Cubivore, degno rappresentante dei Giochi di cubi! Scusate l’entusiasmo, a fine articolo verrà spiegato il motivo… Con questo indimenticabile (per me e quella manciata che l’hanno giocato) videogioco andiamo ad inaugurare la rubrica “effetto seppia” che tanto mi è cara e che mi aiuterà a portare articoli originali su Containerd, in mezzo a mille news che parlano di donnine. Decisamente più semplice parlarvi del passato ludico che iniziare a giocare oggi un titolo nuovo e recensirlo come si deve.
Come la nuova categoria fa intuire si parlerà di giochi vecchi, a loro modo significativi, che dovrebbero aver lasciato un segno e forse l’hanno fatto, senza che nessuno se ne accorgesse. Niente di meglio che iniziare con un titolo di nicchia pubblicato in esclusiva per una console di nicchia e mai giunto in Europa se non per i canali import…
CUBIVORE
Prima un po’ di storia: Animal Leader fece la sua comparsa per la prima volta per Nintendo 64 e, negli intenti, avrebbe dovuto accompagnare il lancio del 64DD. Il gioco sembrò folle anche ai publisher giapponesi (per dire…) che dirottarono la produzione su Gamecube, pensando di riuscire a suscitare più attenzione grazie alla nuova console Nintendo e alle sue forme sinuose. Questa piccola perla sarebbe dovuta rimanere segregata fra i confini giapponesi e solo grazie ad Atlus fu tradotto in un idioma comprensibile ed esportato in america.
Ma cosa c’era di tanto scabroso in Cubivore: Survival of the Fittest da riuscire a scoraggiare i suoi finanziatori giapponesi? In fondo il titolo faceva del concetto evolutivo il suo punto di forza e carneficine, orge, possessioni e sevizie non sono che un processo naturale dell’evoluzione (nonché argomenti di discussione comuni in giappone, tipo i tentacoli).
Regole di gioco fatte semplici; si parte come una testa di maiale, si ammazzano altre bestie e se ne sbranano gli arti, si acquisiscono nuove abilità. Dopo lo sterminio si termina il livello nel tunnel dell’amore dove attendono tante belle maiale cubiche; più si è sterminato e più si tromba, garantendo la sopravvivenza della specie. Scopo del gioco evolvere nella forma animale superiore e spaccare il culo all’ISIS tentando di farsi eleggere come nuovo presidente americano, tanto le carte in regola le avete tutte (testa di maiale e innato desiderio di sevizia).
Semplice, violento, shockante, fruttato, cubico, naturalista. Oltre a tutto questo, precursore dei tempi. Rare con Viva Pinata non aveva inventato nulla, giusto per citare qualcuno. La grafica spartana e stilizzata permise di sdoganare tutti questi concetti in un titolo esclusivo Nintendo, probabilmente la produzione più cruda e vera della casa che ha sempre tirato a campare a funghetti come i peggio Coffee-Shop di Amsterdam!
Animal Leader è un gioco violento, come pochi se ne sono visti, uno di quei titoli che permette di sfogare il proprio istinto animale permettendovi successivamente di recarvi al lavoro sereni e con un istinto omicida un po’ meno marcato. Una cosa tipo Manhunt, ma di più. Feroce come solo la natura sa essere.
Compra Animal Leader subito!!!
CUBIVORE E L’ENTUSIASMO PER I GIOCHI DI CUBI
Sempre per GiocaGiuè pubblicai tempo fa il primo articolo relativo ai “Giochi di Cubi”; visto che la categoria è sempre più in voga (e visto che il blog di Copons è morto e Containerd necessita linfa) lo ripropongo qui, che male non fa.
Catherine – Di bionde, pecorine e sogni bagnati
Curiosity è terminato. Il gioco ha permesso a migliaia di utenti annoiati di distrarsi un attimo dal porno online e usare le mani per spaccare cubi virtuali piuttosto che ammazzarsi di seghe.
Poi è arrivato uno stronzetto che ci ha giocato un’ora e ha vinto. Ma frega cazzi, ne parlo solo per pubblicare su Gioca Giuè una foto del nostro mito incontrastato:
E perché? Intanto per l’indicizzazione di Google, che tira più un Molyneux che un carro di buoi, poi perché la sua ultima opera era di fatto un gioco di cubi nei cubi in cui dovevi rompere cubi per arrivare al centro del cubo, con buona pace per Notch che ancora sta cercando di denunciarlo per plagio.
Risulta subito evidente dai titoli citati come i giochi di cubi vadano per la maggiore nell’ultimo periodo, tanto che Gamestop ci ha fatto una sezione apposita:
Come orientarsi quindi in questo caotico mercato del cubo? Iniziando dal miglior esponente del genere, ovvero Catherine.
Catherine è un puzzle game di cubi, ma non te ne accorgi perché sei distratto dalle mutande del tuo alter ego digitale e dalle poppe della protagonista; purtroppo tutta questa distrazione fatta di ammiccamenti sessuali e responsabilità da trentenni ti fa arrivare impreparato al gioco vero e proprio, così ti ritrovi a dover risolvere puzzle che DIO CANE DIO CANE DIO CANE!!! e qui il problema più grosso del titolo, capace che lo molli subito perché va bene i puzzle, ma solo quelli da 3 a 6 anni.
Il titolo è però in complesso pregevole, complice appunto la trama matura che fa da contorno al gioco, quindi sì bestemmi per passare un livello che in complesso dura 5 minuti, ma ti rilassi con delle buone mezz’ore di filmati e divagazioni in un pub virtuale in compagnia di amici virtuali e gnocca virtuale, insomma tutta quella interazione sociale che ti manca nella vita vera.
Ci troviamo quindi di fronte a quella sorpresa che non ti aspetti e che non ha eguali in questa generazione, indirizzata ad un pubblico maturo, come pochi altri videogiochi in questa generazione; poi è così particolare che sei abbastanza elastico mentalmente e ti piace, oppure sei un povero stronzo e ti fa schifo.
De gustibus non mutandum est.
Dice che non è un articolo di Containerd senza zizze di fuori, quindi COSPLAY!!!!