Da bambino, Bim Bum Bam
Ci sono eventi che forgiano il tuo carattere, contribuiscono a delineare la tua personalità, dettano le linee guida del tuo futuro. Alle volte sono situazioni soggettive, esperienze vissute solo da te che ti rendono quello che sei (un povero stronzo, spesso e volentieri, ma magari no. Certo, diversamente saresti da un’altra parte a leggere qualcosa di più strutturato, ma chi sono io per sindacare?). Altre volte sono elementi della cultura POPolare che fino a ieri credevi di aver vissuto solo tu, poi arriva il 2010 e il proliferare di immagini con sotto scritto “se anche tu ti ricordi ilcazzobuffo… hai avuto una bella infanzia” e ti rendi conto di non essere solo (e neanche troppo speciale, a dirla tutta).
Dite un po’ quello che vi pare, a me faceva sanguissimo!
Oggi la nostalgia regna sovrana, alimentata dal vuoto pneumatico dei media classici e dall’irrefrenabile corsa alla news che si vive navigando la rete. È quindi facile imbattersi in articoli capaci di dipingere Bim Bum Bam come la miglior produzione Fininvest di sempre. E chi come me era ragazzino a quei tempi casca facilmente nel malinconico turbinio di sentimenti che suscita il ricordo di interminabili pomeriggi passati fra stacchetti comici, anime censurati e tradotti a cazzo e pubblicità…
La verità, purtroppo, è completamente diversa e Bim Bum Bam ci ha rovinato la vita, influenzando negativamente tutte le nostre esperienze. Ce ne rendiamo conto oggi, troppo tardi e soprattutto quando non possiamo più fare a meno del malessere di cui ci ha caricati, tanto da riuscire inconsciamente e nostro malgrado ad influenzare un intero settore merceologico…
Ora mi pare di sentire alcuni dire “eccolo è arrivato a spalar merda su un cult dei nostri anni, per ottenere qualche click facile!” e io rispondo, pragmaticamente: “AhahahahaHAHahhAhaHAhaAHAhaha!!!1!1 Su ‘sto blog ci son più tette che in 5 anni di Colpo Grosso, se voglio click facili posto la bregna!”
Vado a spiegare: Bim Bum Bam è stato il male perché è stato il nostro primo spacciatore di hype, in un periodo della nostra vita in cui non avevamo gli strumenti per gestirlo (certo, nemmanco sapevamo che minchia fosse l’hype, non era stato inventato… ma questa è storia moderna di inglesismi e grande villaggio globale digitale). La grande macchina dell’intrattenimento giovanile affondava le sue colonne portanti in granitiche fondamenta, conquistando la fiducia a suon di pupazzi rosa, facendoti sentire in famiglia proponendo improbabili conduttori che potevano essere i tuoi parenti poco svegli… tutto condito da cartoni animati impressionanti e siglette accattivanti cantate da una maggiorata in grado di farti riprovare sensazioni di affetto materno.
In mezzo a tutto questo ben di dio, la pubblicità. Mirata, studiata a tavolino, ben posizionata, tanto da comparire come parte integrante del contenitore pomeridiano. E tu la guardavi sempre, tutta, ogni volta la stessa. La imparavi a memoria. Sognavi… bramavi.
Da bambino, Bim Bum Bam – Il Thyphoon
Ed eccoti, in men che non si dica, preda dell’hype. Vuoi qualcosa di cui hai solo sentito parlare, che hai visto solo in pubblicità girate per fartelo piacere, quando è fin troppo evidente che stai per prendere una cocente delusione. In quel periodo l’hype stava a 9000 anche per l’impossibilità materiale di ottenere qualcosa immediatamente, quindi ti caricavi di aspettative verso un oggetto del desiderio che chissà, forse un giorno qualcuno ti avrebbe regalato. Ecco, il Thyphoon…
Capito, sì? Non ho mai avuto in vita mia una macchina telecomandata, passavo il tempo libero con Commodore 64, NES e i pupazzoni dei Masters eppure sono andato in fissa per un cazzo di hovercraft in miniatura! una roba che non si vedeva neanche in A-Team o Riptide! Poi il Thyphoon è arrivato e con lui tutta la delusione di un ragazzino ormai succube dell’hype… perché sì era bello avere un pezzo di alta tecnologia per le mani, quanti giorni trascorsi a fantasticare avventure a filo dell’acqua! Poi ti rendi conto che per farlo funzionare come primo passo ti servono una ventina di batterie stilo AA… ma che cazzo! A quell’epoca chi le aveva mai viste tutte insieme, così tante batterie? Chiederle ai tuoi sarebbe da coglioni, che già ti hanno detto che fino ai 18 anni non avresti più visto un regalo, da quanto era costato ‘sto aggeggio gonfiabile. Quindi non rimaneva che vendere la bambina vicina di casa al mercato nero degli organi e tornare a casa con le batterie agognate… per poi scoprire che sarebbero durate giusto per 5 minuti di gioco, prima di scaricarsi completamente. 20 batterie. 5 minuti.
