Classifica Culi da Videogames! I meglio 10!

Classifica Culi

Classifica Culi

Parafrasando i Righeira, “l’estate sta iniziando”, anche se Fosco Spinedi potrebbe non avvallare questa affermazione, dato il clima Ticinese di queste settimane. L’unico sistema per contrastare l’arrivo anticipato  del mese di novembre è comportarsi come se nulla fosse, succhiando Calippi e ascoltando alla radio i tormentoni del periodo (esistono ancora? esiste ancora la radio? Alvaro Soler non potrebbe passare più tempo a trombare e meno a fracassarci i coglioni con brani di dubbia qualità?).

Nell’ambito del programma “fingiamo che un’estate ci sarà e qualche fica in bikini la vedremo” il nostro blog vuole adeguarsi al palinsesto generale tipico di periodi come questo, pubblicando un articolo che è una replica 1:1 di quanto già letto da altre parti e dal contenuto che Studio Aperto è facile che ci querela per plagio.

 

CLASSIFICA CULI DA VIDEOGIOCO

Kojima inventa un finto scandalo, annunciando più erotismo nel prossimo MetalGear, solo come scusa per farsi inviare foto di culi dalle cosplayers di tutto il mondo.
Bravo Kojima, kudos per la pensata; è però vero che molti, prima di te, avrebbero potuto farlo grazie a culi digitali di tutto rispetto.
Ecco quindi a voi la top 10 dei meglio culi di personaggi femminili dei videogiochi!

DECIMA POSIZIONE – CORTANA (HALO 4)

Avete letto bene! Non la Cortana che ha generato, negli anni, infiniti Rule34 di tutti i tipi. Non quella dei primi capitoli dove c’era tanto da sparare e poco da farsi seghe mentali e lei rispecchiava i canoni delle fregne digitali. Noi di GG amiamo la versione comparsa nel quarto capitolo con tanto di sbalzi d’umore, seno cadente, fianchi e fondoschiena pronunciati.

343 Industries, con questa Cortana, ha fatto la gioia degli amanti delle MILF non artefatte, permettendo inoltre a cosplayers oversize di potersi travestire da qualcosa che non sia “qualsiasipersonaggiomainguardabile”. Bravi 343!

 

NONA POSIZIONE – ANYA STROUD (GEARS OF WAR)

GoW è da sempre riconosciuto come videogioco “gay-friendly”, tanto da essersi guadagnato il soprannome di “sagra della salsiccia digitale”; massicci guerrieri sudati, ignoranti e superdotati che te lo potevi solo immaginare i giochini nelle docce al grido di “chi si fa trivellare alla ricerca di Imulsion”?
Poi hanno deciso di rovinarlo, ci hanno messo la figa dalle chiappe di marmo.

Male per il gioco, bene per gli amanti del cosplay:

Meagan Marie, topa anche quando si veste da personaggio dei Village People

 

OTTAVA POSIZIONE – KAMEO (KAMEO)

Kameo è uno di quei titoli che rimane, che viene ricordato con piacere anche a conclusione di una generazione. Un gioco che è stato in grado di garantire ore di divertimento, nonostante il genere di appartenenza.

Cosa stimolava il giocatore? Forse l’eccezionale realizzazione tecnica? La varietà di situazioni? Le trasformazioni? Le ambientazioni più disparate? Insomma, cosa teneva i videogiocatori incollati per ore allo schermo?

La mia teoria: la costante lotta con la telecamera in modo che si posizionasse un filo sotto il gonnellino della protagonista!

Ma son peperoni, quelli appesi? Che cazzo si fumano, in Rare?

 

SETTIMA POSIZIONE – RUBI MALONE (WET)

Per chi, come me, ha giocato a fondo questa piccola chicca videoludica, il culo in questione rimane indimenticabile; non tanto per la realizzazione, quanto per la decisione dei programmatori ti tenerlo sempre in primo piano, indipendentemente dalla situazione.

Sei attaccato con le unghie all’intonaco di una parete marcia, mentre tenti di eliminare un boss della Yakuza? Culo

Ti appresti a decapitare un povero ragazzino vestito da carnevale, la cui unica colpa è stata quella di lanciare le miccette troppo vicino ai tuoi stivali nuovi? Culo!

