsterdam!

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Funghetti, stelline e fiori; nell’immaginario collettivo Nintendo manca giusto una foglia verde a 5 punte!

Animal Leader è un gioco violento, come pochi se ne sono visti, uno di quei titoli che permette di sfogare il proprio istinto animale permettendovi successivamente di recarvi al lavoro sereni e con un istinto omicida un po’ meno marcato. Una cosa tipo Manhunt, ma di più. Feroce come solo la natura sa essere.

Compra Animal Leader subito!!!

Buy-Animal-Leader-GC-New

 

CUBIVORE E L’ENTUSIASMO PER I GIOCHI DI CUBI

Sempre per GiocaGiuè pubblicai tempo fa il primo articolo relativo ai “Giochi di Cubi”; visto che la categoria è sempre più in voga (e visto che il blog di Copons è morto e Containerd necessita linfa) lo ripropongo qui, che male non fa.

Catherine – Di bionde, pecorine e sogni bagnati

Curiosity è terminato. Il gioco ha permesso a migliaia di utenti annoiati di distrarsi un attimo dal porno online e usare le mani per spaccare cubi virtuali piuttosto che ammazzarsi di seghe.
Poi è arrivato uno stronzetto che ci ha giocato un’ora e ha vinto. Ma frega cazzi, ne parlo solo per pubblicare su Gioca Giuè una foto del nostro mito incontrastato:

Una delle tante fantasie di Molyneux, come quando voleva fare quel gioco per i preti con il bambino accondiscendente (Milo, se ricordo bene)…

Una delle tante fantasie di Molyneux, come quando voleva fare quel gioco per i preti con il bambino accondiscendente (Milo, se ricordo bene)…

E perché? Intanto per l’indicizzazione di Google, che tira più un Molyneux che un carro di buoi, poi perché la sua ultima opera era di fatto un gioco di cubi nei cubi in cui dovevi rompere cubi per arrivare al centro del cubo, con buona pace per Notch che ancora sta cercando di denunciarlo per plagio.

Risulta subito evidente dai titoli citati come i giochi di cubi vadano per la maggiore nell’ultimo periodo, tanto che Gamestop ci ha fatto una sezione apposita:

Il tipico utente medio Gamestop, confuso dalla troppa offerta di giochi di cubi

Il tipico utente medio Gamestop, confuso dalla troppa offerta di giochi di cubi

Come orientarsi quindi in questo caotico mercato del cubo? Iniziando dal miglior esponente del genere, ovvero Catherine.

Catherine è un puzzle game di cubi, ma non te ne accorgi perché sei distratto dalle mutande del tuo alter ego digitale e dalle poppe della protagonista; purtroppo tutta questa distrazione fatta di ammiccamenti sessuali e responsabilità da trentenni ti fa arrivare impreparato al gioco vero e proprio, così ti ritrovi a dover risolvere puzzle che DIO CANE DIO CANE DIO CANE!!! e qui il problema più grosso del titolo, capace che lo molli subito perché va bene i puzzle, ma solo quelli da 3 a 6 anni.

Il titolo è però in complesso pregevole, complice appunto la trama matura che fa da contorno al gioco, quindi sì bestemmi per passare un livello che in complesso dura 5 minuti, ma ti rilassi con delle buone mezz’ore di filmati e divagazioni in un pub virtuale in compagnia di amici virtuali e gnocca virtuale, insomma tutta quella interazione sociale che ti manca nella vita vera.

Ci troviamo quindi di fronte a quella sorpresa che non ti aspetti e che non ha eguali in questa generazione, indirizzata ad un pubblico maturo, come pochi altri videogiochi in questa generazione; poi è così particolare che sei abbastanza elastico mentalmente e ti piace, oppure sei un povero stronzo e ti fa schifo.

De gustibus non mutandum est.

Catherine-Vincent-mutanda

 

Dice che non è un articolo di Containerd senza zizze di fuori, quindi COSPLAY!!!!