Presta attenzione, oggi ti racconterò come ci si comporta quando si vuole “recensire” qualcosa di cui non si conosce una beata fava. Per prima cosa non devi mai e poi mai essere onesto coi tuoi lettori; qualsiasi cosa capiti dovranno sempre essere convinti della tua inestimabile esperienza.
CONTAINERD RECENSISCE BARLOTT !!!11!1
Titoli pomposi e immagini a casaccio sono ottimi riempitivi di spazio e confondono le idee, pur mantenendo alto l’interesse per l’argomento. Ottima cosa sarebbe iniziare raccontando un aneddoto, magari proprio inerente l’oggetto della recensione. Fra l’altro mi è capitato proprio pochi giorni fa di recarmi in macchina di fronte alla stazione di Chiasso per recuperare un collega “frontaliers”, da qualche mese senza patente a causa della sua passione per gli alcolici. Nell’attesa che il Pendolino arrivasse col canonico ritardo da quel di Como mi sono parcheggiato di fronte al negozio Carrara Modellismo. Con gli occhi ancora impiastrati di caccole notturne e poca attenzione alla vita, data l’ora, passavo distrattamente lo sguardo fra elicotteri, motoscafi, fuoristrada e altre amenità telecomandate che devi avere un pene di almeno 25cm anche solo per pensare di comprare e utilizzare oggetti tanto virili.
Sconfortato dall’essere come minimo 22 centimetri lontano dall’acquirente medio del negozio, i miei sensi di sfigato hanno iniziato a pizzicare appena ho abbassato lo sguardo e posato gli occhi sulla confezione di quello che aveva tutta l’aria di essere un gioco da tavolo, oggetto totalmente fuori contesto. Stavo per approfondire cercando il nome del gioco sul mio fido smarthphone quando sono stato richiamato al dovere dal “badino” appena giunto alle mie spalle; giusto il tempo di scattare una foto alla confezione e via, alla volta di un’altra giornata lavorativa sottopagata. Fu così che conobbi per la prima volta Barlott, gioco da tavolo di leggende Ticinesi.
Se hai seguito pedissequamente le istruzioni sei già a metà dell’opera, hai realizzato un simpatico incipit, catturato l’attenzione e introdotto il prodotto di cui andrai a parlare. Non ti rimane che assemblare ad arte informazioni recuperate a casaccio da intenret per imbastire una parziale descrizione di quanto stai recensendo… certo, sempre che non esista già una descrizione video dettagliata alla quale puoi attingere!
Ora, come i più attenti e smaliziati di voi avranno intuito, mi sono fatto prendere da un gioco da tavolo tutto Ticinese di cui non conosco nulla e che mi riprometto di acquistare al più presto per parlarne con dovizia di particolari; mi premeva però diffondere la news il prima possibile, in quanto il progetto nasconde molto più di quello che può sembrare in un primo momento. Intanto è edito da “La Fucina di Efesto” che, seppur acerba, fonda le basi su un concetto altamente interessante:
La fucina di efesto si propone come casa editrice per Giochi tradizionali e digitali di ogni genere.
I giochi e le proposte saranno pubblicate e acquistabili sia come prodotto digitale (Print&Play) sia come gioco completo.Potete proporci vostre idee o progetti che volete realizzare, e tramite la nostra consulenza vederlo pubblicato come prodotto digitale e/o fisico.
Ci piacciono progetti possibilmente legati con la storia e il territorio, ma anche idee innovative, artigianali o legate alle nuove tecnologie..
Anche a dire “inventati il gioco da tavolo e noi ti leviamo la rottura di coglioni di mandarlo in produzione” (storia lunga fatta breve, gli ideatori mi passeranno la licenza poetica). Dando successivamente fondo alle più recondite doti di investigatore sono anche arrivato a visitare il sito dell’ “Atelier Zenith“; mi sfugge ancora il loro core business, ma un like su FB l’ho dato per solidarietà.
Che dire, il tranquillo e sonnecchiante canton Ticino nasconde un’anima nerd; purtroppo come tante cose ben fatte ed interessanti che nascono e vivono qui (qualcuno ha detto Japan Matsuri?) piuttosto che essere “nascoste” avrebbero necessità di essere urlate ad alta voce…