Hai fatto esplodere un aereo di linea, Twittando col cellulare anche se la hostess ti aveva ripreso più volte, ed ora stai eliminando i testimoni mentre precipiti nel vuoto? Culo!

Stai pensando dove posizionare la Billy comprata domenica all’Ikea, che ti servirà per esporre la tua collezione di trappole per aragoste (rigorosamente in ordine alfabetico)? Culo!

 

SESTA POSIZIONE – SHEVA (RESIDENT EVIL 5)

Nel 1996 Capcom, con la pubblicazione di Biohazard, diede vita al genere survival horror, con buona pace di Infogrames che aveva sempre definito Alone in the Dark “gioco di cagarsi sotto” (descrizione decisamente meno accattivante). Da allora il genere ha percorso parecchia strada ed è interessante notare il cambiamento fra quello che faceva paura nel ’96 e ciò che veniva considerato terrificante nel 2009, data di rilascio di RE5.

Nel pieno degli anni ’90 l’idea di rimanere intrappolati in una casa abbandonata in compagnia di una manciata di zombie era sufficiente a far passare notti insonni ai videogiocatori. Oggi i morti viventi suscitano meno preoccupazione della possibilità di essere invasi da un’orda di extracomunitari, quindi si è deciso di ambientare Resident Evil 5 sulle coste africane dalle quali partono costantemente gommoni di immigrati clandestini. Protagonista un lampedusano che, stanco dei continui sbarchi, decide di partire per sterminarli sul nascere:

Purtroppo il nostro eroe mangiacannoli dovrà presto fare i conti con una forza più grande di lui, ovvero la forza che un culo d’ebano può esercitare sulle parti basse di ogni uomo sulla faccia della terra!

Questa insomma la triste storia di un isolano irretito dal fascino esotico di una giovane donna, partito per difendere la patria e mai più tornato. In compenso lei è riuscita ad entrare in Italia, ottenere la cittadinanza e candidarsi in politica; questa una delle foto della campagna elettorale:

 

QUINTA POSIZIONE – AYUMI (X-BLADES)

Con l’uscita di PS4 e Xbox One si è chiusa un’era. In questa generazione si sono viste nuove IP, grandi capolavori, videogiochi tecnicamente impressionanti e un aumento generalizzato della qualità media dei titoli rilasciati. X-Blades non è nulla di tutto ciò. E’ uno dei classici giochi che definire “demmerda” può anche essere riduttivo.

Una cosa però verrà ricordata, il filo interdentale che fa da tanga all’assurdo culo della protagonista

 

Nota di gossip: il lancio americano di X-Blades passò talmente inosservato che, per recuperare su territorio inglese in occasione dell’uscita UK, venne reclutata Jodie Dart (anche conosciuta come Ava Blue) per un paio di scatti pubblicitari:

 

La scelta non incrementò le vendite di X-Blades ma diede una spintarella alla “carriera” di Jodie (di seguito in alcune delle sue pose migliori):

http://forum.babeunion.com/showthread.php?10440-Ava-Blue-aka-Jodie-Dart

 

QUARTA POSIZIONE – JULIET STARLING (LOLLIPOP CHAINSAW)

Zombie, motoseghe, una cheerleader, trama trash e tanto splatter. L’unica cosa che può migliorare un gioco con queste premesse è un’inquadratura ammiccante sull’intimo della protagonista … un momento! C’è anche quello!
Lollipop Chainsaw è uno di quei titoli che non vi dovreste perdere e Juliet Starling è l’eroina digitale che ogni programmatore avrebbe voluto inventare.

Non resta che aspettare una versione cinematografica di questo gioco, a cura di Robert Rodriguez.

Juliett da una bella lezione a Zoey di L4D!

Già che ci siamo rispolveriamo anche l’ideona pubblicitaria di lancio, riportante un’improbabile limited edition del gioco:

Jessica Nigri, famosa cosplayer, presta viso e corpo per questo video pubblicitario, oltre ad essere riconosciuta come il meglio cosplay di Juliet:

 

TERZA POSIZIONE – CHLOE (UNCHARTED 2)

In terza posizione delle chiappe in esclusiva Sony, visto che attualmente gran parte della redazione è schierata a favore di PS4! La co-protagonista di Uncharted è stata introdotta con l’unico scopo di cancellare dalla memoria dei giocatori Lara e liberare il gioco Naughty Dog dall’accusa di plagio nei confronti di Tomb Rider. Chi ci ha giocato oggi vi risponderà: “Lara chi?”

