Parraci d’a strat’ addu’ a vita nunn’è chesta ccà dacce n’atra luce Gesù Crì
Gesù Crì, Gesù Crì, Gesù Crì, Gesù Crì torna n’atra vota Gesù Crì
Dacc’ n’ato sole dint’o jorn’ ca sta ppè venì stappac’ o spummant’ Gesù Crì
salva sti criaturi a sti mamme stendime na mano Gesù Crì
Gesù Crì, Gesù Crì, Gesù Crì, Gesù Crì torna n’atra vota Gesù Crì
Gesù Crì, Gesù Crì, Gesù Crì, Gesù Crì torna n’atra vota Gesù Crì
Sta furnenn’ u monn’ e nisciunu ancora po’ capì dacce tu na voce Gesù Crì
Parraci d’a strat’ addu’ a vita nunn’è chesta ccà dacce n’atra luce Gesù Crì
Gesù Crì, Gesù Crì, Gesù Crì, Gesù Crì torna n’atra vota Gesù Crì
Gesù Crì, Gesù Crì, Gesù Crì, Gesù Crì dacce n’atra luce Gesù CrìNino D'Angelo - Gesù Crì
A cosa è dovuta tutta questa napoletanità? Perché celebrare oggi una delle cover italiane più brutte della storia (sempre sia lodato Orrore a 33 Giri)? La risposta e il suggerimento sull’argomento che andrò a trattare si trovano in un mio post Facebook pubblicato poco dopo il Blizzcon dell’anno scorso:
Esatto, Hearthstone! Quindi, cosa accade a Containerd? Ho deciso di dar serietà al tutto? Di lanciarmi in recensioni di giochi importanti, magari scritte in Napoletano fluente?
Per carità no! E per il napoletano e per la serietà. Containerd non avrebbe senso d’essere al di fuori della perversione che permea l’ambiente nerd, quindi non ci si discosta. Piuttosto mi soffermo, quando necessario, sull’eccessivo imbonimento del mercato e sulle paure ataviche dello sviluppare un videogioco VM.
Che c’entra Hearthstone mo con tutto questo?
Hearthstone – Saviors of Uldum
Come sempre, con la nuova espansione di gioco arriverà anche un aggiornamento dedicato. Oltre ai classici adeguamenti di vecchie carte, agli inevitabili accorgimenti su bug o disservizi vari, questa volta Blizzard interverrà anche sulla rappresentazione di alcune carte. Le immagini alle quali siamo abituati da sempre verranno riadeguate in una sorta di moto censorio, per ridurre sesso e violenza ai minimi termini. Vediamo dove verrà meno il sacrosanto diritto alla perversione:
La scelta di Blizzard, seppur limitata ad un numero minimo di immagini se paragonate alla totalità di carte, ha scatenato l’utenza. Sul blog ufficiale i commenti si sprecano. Gli estremisti anti censura già dichiarano l’abbandono del gioco. Intanto le ipotesi fatte per spiegare questa decisione censoria si sprecano. Che si tratti di una scelta per diminuire il rating e raggiungere più utenza? Per un gioco “complesso” già indicato per i 7+ anni, mi sembra eccessivo. Nel senso che ti rivolgi già a tutta l’utenza alla quale puoi auspicare.
Forse una manovra per aprirsi al mercato cinese, più restrittivo e puritano su certe cose? Se così fosse, perché non adeguare solo la loro versione del gioco?
Da qualsiasi punto si voglia osservare la vicenda sembra difficile trarne qualcosa di positivo per il futuro dei videogiochi. Se è vero che si tratta di un minimo intervento grafico che non influisce in nessun modo sulle meccaniche di gioco è anche vero che si parla di elementi che lo caratterizzano da sempre e che non sono mai stati oggetto di discussione.
Hearthstone, in quanto spin-off di Warcraft, ne ripropone l’ambientazione, la geografia, i popoli e le creature. E WoW ha da sempre attinto a piene mani dalla mitologia norrena nel riproporre il suo universo giocabile (mitologia dalla quale provengono divinità quali Thor o Loki). Edulcorare una narrazione chiaramente orientata ad un pubblico adulto privandola di sesso, sangue e violenza frena l’evoluzione di un media che, oggi più che mai, necessita di conclamare la sua maturità con forza e fermezza.
Inoltre World of Warcraft ha ispirato l’artista Wu Chuang ( a.k.a. azazel1944) nella realizzazione di alcuni dei Rule 34 migliori mai dedicati alla serie, a dire che le basi per la sessualizzazione già c’erano!
WoW secondo Wu Chang
Se non dovesse bastare quanto visto fino a qui, ecco arrivare il Jolly! Una serie che vanta un cosplay di Disharmonica non può censurarsi!
Disharmonica (Helly von Valentine) – Monara (World of Warcraft)