Questo ha fatto Bim Bum Bam; ci ha fatto desiderare per tutta l’infanzia esperienze uniche che, la maggior parte delle volte, si sarebbero rivelate piacevoli come collaudare un vibratore alimentato da 20 batterie stilo AA (e lì altro che durata di 5 minuti). Ci ha lasciato il desiderio, togliendoci la soddisfazione di vederlo realizzato…
Electronic Entertainment Expo 2015
Con il Tokyo Game Show 2016 ormai alle spalle si chiude l’anno di hype videoludico e ci si appresta ad accogliere sul mercato circa un decimo di tutto il materiale visto, annunciato, chiacchierato, ipotizzato nel 2016. Pronti per farci deludere dai nostri acquisti di Natale. Fino a qui, tutto bene, ma siamo sicuri di non esserci persi qualcosa?
Dreams
Gli sviluppatori di Media Molecule sono per me l’hype fatto essere umano, un po’ come le cosplayer sono fantasie in carne ed ossa. Ho sempre amato alla follia il loro lavoro, se seguito dalla distanza, per poi disdegnarlo una volta fatto mio. Little Big Planet? Concetto affascinante, realizzazione magistrale, caratterizzazione curata nei dettagli. Gioco inesistente, dispersivo, scialbo; passata l’enfasi della novità (pochi minuti, giusto il tempo di testare qualche livello dei più gettonati creati dagli utenti) si percepisce l’assenza del gioco vero e proprio. Certo, avrebbe dovuto garantire ore di divertimento grazie all’editor, per me inutilmente complicato e incapace di stimolare la creatività (e ho passato settimane a creare mappe multiplayer per Far Cry,per dire…). Con queste basi di sicuro non mi dovrei aspettare nulla di più da Dreams, eppure guardo questo trailer dimentico il brutto e mi immagino un gioco dal potenziale infinito. Forza dell’hype…
Shenmue 3
Puoi ignorarlo, puoi averne sentito parlare, puoi conoscerlo o puoi venerarlo. Quello che non puoi fare, che nessuno può fare in ambito videoludico, è negare che Shenmue sia uno dei videogiochi più importanti mai realizzati. Per le novità che propose ai giocatori, per la storia, per la follia del suo ideatore. Chi l’ha giocato oggi afferma di non aver mai più provato emozioni digitali così forti, cosa che condivido. Per 14 anni abbiamo atteso il seguito, un capitolo che potesse finalmente portare a compimento il percorso di Ryo Hazuki. Durante una delle conferenze E3 2015 l’annuncio di un progetto Kickstarter per far approdare Shenmue 3 nelle nostre case fece gridare al miracolo, da allora più nulla (piccoli update senza importanza per la precisione). La vera domanda è, potrà mai un gioco così tanto atteso non deludere le aspettative?
Final Fantasy 7 Remake
Con questo potremmo anche concludere, avendo raggiunto l’apice della follia che si cela dietro l’attesa bramante. Un altro titolo atteso da anni, un altro pezzo da novanta annunciato nel 2015 che ha generato e genera hype tutt’oggi. Ma per cosa? Siamo stati già in attesa di Final Fantasy 7, io ho iniziato ad aspettarlo quando non era che una tech demo basata su FF6 e si vociferava di un’uscita per Ultra 64:
Devo trovarmi oggi nella stessa situazione, per un gioco che già conosco, che già ho giocato? Come sa da piccolo avessero annunciato un Thyphoon con più ventole, più cuscinetti e meno batterie… cazzo se l’avrei comprato!
Più di un anno fa abbiamo vissuto uno degli E3 più spettacolari di sempre, ci siamo emozionati, abbiamo pianto, abbiamo esultato e abbiamo iniziato ad aspettare… e continuiamo ad aspettare. Aspettiamo Sony VR e qualche buona killer application per iniziare a parlare anche noi della realtà virtuale non più solo come simulazione, ma come un mondo completamente nuovo, aspettiamo il remake di Skyrim, aspettiamo Zelda, la nuova console Nintendo, i nuovi spin-off hardware di Sony e Microsoft… e ci siamo dimenticati che cosa generava hype in noi un anno fa, senza nemmeno rimanere delusi per la realizzazione di alcuni di questi titoli che forse nemmeno giocheremo mai, sempre in attesa di qualcosa di nuovo. Tutta colpa di Bim Bum Bam.