SECONDA POSIZIONE – BAYONETTA (BAYONETTA)

Bayonetta è quanto di più vicino al porno si possa trovare ufficialmente su console; dimenticatevi di 7 Sins, BMX XXX o Playboy: The Mansion, giochini da PC pubblicati su PS2 giusto per monetizzare.
La cosa assurda di Bayonetta è che quello appena esposto non è il suo punto di forza e la carismatica protagonista è solo la cima dell’iceberg di giocabilità e divertimento che scoprirete approfondendo il gioco.

Pubblicato non a caso da SEGA, Bayonetta non perde occasione di mostrare culi e tette, elementi comunque funzionali ad una trama ben strutturata che vede il mondo minacciato da un’invasione di terribili demoni il cui unico punto debole è la copiosa perdita di sangue dal naso provocata dalla visione delle forme femminili.

Voto per il miglior cosplay? Penny Drake, comparsa anche in Sin City e Zombie Stripper!

 

PRIMA POSIZIONE – MIRANDA (MASS EFFECT)

Rinominato “My Ass Effect”, questo gioco è il paradiso per gli appassionati di Sci-Fi. I ragazzi di BioWare sono riusciti a infilare nel gioco di tutto e, dato che il sesso etero e gay era presente già in altri titoli, qui ci hanno messo pure quello intergalattico. Non traete però facili conclusioni; Mass Effect è un videogame profondo e ben strutturato, non ha sicuramente bisogno di questi mezzucci per far parlare di se …

Indipendentemente da ciò che si può pensare del gioco, se capolavoro di questa generazione o titolo più sopravvalutato della stessa, i culi digitali dei suoi protagonisti rimarranno nella storia:

Il tutto alla faccia dei detrattori di BioWare!

L’attenzione dei programmatori verso il fondoschiena digitale ha però sortito un ulteriore effetto positivo (non solo quindi quello sulle vendite del gioco); cosplayers di tutto il mondo hanno colto la sfida, nel tentativo di replicare la perfezione:

 

 

 

 

 


 

2016 anno di sfide!

2016 anno di sfide

Dicembre mese dei consuntivi, delle classifiche, dei regali brutti, delle zoccolette svestite di Natale e anche dei suicidi! A Containerd di tutto questo interessa prevalentemente…… ???

 

SBAGLIATO! Niente zoccolette vestite della festa, oggi si va di consuntivi! Il 2016 è stato l’anno delle sfide social, ma non una cosa utile o originale come l’Ice Bucket, più un proliferare di azioni virali mirate alla perversione. Riviviamole pregando che il 2017 ci consegni iniziative ancor più degradanti e perverse… poco importa se l’articolo arriva con un paio di ritardo, la bregna in carne e ossa ha avuto il sopravvento su quella digitale per un po’  ma non ha avuto la meglio!

2016 anno di sfide

One Finger Selfie Challenge

 

L’ultima sfida in ordine di apparizione ha una storia lunga e controversa; nel 2015 compare sull’account Twitter di un pervertitello giapponese (tale @okataiko) la seguente foto:

okataiko-one-finger-selfie

 

Scandalo, censura e la foto viene cassata, non prima di rimbalzare a destra e a manca sui social cinesi. Probabilmente arriva per vie traverse anche all’artista Sky-FreeDom che realizza una tavola successivamente ripresa da un utente Twitter (a quanto pare il social-ritrovo dei pervertiti di tutto il mondo):

twitter-one-finger-challenge

Tanto è bastato a far partire la sfida e il proliferare di selfie in tema:

1_finger_selfie_challenge-19

 

Underboob Pen Challenge

 

Questa sfida è partita dalla cina dove, comprensibilmente, poteva essere valutata come “challenge”; lo scopo era di postare foto del sottotetta, grazie al quale si reggevano penne o altri piccoli oggetti. Un’impresa epica per le piatte cinesi, un po’ meno per tutte le maggiorate che da lì a poco avrebbero invaso la rete di seflie con i quali cercavano approvazione o commenti positivi relativi alle dimensioni del seno mostrato. Vediamo un po’:

 

Dite quello che volete ma senza capezzolo la sfida è e rimane completamente inutile!

Tawawa Challenge

tawawa-challenge-01

Di nuovo Twitter, di nuovo tette, di nuovo fumetti giapponesi! Kiseki Himura è l’artista in questione, la tavola sopra riportata la causa scatenante di una nuova challenge. Scopo della sfida mantenere in equilibrio sul proprio petto prosperoso uno smartphone impostato sulla riproduzione video. Ovviamente con il tempo ci si è un po’ fatti prendere la mano…

2016 anno di sfide

 

 

 

 

 

 


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Triforce Girl, quando ancora non c’erano le SuicideGirls

Ah, l’internet; quel posto dove ti basta un tatuaggio a tema ben piazzato, un wallpaper di Warcraft e uscire le tette completamente senza reggiseno per diventare qualcuno!

TRIFORCE GIRL E IL SUCCESSO IN UN’IMMAGINE

Triforce Girl

Abituati come siamo alle Suicide Girls (Riae :Q__ _ _) pensare oggi che si potesse uscire di testa per un tatuaggio della Triforza (piccolo, fatto anche abbastanza male) fa sorridere, ma questa ragazza ha monopolizzato per lungo tempo le attenzioni dei videogiocatori, per cui merita una menzione d’onore sulle nostre pagine. Certo, oggi potrebbe giocarsela come cosplayer e tornare alla ribalta, magari realizzando un bel Triforce Bikini:

Triforce-Lingerie-Bikini

… visto che questo non succederà consoliamoci con alcuni dei sui scatti migliori (in coda la galleria completa da scaricare, perché in fondo vi voglio bene).

Triforce Girl

 

Potete scaricare la galleria completa da 47 immagini (jpg – 21MB) dal seguente link:

La ragazza della Triforza (set fotografico completo) – download

Si vocifera abbia messo la testa a posto, la ragazza, ed ora sia felicemente sposata; pare pure avesse invitato la Principessa Zelda al matrimonio, ma quel giorno aveva da fare….

Triforce-Girl-Weddingrule-34-gif-Legend-of-Zelda
 

 

 

 

 


 

Riding Shotgun

Parlare di un fumetto del 2006 e di un cortometraggio del 2013 solo per farsi dire “OLD!” ? Quando è tanta roba come Riding Shotgun, ne vale la pena!

Dopo la pubblicazione nel 2006 sotto forma di Graphic Novel (2 volumi usciti fino ad oggi), Riding Shotgun ha conosciuto nel 2013 una seconda giovinezza grazie al corto che avete appena visto; scritto e diretto da Michael Davis (da ricordare per il capolavoro del 2007, Shoot ‘Em Up), ha spopolato tanto per l’internet da portare gli autori ad avviare una campagna di raccolta fondi su Indiegogo per la realizzazione di una serie animata (purtroppo senza successo).

Sulla pagina ufficiale di TOKYOPOP trovate i dettagli del progetto, nella speranza che prima o poi riparta e noi si possa godere di nuovi episodi animati dall’alto contenuto culturale.

Riding_Shotgun_poster

L’industria delle armi da fuoco è finalmente riuscita a giustificare l’esistenza di armi da fuoco in America… rendendo l’assassinio legale! E naturalmente esiste un gilda di assassini, delle linee guida e un’etichetta che dovrebbe essere seguita da ogni assassino.

Ora, a Doyle e Abby non frega un cazzo di tutto ciò, fino a quando essi si trovano al verde, incapaci di chiudere contratti d’uccisione dall’alto reddito, e obbligati dal Comitato Nazionale Assassini a rimanere in buoni rapporti con chiunque. L’ultima cosa di cui hanno bisogno per il loro primo NAC è che l’incarico vada male, ma quando si finisce per essere l’ex ragazza di Doyle, si scatena l’inferno.

Riding Shotgun è uno spaccato assurdo di una società sempre più viziosa, ma è anche il racconto toccante di due persone avvicinate dalla violenza delle armi.